PERCORSO As

CAPPUCCINI S.PIETRO - COLLEFORINO

CAPPUCCINI


Lunghezza: ~7.8 Km
Altitudine max: ~570 m s.l.m.
(disl. tot. salite ~150m)
Tempo percorrenza indicativo:  ~30'
Difficoltà: Medio-facile (indice 3)


gps

DATA: Marzo 2007 

Un nuovo tracciato che staccandosi dall’asfaltata che da Portaria sale verso Cimaforca ci condurrà fino alla provinciale Tiberina in prossimità dello stabilimento della Sangemini con oltre 7 km interamente su sterrate; una prima parte su divertenti sentieri nel bosco e una seconda più consistente su sterrate di campagna.
Non obbligatoria, ma consigliata, un’interessante deviazione (andata e ritorno su stesso itinerario) verso i resti del convento dei Cappuccini di San Pietro.


Il tracciato attuale ha origine lungo l’asfaltata che scende da località Cimaforca verso il borgo di Portaria, nel punto dove compiendo un gomito verso sinistra si stacca la sterrata che trasformandosi poi in sentiero conduce alle porte del paesino, come da percorso A3 [rif. Percorso A3 - Km. 31.7].
Proseguiamo mantenendo l’asfaltata a scendere per ancora 700 metri verso Portaria, quando in corrispondenza di un repentino tornante sinistrorso ha origine un sentiero che entra nel bosco. Questo in poche decine di metri ci porta a confluire su una carrareccia da seguire nel senso di provenienza e che dopo un breve tratto troviamo sbarrata da un cancello; proseguiamo sfruttando una carrareccia secondaria che affianca la prima sulla destra e assottigliandosi sempre più diverrà un sentiero che prende a scendere con maggiore pendenza. Nell’unica biforcazione manteniamo la sinistra, solo perché leggermente più facile, dato che poco sotto i due rami si riuniscono, confluendo in un sentiero più marcato (dist ~1.2 Km – alt. ~480 m.). Questo fa parte della sentieristica dei martani trekking, e collega Portaria a Casteldelmonte; troveremo infatti di tanto in tanto le caratteristiche tracce bianco-rosse . Qui si può optare per una brevissima appendice prendendo il sentiero nel senso di provenienza, quindi verso destra il che ci permetterà di giungere fino ad una scoscesa via che solca il versante del monte poco più avanti; via che può essere presa in considerazione, a scendere, per chi ama le forti pendenze e/o per chi volesse prendere una scorciatoia che taglia il successivo chilometro. Sul nuovo sentiero si inverte in pratica la direzione, quindi verso sinistra, continuando a scendere nel bosco, con un nuovo sentiero che si inserisce da sinistra e con il paese di Portaria che si staglia davanti in lontananza. Un ultimo breve tratto di discesa più pendente e sconnesso segnalano il termine del sentiero che si trasforma in carrareccia sdoppiandosi appena dopo; anche in questo caso la scelta è a piacere, visto che si riuniscono poco sotto. Qui si sfocia su una sterrata più importante, punto in cui si origina l'appendice per il convento abbandonato di San Pietro; se si volesse rinunciare a questa, saltando i successivi 2.2 km, si prende subito a sinistra in discesa, altrimenti proseguiamo, come da programma, verso destra.
Manteniamo la principale che ci riserverà una successione di brevi saliscendi, fino a giungere alla confluenza con la scoscesa carrareccia precedentemente descritta. Seguiamo ancora la sterrata principale che piegando a sinistra prende a salire; segue un tratto pressochè pianeggiante fino ad incontrare una croce in ferro, segno che siamo in prossimità del convento, raggiungibile con un'ultima porzione in discesa, che ci porta all'ingresso del vecchio edificio abbandonato (dist ~3.0 Km – alt. ~370 m.) (FOTO). L'accesso non è possibile, essendo pericolante (salvo superare lo sbarramento a proprio rischio e pericolo); altresì la via sterrata che scende verso la piana sottostante, vede anch'essa il transito interdetto poco sotto. Torniamo quindi indietro per il medesimo percorso di andata fino a giungere all'origine di questo al km 4.1.
Qui proseguiamo ora in discesa raggiungendo dopo 250 metri un quadrivio con un fontanile sulla sinistra: scartata la via di destra, quella che prosegue dritta (poi a sinistra)  può essere un'alternativa a quella che seguiremo di sinistra, in salita. La manteniamo per quasi 500 metri, confluendo su un'altra sterrata, che verso sinistra sale a Portaria, mentre noi la seguiamo a destra a scendere, abbandonandola però dopo poco più di 100 metri, a favore di una minore che si stacca sulla sinistra verso un paio di case. Seguiamo ora lo sviluppo di questa, che, piegando a sinistra, ci porta a costeggiare l'aia dell'ultima casa, per poi iniziare a scendere lungo un tratturo che fiancheggia i campi coltivati sottostanti, soprapponendosi al tracciato dell'antica via Fliamina (come da cartellonistica turistica). Attraversiamo la provinciale SP22, che da Acquasparta sale a Portaria, per proseguire sulla comoda sterrata che ci troviamo di fronte (dist ~5.3 Km – alt. ~350 m.). Scartiamo la prima diramazione a destra e al termine della facile ascesa anche quella di sinistra che porta ad attraversare un boschetto, mantenendo la principale che sdoppiandosi, ignorando il ramo di destra, scende ripida per pochi metri per poi riportarci a salire sull'altura di fronte. Terminata la salita proseguiamo sulla via principale piega a sinistra, mentre a destra prosegue su via minore il percorso Gd, fino alla successiva biforcazione dopo quasi 500 metri, dove seguiamo il ramo di destra. Manteniamo la direzione con una porzione di percorso prevalentemente ascendente, mentre, ignorata un'ultima diramazione verso sinistra, la le ultime centinaia di metri ci portano a scendere a livello della provinciale Tiberina, che raggiungiamo con un ultimo tratto lievemente sconnesso a causa del fondo segnato da profondi solchi [rif. Percorso A3 - Km. 12.1].

Nota: In blu sono segnalati i tratti alternativi e/o opzionali non descritti però dalla grafica (pianta e altimetria).



 

 

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