[Aggiornamento
giungo 2021]: Il sentiero che si origina al km 7.1 è attualmente
pressochè impraticabile e imboccarlo significa voler andare incontro
ad una complicatissima discesa, tra porzioni invase da rovi, alberi
abbattuti e fondo in alcuni tratti ancora più dissestato del
passato. Non lo elimino dal sito solo nella speranza che in un
futuro possa venire "recuperato"...
Per collegarsi dal paese di
Battiferro alla Valserra, il modo più semplice e diretto è tramite il
percorso Bb; il modo più "complicato" e difficile, sia per un'asperità
abbastanza severa (anche se non lunga), ma soprattutto per un finale
con discesa su sentiero decisamente tecnico, sfruttando il tracciato
trekking della locale rete di sentieri. Nell'ultimo periodo però,
forse la difficoltà principale è data dallo stato un po' di abbandono
di questo sentiero; mentre infatti ad inizio primavera (si fa
riferimento all'anno 2008) questo costituiva un divertente
single-track da fare senza troppe preoccupazioni (purchè dotati di
buona tecnica in discesa), complice anche una recente pulizia operata
dal Cai, che nel 2007 ha investito tutta la rete della sentieristica
trekking locale, con il passare dei mesi la vegetazione (in primis i
pericolosi e poco visibili "strappabraghe") ha preso a reimpossessarsi
della sede della traccia creando non poche difficoltà, soprattutto nel
fondo valle. Si spera in una
nuova opera di bonifica...
La partenza è data sul tornante appena sotto al paese di Battiferro,
dove si congiunge la sterrata proveniente da Montebibico, punto di
origine in comune con il percorso Bb
[rif. Percorso B1 - Km.
22.7].
Mentre il percorso Bb prosegue seguendo l'asfaltata in salita,
verso il paese di Battiferro, per il percorso ora descritto si segue
in discesa, verso Cecalocco; manteniamo l'asfaltata per 1.2km, dove in
corrispondenza di un gomito destrorso, proseguiamo dritti su sterrata
che prosegue in leggera discesa. Ignoriamo la diramazione sinistra
dopo 150 metri e proseguiamo puntando verso il borgo di Cecalocco, ben
visibile poco distante; ai 2 km si lascia lo sterrato che piega a
sinistra (interessante possibilità per scendere poi su sentiero anche
un po' sassoso a Valle San Martino), seguendo invece l'asfaltata che
sale sulla destra per entrare in paese, sfruttando il ramo ancora di
destra, dopo 70 metri, che penetra tra le case della frazione.
Mantenendo la destra all'interno di questa si esce tramite la via
principale, pressochè pianeggiante, andandoci a ricollegare alla
provinciale asfaltata prima lasciata, proveniente da Battiferro
(destra) e che scende verso Terni (a sinistra), direzione da seguire.
Restiamo su questa per
meno di 100 metri, optando per un piccolo viottolo ancora asfaltato,
solo nei primi metri, che si inerpica sulla destra, trasformandosi per
200 metri in sterrata, tornando poi asfaltata per altri 200 metri, finchè, sdoppiandosi in due rami paralleli, si opterà per quello di
sinistra, ancora sterrato, con fondo leggermente irregolare, nonchè
abbastanza ripido (dist.~3.0 Km – alt.~660 m.). Dopo 300 metri più
duri la pendenza si addolcisce un po'; seguiamo la principale che poi
piegherà a sinistra, scartando quindi la mulattiera di destra,
superiamo una fontanella, che non ho mai visto erogare acqua, per poi
scollinare poco dopo. Prendendo a scendere seguiamo sempre la via
principale, che andrà assottigliandosi, prima per la vegetazione che
sporge ai lati, che non costituisce problema, poi perchè si trasformerà in una mulattiera, presto sconnessa, per il fondo costituito essenzialmente da pietre,
anche se di tanto in tanto si alterneranno tratti più scorrevoli.
