PERCORSO Av
Cima Forca - M.te Palombaiolo - L'Eremita - Cesi
L'EREMITA


Lunghezza: ~13.0 Km
Altitudine max: ~850 m s.l.m.
(disl. tot. salite ~540m)
Tempo percorrenza indicativo:  ~1h 30'
Difficoltà: Difficile (indice 8)

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DATA: Giugno 2010 

 

Itinerario con sviluppo nord-sud, che porta dal valico di Cima Forca a Cesi, senza mai toccare asfalto, imperdibile per gli amanti della specialità All Mountain e in generale dei single track altamente tecnici, come si può sicuramente classificare, per oltre un chilometro, il sentiero che appena passato l'eremo che sorge sulle pendici di Poggio Chicchirichì, scende verso Poggio Azzuano, caratterizzato da porzioni con fondo costituito da rocce e grossi sassi, che richiede mezzi adeguati, così come anche bikers che le guidano. Un percorso che almeno una volta va provato da chiunque o quasi (salvo chi tecnicamente sta ad un livello totalmente inadeguato), anche se ciò significherà brevi tratti a piedi nei metri più ostici.

Il punto di partenza per l'itinerario è dato in località Cima Forca, nel punto di valico della via che da Portaria va verso Macerino; qui giunti, guardando verso nord (provenendo da Portaria) abbiamo dritta di fronte la via che divenendo da subito sterrata porta appunto verso Macerino, a sinistra la via asfaltata ancora per alcune decine di metri che va verso Casteldelmonte e poi la SR418, mentre a destra sale una sterrata minore, che rappresenta l'origine del percorso [rif. Percorso A1 - Km. 19].
Si inizia, superata subito una recinzione aperta, con una prima parte di ascesa di media intensità, su fondo regolare, giungendo dopo 350 metri ad una pozza d'acqua, dove seguita la via principale si compie un accentuato gomito a sinistra, a cui segue un tratto ascendente più dolce, per poi, ripiegando a destra, dare inizio alla porzione più impegnativa del percorso, dato che seguiranno 500 metri estremamente severi, che abbinano alla pendenza consistente, un difficile fondo irregolare in sassi; decisamente una bella sfida!. Superato questo, da sinistra si allaccia un'altra via (percorso Aa), proseguiamo ancora per pochi metri nella medesima direzione che punta perso la cima del monte Palombaiolo, su fondo ora discreto, ripiegando poi a destra, senza giungere quindi sul cocuzzolo, come fa invece una traccia minore, andando ora a seguire il crinale, in leggera discesa. Mantenendo sempre la via principale, si ripiegherà a sinistra (dist. ~1.5 Km - alt. ~780 m.), penetrando un tratto boschivo. lungo il quale lasciamo una pozza d'acqua sulla sinistra, mentre dopo mezzo chilometro da questa ignoriamo una secondaria che si stacca sulla destra, seguendo la principale che piega a sinistra, continuando a presentarci porzioni scorrevoli a cui si alternano brevi tratti accidentati, almeno fino alla sua conclusione (dist. ~2.7 Km - alt. ~730 m.), dove il percorso cambia sostanzialmente aspetto, proponendoci ora una stretta carrareccia che si inerpica sulla costa di fronte, con fondo prevalentemente roccioso per un primo tratto, ma non troppo ostico, a cui poi segue una porzione più abbordabile, che punta sempre verso sud, fino a spianare e vedere allacciarsi dopo un po' da destra un'altra carrareccia; qui manteniamo la direzione salendo ancora un po' per alcune decine di metri, lasciando poi la via principale che piega a sinistra, per seguire la traccia secondaria che si stacca a destra, passando a poche decine di metri da una casetta immersa nel bosco (davanti alla casetta scorre parallela un'altra via alternativa che sale abbreviando l'attuale percorso), scendendo qualche metro fino a passare alcuni abbeveratoi, oltre i quali la via riprenderà a salire ripida e sconnessa, almeno nelle prime decine di metri. Dopo essersi addolcita e anche fattasi pianeggiante per alcuni metri, risale un po' fino a collegarsi ad un'altra carrareccia; il ramo di destra scende, come da percorso Ai, facendosi più sotto fortemente sconnessa e sassosa, fino alla zona di Portaria, ma può essere utilizzato anche per una variante (più complicata) al percorso attuale, per Costa le Monache, seguendola per 500 metri e lasciandola poi a favore di una carrareccia minore che si stacca sulla sinistra penetrando nel bosco e che scende ripida e con fondo molto sassoso e complicato per una prima parte, per poi, mantenendone al bivio il ramo di sinistra, trasformarsi in una stretta mulattiera che prosegue facile fino a riallacciarsi al percorso attuale al km 5.3. Seguiamo quindi la nuova via a salire che in 300 metri scollina (dist. ~4.4 Km - alt. ~840 m.), offrendoci una bella vista su Monte Torre Maggiore e le cime circostanti, prendendo a scendere fino a vedere allacciarsi da sinistra la via che passava di fronte alla casetta, prima segnalata (scorciatoia) e appena di seguito compiere un ampio gomito a 180° a destra, divenendo abbastanza sconnessa per fondo roccioso e scalinato, con direzione costante, fino a fare una brusca piega sinistrorsa, dove di fronte vedremo collegarsi la mulattiera sopra descritta (la variante più complicata) e scendere più ripida, ma con fondo più favorevole, fino a traversare il letto (quasi perennemente in secca) del Fosso dell'Eremita, risalendo poi qualche metro per inserirsi sull'ampia sterrata che