PERCORSO P-N2 |
Da Pinerolo, un anello a cavallo della Val Lemina, che salirà in
quota verso nord per il Colle del Crò e successivamente raggiungerà il
rifugio Melano con salite sostanzialmente costanti e mediamente
impegnative, salvo rare impennate più severe, per poi ripiegare verso sud tornando verso Pinerolo,
con un bel single-track iniziale adatto un po' a tutti i palati e
uno finale altrettanto bello che ci riporterà alle porte di Pinerolo. Punto di riferimento per la partenza, il lato ovest del lungo
piazzale, dove si origina via Mazzini, seguendo via Fenestrelle, in direzione ovest e mantenendo questa strada per un chilometro esatto, quando andremo a destra seguendo via Tiro a segno, via che dopo circa 500 metri va ad aggirare alcune case immettendosi su un’altra asfaltata da seguire verso destra. Seguiamo questa per un breve tratto, quando al successivo bivio prenderemo il ramo di sinistra, ovvero via delle Mollere,
ancora asfaltata, che prende a salire sempre più intensamente, con
rampe più severe, che ci porteranno ad inserirci su un’altra
asfaltata (dist. ~3.6 Km - alt. ~600 m.) da seguire verso destra
ancora a salire, via che ci farà superare la fontana dell’amicizia
(poco amica, visto che non eroga acqua) e dopo circa 500 metri,
all’altezza di un’ultima casa, la via diviene sterrata. Dopo un
centinaio di metri la sterrata si sdoppia e qui opteremo per il ramo
di sinistra che sale più severo; scarteremo un paio di secondarie
che si diramano sulla destra proseguendo a salire, ma in maniera più
umana, in direzione ovest, ignorando un altro paio di vie secondarie
che si collegano prima da sinistra e poi da destra. Segue un tratto
più impegnativo per fondo sassoso, oltre cui la via, che si è andata
assottigliando, si sdoppia (dist. ~5.0 Km - alt. ~750 m.) in due tracce di cui seguiremo quella di sinistra, che dopo pochi metri ci presenta un piccolo guado (dipende dalla stagione), con una piega a sinistra, oltre la quale ci sono da superare pochi metri più ostici che rischieranno di appiedarci; tornati su traccia agevole seguiremo la sinistra al successivo bivio, riprendendo quindi fiato nella successiva porzione leggermente ondulata. Attraverseremo una ripida mulattiera, proseguendo su sentiero in direzione sud, inserendoci dopo poche centinaia di metri su altra mulattiera, che seguiremo verso destra, in leggera salita, ma che presto prende a scendere per un divertente tratto, seppur con una breve porzione più accidentata, ma comunque non complicata. La via termina andandosi ad inserire su un’altra mulattiera da seguire verso destra, che con andamento ondulato, ci porta dopo alcune centinaia di metri, nei pressi della fonte degli Alpini (senza acqua) dove si innesta su una sterrata che seguiremo verso destra a salire. Non resta che mantenere lo sviluppo principale della sterrata, che sale costante, per circa 2.5 km, quando incrociamo la via principale che verso destra porterebbe a Pra San Martino, che per ora andiamo ad attraversare proseguendo per la radura e seguendo la via che s’inoltra nel bosco. Questa ha un andamento dapprima ondulato, poi sale fino ad intercettare una mulattiera che scende ripida verso destra, direzione che seguiremo, con fondo irregolare, soprattutto nella parte finale, che s’inserirà sulla comoda carrareccia per Pra San Martino, che questa volta seguiremo, verso sinistra. Dopo 200 metri ci troviamo su asfaltata, da seguire nel senso d’imbocco, da lasciare dopo appena 100 metri a favore della sterrata che sale a destra (via del Crò),
scartando subito una secondaria che si disunisce sulla destra.
Saliamo per alcune centinaia di metri, lasciando la via principale
per una breve divagazione, seguendo la mulattiera che si stacca
sulla destra (dist. ~10.5 Km - alt. ~950 m.), segnalata con
tracce trekking, che tornerà sulla via principale dopo circa 300
metri, che proseguiremo nel senso d'inserimento, ovvero nord.
