Un nuovo tracciato che staccandosi dall’asfaltata che da Portaria sale verso Cimaforca ci condurrà fino alla provinciale
Tiberina in prossimità dello stabilimento della Sangemini con oltre 7 km interamente su
sterrate; una prima parte su divertenti sentieri nel bosco e una seconda più consistente su sterrate di campagna.
Non obbligatoria, ma consigliata, un’interessante deviazione (andata e
ritorno su stesso itinerario) verso i resti del convento dei
Cappuccini di San Pietro.
Il tracciato attuale ha origine lungo l’asfaltata che scende da località Cimaforca verso il borgo di Portaria, nel punto dove compiendo un gomito verso sinistra si stacca la sterrata che trasformandosi poi in sentiero conduce alle porte del paesino, come da percorso
A3 [rif.
Percorso A3 - Km. 31.7].
Proseguiamo mantenendo l’asfaltata a scendere per ancora 700 metri verso Portaria, quando in corrispondenza di un repentino tornante sinistrorso ha origine un sentiero che entra nel bosco. Questo in poche decine di metri ci porta a confluire su una carrareccia da seguire nel senso di provenienza e che dopo un breve tratto troviamo sbarrata da un cancello; proseguiamo sfruttando una carrareccia secondaria che affianca la prima sulla destra e assottigliandosi sempre più diverrà un sentiero che prende a scendere con maggiore pendenza. Nell’unica biforcazione manteniamo la sinistra, solo perché leggermente più facile, dato che poco sotto i due rami si riuniscono, confluendo in un sentiero più
marcato (dist ~1.2 Km – alt. ~480 m.). Questo fa parte della sentieristica dei martani trekking,
e collega Portaria a Casteldelmonte; troveremo infatti di tanto in tanto le caratteristiche tracce bianco-rosse
.
Qui si può optare per una brevissima appendice prendendo il sentiero nel senso di provenienza, quindi verso destra il che ci permetterà di giungere fino ad una scoscesa via che solca il versante del monte poco più avanti; via che può essere presa in considerazione, a scendere, per chi ama le forti pendenze e/o per chi volesse prendere una scorciatoia che taglia il successivo
chilometro. Sul nuovo sentiero si inverte in pratica la direzione, quindi verso sinistra, continuando a scendere nel bosco, con un nuovo sentiero che si inserisce da sinistra e con il paese di Portaria che si staglia davanti in lontananza. Un ultimo breve tratto di discesa più pendente e sconnesso segnalano il termine del sentiero che si trasforma in carrareccia sdoppiandosi appena dopo; anche in questo caso la scelta è a piacere, visto che si riuniscono poco
sotto. Qui si sfocia su una sterrata più importante, punto in cui si
origina l'appendice per il convento abbandonato di San Pietro; se si
volesse rinunciare a questa, saltando i successivi 2.2 km, si
prende subito a sinistra in discesa, altrimenti proseguiamo,
come da programma, verso destra.
Manteniamo la principale che ci riserverà una successione di brevi
saliscendi, fino a giungere alla confluenza con la scoscesa
carrareccia precedentemente descritta. Seguiamo ancora la sterrata
principale che piegando a sinistra prende a salire; segue un tratto
pressochè pianeggiante fino ad incontrare una croce in ferro, segno
che siamo in prossimità del convento, raggiungibile con un'ultima
porzione in discesa, che ci porta all'ingresso del vecchio edificio
abbandonato (dist ~3.0 Km – alt. ~370 m.) (FOTO). L'accesso non è
possibile, essendo pericolante (salvo superare lo sbarramento a
proprio rischio e pericolo); altresì la via sterrata che scende verso
la piana sottostante, vede anch'essa il transito interdetto poco
sotto. Torniamo quindi indietro per il medesimo percorso di andata
fino a giungere all'origine di questo al km 4.1.
Qui proseguiamo ora in discesa raggiungendo dopo 250 metri un
quadrivio con un fontanile sulla sinistra: scartata la via di destra, quella
che prosegue dritta (poi a sinistra) può essere un'alternativa
a quella che seguiremo di sinistra, in salita. La manteniamo per quasi
500 metri, confluendo su un'altra sterrata, che verso sinistra sale a
Portaria, mentre noi la seguiamo a destra a scendere, abbandonandola
però dopo poco più di 100 metri, a favore di una minore che si
stacca sulla sinistra verso un paio di case. Seguiamo ora lo sviluppo
di questa, che, piegando a sinistra, ci porta a costeggiare l'aia
dell'ultima casa, per poi iniziare a scendere lungo un tratturo che
fiancheggia i campi coltivati sottostanti, soprapponendosi al
tracciato dell'antica via Fliamina (come da cartellonistica
turistica). Attraversiamo la provinciale SP22, che da Acquasparta sale
a Portaria, per proseguire sulla comoda sterrata che ci troviamo di
fronte (dist ~5.3 Km – alt. ~350 m.). Scartiamo la prima diramazione
a destra e al termine della facile ascesa anche quella di sinistra che
porta ad attraversare un boschetto, mantenendo la principale che
sdoppiandosi, ignorando il ramo di destra, scende ripida per pochi
metri per poi riportarci a salire sull'altura di fronte. Terminata la
salita proseguiamo sulla via principale piega a sinistra, mentre a
destra prosegue su via minore il percorso Gd,
fino alla successiva biforcazione dopo quasi 500 metri, dove seguiamo
il ramo di destra. Manteniamo la direzione con una porzione di
percorso prevalentemente ascendente, mentre, ignorata un'ultima
diramazione verso sinistra, la le ultime centinaia di metri ci portano
a scendere a livello della provinciale Tiberina, che raggiungiamo con
un ultimo tratto lievemente sconnesso a causa del fondo segnato da
profondi solchi [rif.
Percorso A3 - Km. 12.1].
Nota: In blu sono segnalati i
tratti alternativi e/o opzionali non descritti però
dalla grafica (pianta e altimetria).
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