Percorso di collegamento privo di
insidie tecniche, essendo tutto su ampie e comode sterrate quasi
prevalentemente ben battute, ma che richiede un discreto impegno
fisico nella seconda parte per superare pendenze che possono farsi
sentire nelle gambe. Questo permette di collegare la zona di Macerino
a quella di Castedelmonte con un tracciato più lungo e senz'altro
più impegnativo rispetto a quello canonico via Cimaforca.
C'era il progetto di fare un unico lungo percorso interamente su
sterrato (abbinato con l'Am), collegandosi a
questo, seguendo le tracce di un percorso dei Martani Trekking via
Colle Romano, all'altezza del bivio per Scoppio, ipotesi purtroppo
scartata, perchè una recinzione invalicabile con un emblematico
cartello "Fondo chiuso" ci impedisce l'accesso ad una
porzione di poche centinaia di metri, costringendoci al
passaggio per Casteldelmonte, con il tracciato che mestamente prosegue
invece oltre la recinzione.
Le ultime centinaia di metri nel bosco si possono trovare fangose nei
periodi piovosi.
Punto di inizio per questo percorso (e per vari altri) è il bivio
per il paese di Macerino, che si incontra lungo la strada che da
Portaria congiunge Pracchia e quindi la Val di Serra [rif.
Percorso A1 - Km. 22.4].
Si prende quindi in direzione Macerino, su tratto asfaltato di media
pendenza. Giunti in poche centinaia di metri alle prime case del
borgo, si scollinerà e mantenendo la direzione, senza quindi piegare
a sinistra verso il nucleo del paese, dopo pochi metri avrà inizio
l'ampia sterrata che scende verso il fondo valle. Dopo 200 metri
dall'inizio della discesa, scarteremo le contemporanee diramazioni di sinistra
(verso alcune abitazioni) e di destra (verso Fogliano come da percorsi
Af - Ag - Ah),
proseguendo a scendere per la centrale. Ai 2.2 km avremo un paio di
altre diramazioni che si staccano coincidenti sulla destra (quella
più a destra è un'altra possibilità per raggiungere Fogliano)
mentre noi proseguiremo seguendo la principale che scende sulla
sinistra. Questa, sempre ampia e comoda, nonchè recentemente
asfaltata nell'ultimo tratto, giungerà fino in fondo
alla stretta valle, dove attraverseremo, tramite un ponte, il
tracciato del torrente Maroggia, per poi risalire lievemente e poi,
superata sulla sinistra la strada che scende da Le Cese (come da
percorso Ad),
riprendere nuovamente a scendere a margine della sponda sinistra del
Maroggia. Il lungo tratto di discesa sarà intervallato da una breve
ascesa, lungo la quale, sulla destra, si staccherà un'altra sterrata che
seguita porterebbe in breve sulle rive del lago di Arezzo;
seguirà un ultimo tratto discendente e con il termine di questo avrà
fine la parte da fare con i freni (all'occorrenza) e inizia quella da fare con le
gambe, con subito un approccio duro che rappresenta la salito più
intensa del percorso, che ci porterà, con alcune centinaia di metri,
all'altezza del paese di Messenano (FOTO)
(dist. ~5.5 Km - alt. ~510 m.), antico castello del XIII secolo,
ora tranquillo borgo tra le verdi colline. L'arrivo a margine del
paese rappresenterà anche la fine di questa prima rampa, nonchè del
tratto sterrato, andandoci ad inserire nella via principale che dal
paese scende verso la Acquasparta-Spoleto. Prendiamo questa
lasciandoci il paese alle spalle, ma la lasciamo dopo pochi metri
optando per un'altra stradina che si stacca sulla sinistra, anch'essa
asfaltata nei primi metri. Tornati su sterrato, si salirà per pochi
metri per poi scendere con qualche possibile passaggio appena
sconnesso, fino a superare il tracciato di uno dei tanti fossi della
zona, dove si invertirà la direzione riprendendo a salire. Si
seguirà quest'unica stradina che sale a margine destro di un altro
fosso, fino a giungere in un punto dove si sdoppia, con la principale
che compie un gomito verso sinistra e, dopo aver superato un cancello
in legno (da lasciare come lo si trova) riprendendo a salire entra in
una pineta, mentre una
secondaria sale irta davanti a noi; questa rappresenta la prosecuzione
del sentiero dei Martani trekking per Scoppio ed è un'alternativa
al percorso originario di seguito descritto, più breve, ma anche più
impegnativa per la ripida salita che si potrà saggiare da subito. Tra
l'altro sarà possibile solo ricongiungersi al percorso attuale
(optando per la sinistra di una successiva biforcazione), mentre, a causa
di una recinzione che sbarra il passo, non sarà possibile seguire il
tracciato dei Martani trekking: una sottile porzione di questo è
infatti recintato (cartello che avvisa trattarsi di fondo chiuso) e
non permette la prosecuzione per questa via, che ci avrebbe consentito
di riallacciarci per sole vie sterrate al bivio per Scoppio.
Saliamo quindi per la via più facile, ma anche più panoramica,
addentrandoci nella pineta; dopo 8/900 metri in corrispondenza di un
gomito verso sinistra si stacca una secondaria che prosegue dritta, da
ignorare. Dopo ulteriori 300 metri, giungendo su un promontorio da cui
si gode un discreto panorama, ci immettiamo perpendicolarmente su
un'altra carrareccia che a sinistra proseguirebbe pianeggiante,
mentre opteremo per il ramo di destra che riprende a salire ripido tra
una bassa e rada vegetazione e ci porta in breve ad un punto più alto
(dist. ~8.6 Km - alt. ~740 m.) da cui si gode un superbo panorama fin
verso i Sibillini (visibilità permettendo) con l'imponente mole del
Vettore che spicca su tutti; senza spingersi così lontano con lo
sguardo scorgeremo la piana che da Spoleto si estendo verso Foligno sulla
destra, con i monti che gli fanno da cinta sulla base della cui costa
spicca Trevi, la catena dei Martani che si sviluppa di fronte a noi e
sulla sinistra la piana intorno ad Acquasparta.
Seguendo il tracciato ci si inerpica ancora per poche decine di metri, per
poi spianare, con la boscaglia attorno che si infittisce e il il
seguito del percorso che si fa ora più ondulato, con i continui brevi
sali-scendi. Da segnalare che al km 9 si innesta da destra
l'alternativa/scorciatoia precedentemente descritta. Non resta ora che
seguire il tracciato oramai univoco, se si eccettua la diramazione di
una secondaria che si stacca sulla sinistra appena dopo una radura al
termine di una discesa (tratto abbastanza acquitrinoso in caso di
piogge più o meno recenti), dove la principale, dopo essere risalita
per qualche metro, prende a scendere per poche centinaia di metri,
superando una pozza d'acqua sulla destra e, lungo la via, i resti di
un cancello in legno che è stato abbattuto.
Un ultimo breve tratto di salita, e ancora più breve di piana, ci
porteranno ad uscire sull'ampia sterrata che congiunge il paese di
Casteldelmonte (a destra in discesa) a Canepine e Cimaforca (a
sinistra in salita) [rif.
Percorso A3 - Km. 25.5].
Nota: In blu sono segnalati i
tratti alternativi e/o opzionali non descritti però
dalla grafica (pianta e altimetria).
|