Proseguiamo sulla via principale, seguendo le indicazioni per il
Gran Dubbione, scartando perciò tutte le secondarie che si diramano
da questa, superando un'area pic-nic e aggirando in parte un'area
recintata, proseguendo a salire con una certa continuità, finchè
seguirà un tratto discensivo che sbuca su un'asfaltata che seguiremo
nella parte che sale, mantenendola fino ad incontrare una sterrata
che si disunisce sulla destra (dist. ~15.5 Km - alt. ~1130 m.)
che seguiremo e che ben presto lascia il posto ad una sottile
traccia sulla costa erbosa che passa a fianco di una casa, prendendo
poi a salire, su fondo in parte accidentato. Una ripida ma
brevissima rampa finale, segna l'inizio di una porzione di sentiero
tranquilla e piacevole, con una bella vista sul Colle del Crò, con
il sentiero ondulato che ci condurrà fuori dal bosco, passando poco
sopra alcuni ruderi e andando ad inserirsi poco oltre ad una
carrareccia che seguiamo nel senso d'imbocco che a sua volta si
innesta in un'altra sterrata più ampia che seguiremo verso destra e
che lasceremo presto, non appena diviene sterrata, per una piccola
appendice ancora su sterrato, seguendo la via di sinistra per il
piccolo borgo di Mercateria. Subito dopo una casa in pietra sulla
destra, svoltiamo per guadagnare i pochi metri di ripida costa
erbosa, scendendo poi leggermente a sinistra, sulla sterrata
sottostante, che ci riporta in breve sull'asfaltata appena lasciata,
da seguire a sinistra e al successivo quadrivio salendo per il colle
del Crò; giunti di fronte alla trattoria prendiamo a destra per la
sterrata che dopo 200 metri passa di fronte ad una minuscola
chiesetta, oltre cui proseguiamo dritti, in leggera discesa,
trasformandosi in sentiero che penetra nel bosco, facendosi poi
molto scosceso e irregolare, soprattutto nell'ultima porzione, che
terminerà sulla sottostante asfaltata per la borgata Dairin
(FOTO1), che
raggiungeremo in quasi 500 metri, verso sinistra. Penetrati
all'interno del borgo scendiamo lievemente per il sentiero che tra
le case prosegue poi verso il Colle Ciardonet, con una sottile
traccia che piega a destra salendo poi accentuata per alcuni metri,
fino alla sella a ridosso del colle. Qui confluiscono più vie, delle
quali noi seguiremo quella che piega leggermente a sinistra
scendendo ripida, con indicazioni Rifugio Melano, Casa Canada, Rocca
Sbarua, che dopo alcune centinaia di metri prende a salire,
sdoppiandosi dopo altri 300 metri (dist. ~19.3 Km - alt. ~1040 m.),
con la possibilità di scelta tra la comoda ampia sterrata che salirà
ancora un po' e un piacevole sentiero (opzione adottata) che scende
per qualche metro a destra, passare un ponte e risalire, proseguendo
poi con altimetria ondulata, senza pendenze eccessive e quasi
completamente ciclabile, salvo rare e brevissime eccezioni per
rocce. Giunti appena sotto al rifugio Melano, la traccia si sdoppia,
con la via più diretta di sinistra che è fatta di gradini, mentre
quella di destra ci porta appena sotto al rifugio, dove ci potremo
godere una meritata sosta, ammirando l'imponente cima rocciosa che
fa da palestra naturale per gli appassionati dell'arrampicata
(FOTO2). Da
qui si scende poi sulla destra, per un primo tratto un po' scosceso
per alcuni metri, poi più abbordabile, tra traccia è sostanzialmente
abbastanza evidente per tutto il suo sviluppo (segnalato con tracce bioanco-rosse) e permette di accontentare un po' tutti i palati,
adeguando la velocità alle proprie capacità (e tenendo presente che
si tratta comunque di un sentiero trekking). Dopo quasi un
chilometro la pendenza si fa più contenuta e la traccia più marcata,
andandosi ad ampliare a mulattiera, anche se ci presenterà un paio
di brevi porzioni un po' accidentate; proseguiamo a scendere sulla
traccia principale, scartando le laterali minori, raggiungendo
l'impluvio e proseguendo quindi in compagnia del torrente (sulla
destra) con la via ora più ampia e scorrevole, con rari tratti un
po' accidentati. Quasi al termine di questa via superiamo la fontana
calda (a sinistra) e dopo 100 metri confluiamo su altra sterrata da
seguire verso destra, ancora a scendere, andando a superare una
sbarra e inserendoci poco dopo su un'asfaltata che seguiremo verso
sinistra. Oltrepassiamo un ponte e circa un centinaio di metri dopo
lasciamo l'asfaltata tramite un ponte a destra, portandoci quindi
sull'orografica destra, proseguendo su sterrata a salire. La via
compie un'ansa sinistrorsa continuando a salire con una certa
severità, per poi addolcirsi dopo un centinaio di metri, facendosi
poi ondulata. Dopo una nuova piega a sinistra, con guado, dopo 200
metri si inserisce su altra sterrata da seguire nel ramo di destra,
ancora in salita, intervallato da un breve tratto cementato,
superiamo una costruzione che ci lasciamo sulla sinistra, fino ad
arrivare ad una radura (loc. Bironera alta) dove prendiamo a destra,
seguendo le indicazioni per il percorso C2. Scartiamo subito una
secondaria che si dirama sulla destra e pieghiamo a sinistra, su
falso piano, mentre successivamente risalirà su fondo leggermente
accidentato, così come successivamente si alterneranno brevi tratti
ostici ad altri più scorrevoli, così come il profilo altimetrico
sarà abbastanza variegato. Ad una successiva biforcazione (dist.