sale dal parcheggio di Carsule (a destra) verso l'Eremita a sinistra, direzione, quest'ultima, che dovremo seguire. Ci aspetta quindi una lunga salita, su via ampia e ben battuta, soprattutto dopo la riassestamento a cui è stata sottoposta a fine 2009, con il livellamento e la compattazione del fondo, che ne semplificano la percorribilità; la pendenza non è mai eccessiva, eccetto nella rampa finale che porta all'imbocco del canalone che fa essenzialmente da letto per il fosso dell'Eremita, (dist. ~7.3 Km - alt. ~840 m.), dove ci si ritroverà su una piazzola semipianeggiante dove la via principale piega a destra, in falso piano, mentre un'altra strada, da ignorare, si stacca sulla sinistra, riprendendo a salire. Fatti 150 metri scartiamo un'altra carrareccia che si stacca sulla sinistra a salire verso Poggio Chicchirichì e monte Torre Maggiore, mentre noi ora manteniamo la via univoca che prenderà a scendere e che proseguirà sostanzialmente in discesa, anche se si alterneranno brevi e facili tratti in salita, che ci porteranno fino all'ingresso dell'eremo, sulla destra, (FOTO) dove volendo potremo fare una visita. Proseguendo oltre, fiancheggiando quindi l'ultima porzione del muro perimetrale del complesso ristrutturato, la via va ben presto restringendosi, immergendosi nel bosco, fino a divenire repentinamente una difficilissima via tecnica fortemente sconnessa e  accidentata, per il fondo costituito da grossi sassi, con pendenza rilevante, almeno per alcune decine di metri, che può essere pensata in sella solo con bici e bikers adatti. Lungo questo primo tratto più complicato scartiamo subito una traccia minore che si dirama a sinistra pianeggiante, proseguendo sempre a scendere su double track, continuando poi su traccia univoca, con fondo che migliora sensibilmente per un po' e che dopo 300 metri vede staccarsi sulla destra un altro sentiero, da ignorare, mantenendo la direzione. Altri 400 metri e superiamo una piccola radura (dist. ~10.3 Km - alt. ~560 m.) con il margine destro della traccia bordato da una recinzione metallica, oltre la quale segue un altra porzione di sentiero difficilmente praticabile, essendo questa incassata fra due muri a secco, parzialmente franati, le cui pietre che li costituivano sono finite sulla sede del percorso. Superati i pochi metri ostici, il sentiero termina su un'ampia mulattiera da seguire in discesa, verso destra, con fondo ciottoloso e friabile, che manterremo per solo un centinaio di metri, optando per un nuovo sentiero che si stacca sulla sinistra e subito ci presenta alcuni passaggi complicati tra le rocce, salendo leggermente. Dopo aver preso a scendere, superata una piccola radura, il sentiero penetra nel fitto del bosco, ancora tecnico per passaggi scalinati su rocce, mentre sulla destra una rete metallica ci farà compagnia fino al termine del sentiero, che si concluderà su una ripida carrareccia, che a destra scende verso Poggio Azzuano, mentre noi lo dovremo seguire nel ramo ascendente di sinistra, con una rampa breve, ma intensa, che una volta superata, vedrà ancora salita, ma decisamente più accessibile, seppur sempre un po' sassosa. Nel punto in cui la carrareccia compie un gomito sinistrorso, proseguendo a salire, la lasciamo, a favore di un nuovo sentiero sulla destra, che scende tagliando trasversalmente la costa del monte, segnato in grafica cautelativamente come sconnesso, perchè un po' sassoso, almeno fino a dove questo compie uno stretto gomito a destra prendendo a salire, ma ora con fondo più pulito, seppur, soprattutto dopo aver intersecato ben presto una carrareccia e proseguito oltre questa, con pendenza rilevante. Per fortuna la porzione più severa ha durata relativamente breve, dal momento che, dopo aver visto allacciarsi da sinistra una traccia secondaria, spiana, facendo seguire un tratto leggermente ondulato, dove c'è da seguire la traccia principale, sostanzialmente scorrevole, seppur con qualche sasso sulla via. Dopo tanto salire ci sarà quindi da scendere, su porzione estremamente complicata, sia per la pendenza rilevante, sia per il fondo irregolare e friabile, soprattutto nell'ultima parte, segnata anche da un profondo solco, dove anche la discesa a piedi, tenendosi la bici al fianco, non sarà delle più agevoli; al termine di questa vedremo allacciarsi da destra un'altra traccia e proseguendo ancora per pochi metri, termineremo la discesa al cospetto di un vecchio fontanile, inserendoci su una traccia migliore che dovremo seguire verso destra, proveniente dalla sovrastante via asfaltata per S. Eramo (dist. ~12.0 Km - alt. ~530 m.). Non resta ora che seguire la via univoca su sentiero, ora abbastanza agevole, seppur inframmezzata da qualche passaggio tecnico, per lo più un po' scosceso e su fondo roccioso, nella prima porzione, sostanzialmente discensiva, a cui fa seguito, dopo un gomito destrorso, un tratto in leggera ascesa che ci porta nel finale del percorso leggermente ondulato, che va a concludersi inserendosi sulla via asfaltata che da Cesi (a destra) sale verso S. Erasmo / Torre Maggiore (a sinistra)  [rif. Percorso A2 - Km. 9.4].


Nota: In blu sono segnalati i tratti alternativi e/o opzionali non descritti però dalla grafica (pianta e altimetria).

 



 

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