Appena 200 metri dopo aver superato un breve tratto dove la via
risale, ignoriamo un sentiero che si stacca a sinistra, mentre, alla
successiva biforcazione, seguiamo la via di sinistra, che,
agevole, ci porta su un'ampia radura, usata come pista di allenamento
dagli enduristi (la Lavorata) (dist.~4.2 Km – alt.~650 m.). Teniamo il
margine destro della radura, scendendo quindi fino ad inserirci sulla
sterrata che si origina nel margine inferiore della radura, mentre da
destra proviene la traccia prima lasciata; manteniamo l'ampia e facile
carrareccia, che risale per una breve porzione, prendendo poi a
scendere, dapprima facile, ma poi tecnicamente sempre più complicata,
per via del fondo ciottoloso intasabile. Manteniamo questa tormentata
ampia via, che scenderebbe fino a loc. San Bartolomeo, fino ad
incontrare, al km 5.7, un'altra carrareccia agevole che si stacca
sulla destra che scende per alcune centinaia di metri per poi risalire
(trattasi del percorso Bb, proveniente in senso contrario a quello che
ora seguiremo, che scende da Battiferro e che prosegue verso San
Bartolomeo), con tratti che più avanti saranno anche abbastanza
ripidi, conditi anche da qualche metro dissestato. Manteniamo questa
via fino a loc. Fontanelle (dist.~7.1 Km – alt.~540 m.), che potremo
riconoscere per i resti di un paio di antichi fontanili sul margine
destro della strada, seminascosti dalla vegetazione; qui sulla
sinistra ha origine il ripido sentiero marcato dai segni bianco-rossi
trekking, che subito scende deciso e tecnico, con una rapida
successione di stretti gomiti nel bosco. Non resta che mantenere
questo per tutto il suo univoco sviluppo, sempre molto pendente,
(necessaria quindi una buona conduzione del mezzo), dove un'ulteriore
complicazione è data dagli "strappabraghe" penzolanti dall'alto e non
troppo visibile nella semioscurità del bosco, nonchè, più
recentemente, da una certa ricrescita vegetativa che tende ad
occludere il passaggio, a cui si è aggiunta la presenza di qualche
tronco semiabbattuto, che costringe ad appiattirsi sulla bici per
passarci sotto. Il fondo è costituito da un'alternanza di tratti più
scorrevoli, sempre pendenti e altri più sassosi e complicati.
Un'ultima segnalazione merita un punto in cui il sentiero praticamente
manca per qualche metro, a causa di una frana (al km 8.0) e va bypassato, con una certa
fatica, risalendo con la bici e aggirandolo sulla sinistra. Quasi 500
metri più sotto avremo poi l'unico punto in cui il sentiero risale
repentinamente per qualche metro, rischiando di appiedarci, mentre
subito di seguito da sinistra scende e si ricollega un altro sentiero
molto frequentato dagli enduristi. Altri 500 metri e siamo in pratica
giunti a fondo valle (dist.~8.9 Km – alt.~210 m.), usciti dal bosco; ma qui l'impervietà data dalla
vegetazione non cessa, anzi, per alcuni metri, prima
dell'attraversamento del torrente Serra, piante di ortica e cespugli
di rovi, vanno a espandersi verso la sede da percorrere, lasciando
un'esile traccia libera, con qualche problema dalla vita in giù, se
non opportunamente protetta con abbigliamento consono (almeno finchè,
come più volta detto, non ci sarà qualche opportuna opera di
bonifica). Il sentiero piegherà a destra, portandoci a guadare il
torrente, senza problemi nella stagione arida, mentre nei periodi più
bagnati non è detto che si riesca a fare il guado in sella, visto il
fondo ciottoloso del corso d'acqua. Proseguiamo sempre seguendo il
sentiero, ora sulla destra orografica del torrente, con ancora
qualche metro problematico dovuto solo alla solita vegetazione
invasiva, poi questo confluisce su una sterrata da seguire nella
medesima direzione di immissione, che ci porterà con gli ultimi 400
metri ad immetterci sulla provinciale della dal Serra, nei pressi
dell'abitato di Rocca San Zenone, nel punto in cui ci sarà disponibile
una fontana di acqua fresca sulla sinistra [rif.
Percorso A1 - Km. 37.0].
Nota: In blu sono segnalati i
tratti alternativi e/o opzionali non descritti però
dalla grafica (pianta e altimetria).
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