~25.9 Km - alt. ~680 m.) opteremo per il ramo di destra e subito all'immediato
successivo bivio prenderemo quello si sinistra, scendendo, in
maniera via via più accentuata, con un finale un po' sassoso, che si
concluderà su asfaltata ancora a scendere. Fatte alcune centinaia di
metri ci inseriamo su altra asfaltata da seguire a destra in
leggera ascesa, nel tratto iniziale, per un successivo tratto in
falso piano, balcone formidabile, dove godremo di una spettacolare
vista sulle Alpi, Monviso in primis! Proseguiamo seguendo lo
sviluppo principale della via, che si immetterà su altra asfaltata,
che seguiremo nel ramo di sinistra, in discesa, continuando in
direzione sud, così come avverrà dopo circa 600 metri, con la
successiva asfaltata in cui ci immetteremo. Questa risale
leggermente per un breve tratto, spianando poi e presentandoci una
brevissima porzione sterrata, che si immette su asfaltata da seguire
nel ramo di sinistra, mantenendo la direttrice principale. Lungo
questo tratto dovremo decidere se concludere il giro con un
finale di tutta tranquillità su asfalto, oppure con gli ultimi tre
chilometri in fuori strada, fatti di carrarecce, mulattiere e sentierini,
seguendo la sterrata che si disunisce sulla sinistra, correndo
parallela all'asfaltata (dist. ~30.3 Km - alt. ~580 m.); se deciderete
per questa seconda opzione, proseguite con la lettura. La sterrata
proseguirà nel primo tratto in falso piano, risalendo qualche metro
dopo circa 300 metri, in corrispondenza del'inserimento con due vie
da destra (possibilità per ripensarci e tornare sull'asfaltata);
proseguiamo dritti e manteniamo la sterrata per 6/700 metri, con
altimetria pressoché costante, dato l'andamento ondulato contenuto,
quando la lasceremo a favore di un sentiero che si stacca a sinistra
(dist. ~31.5 Km - alt. ~560 m.). Dopo pochi metri questo piega a
sinistra, presentandoci un tratto abbastanza scosceso, per poi
addolcirsi un po' e finire dopo poche centinaia di metri su
carrareccia che lasceremo presto per seguire un nuovo sentiero sulla
sinistra, che in circa un centinaio di metri ci farà tornare su
carrareccia, da mantenere per circa 200 metri, lasciandola nel suo
ramo principale a salire, a favore di un nuovo sentiero a sinistra a
scendere. Anche questo sfocerà su una nuova sterrata ampia, che va
mantenuta per pochi metri nel senso d'imbocco, lasciandola per
l'ennesimo sentiero a sinistra, con un tratto più lungo e
divertente, seppur inframmezzato da una breve porzione sconnessa,
che nel finale risalirà un po' concludendosi sul retro di una chiesa
e riportandoci su asfalto. Qui proseguiamo sul ramo di destra,
pianeggiante, inserendoci dopo alcune centinaia di metri su altra
asfaltata da seguire nel ramo discensivo di sinistra, che ci
porta alla rotonda, dove prendiamo a destra, seguendo la strada che
lasceremo dopo circa 900 metri, quando prende a salire, girando a
sinistra per via Cavalieri d'Italia. Passiamo di fronte alla
stazione ferroviaria e dopo 100 metri giriamo a destra, tornando
dopo meno di un chilometro al punto di partenza. |
Il profilo altimetrico scaturisce da
un rilevamento con GPS, pertanto si discosta leggermente dalla reale
progressione chilometrica
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