PERCORSO Cd
Variante percorso C2
PARCO FLUVIALE


Lunghezza: ~5.8 Km
Altitudine max: ~610 m s.l.m.
(disl. tot. salite ~140m)
Tempo percorrenza indicativo:  ~40'
Difficoltà: Difficile (indice 7)
DATA: Agosto 2005 

Breve itinerario, classico per la zona, che va a sovrapporsi per oltre metà, quella più faticosa, al percorso Cc, ma denso di emozioni nella seconda parte, dalla separazione di questo in poi, con due chilometri e mezzo quasi esclusivamente in discesa, da bruciare, volendo, in pochi minuti (ma raccomandando sempre la massima prudenza, in base ai propri mezzi), con filanti, e tutto sommato ben tenuti, sentieri che "precipitano" verso il fondo della Valle del Nera, nella zona del parco fluviale.

Lungo il percorso C2, prima di scendere ad attraversare la provinciale dove questa scollina in località Forca d'Arrone, ci troveremo ad una confluenza tra più strade [rif. Percorso C2 - Km. 19.3], a formare una piccola radura, in mezzo alla quale troviamo una piccola quercia; scegliendo la carrareccia che sale più accentuata delle altre (provenendo dalla chiesa della Madonna dello Scoglio ce la troviamo sulla destra) daremo origine al percorso attuale, per la prima parte abbinato al percorso Cc.
La carrareccia, tutto sommato agevole, anche se un po' sassosa, si inerpica per un breve tratto sul colle antistante, sulla cui sommità, ad una radura, il tracciato si sdoppia, per ricongiungersi  appena più sotto (dati e grafica fanno riferimento al ramo di destra). Scendendo incroceremo quindi subito l'altro ramo più scosceso, proseguendo per pochi metri, finchè questo ripiegherà verso destra e si ricongiungerà definitivamente con lo stesso. Terminata la discesa e ignorando una minore verso destra, segue un tratto in ripida salita su sconnessa, che terminerà al culmine di questa, proseguendo più agevolmente su sede leggermente più stretta. Scartando un sentiero verso destra, seguirà un bel tratto con leggeri sali-scendi nella macchia che si è andata a fare più fitta e con il tracciato che diverrà progressivamente un sentiero, supereremo una pineta (in corrispondenza della quale il sentiero si sdoppia e va mantenuta la sinistra), alla quale seguirà un tratto a scendere sconnesso, perchè segnato da marcate scalinature e poi sassoso a risalire. Terminato la breve porzione più complicata seguiranno altri tratti in sali-scendi, fino ad arrivare ad una radura, caratterizzata da cespugli rasati sulla destra per la presenza di un appostamento di caccia (dist ~3.3 Km – alt. ~570 m.), cosa che permette una discreta visuale su una porzione della Valnerina. Qui avverrà la separazione dal percorso Cc, che prosegue dritto, mentre noi, compiendo una svolta ad invertire la direzione, imbocchiamo il sentiero che sulla destra rientra nel bosco. Dopo un breve tratto con altimetria costante, dopo 200 metri dovremo affrontare il primo dei tratti scoscesi (un centinaio di metri), pur su sentiero ben battuto e regolare. Seguirà l'unico tratto di leggera ascesa che poi sboccherà su una piccola radura dove il sentiero si biforca per due volte di seguito: alla prima dovremo necessariamente mantenere il ramo di destra, mentre alla seconda possiamo scegliere, visto che dopo poche decine di metri le due tracce si ricongiungono, anche se è consigliata nuovamente la destra, che subito rientra nel bosco; quella che prosegue dritta (ovvero la sinistra) percorre per alcuni metri ancora la radura, ma costringe a passare su un ostico seppur brevissimo tratto roccioso, per poi piegare a destra rientrando nel bosco e, come detto, ricongiungersi all'altra.
Dopo essere entrato nel bosco il sentiero piega a destra, restando per qualche metro incassato nel suolo e prende a scendere ripido la costa del monte con un filante e divertente single track, che serpeggia tra gli alberi, con anche un gomito verso destra a mo' di toboga, fino a giungere, con la traccia principale che compie un'ultima piega verso destra, su un tratto pianeggiante (dist ~4.4 Km – alt. ~445 m.) da percorrere, passando sotto il tronco di un grosso albero sradicato, per giungere in poche decine di metri ad una nuova piega del tracciato principale, stavolta verso sinistra riprendendo a scendere, cosa che noi non faremo perché manterremo la direzione imboccando una traccia minore che prosegue pressochè pianeggiante, andando poi a tagliare in contropendenza la costa del monte.
Seguendo questo andremo ad attraversare il letto di un ripido fosso che scende da destra, superato il quale il sentiero si sdoppia: scartando la traccia di destra che risale, seguiremo quella di sinistra a scendere per un primo tratto a margine del fosso; il tracciato, in questo tratto, pur essendo agevole è un po' insidioso a causa di rami e fogliame che può nascondere eventuali ostacoli al suolo. In poche centinaia di metri scenderemo fino ad inserirci in una nuova traccia, più pulita, che scende da destra e che seguiremo in discesa, che in meno di cento metri a sua volta confluirà su una sterrata da prendere verso destra, ancora a scendere. Superiamo un tornante verso sinistra e più sotto un cancello in metallo (se chiuso è facilmente scavalcabile; tra l'altro qui si trova un cartello di proprietà privata, ma visibile solo salendo) per giungere appena di seguito ad una biforcazione, dove dovremo seguire il ramo asfaltato, di sinistra. Pochi metri ancora e ci innesteremo, in corrispondenda di una casa bianca, sulla via asfaltata che va da Collestatte Piano (a sinistra) verso Casteldilago e Arrone (a destra), corrispondenti ai percorsi C2 e Cb.  [rif. Percorso C2 - Km. 5.2]

Nota: In blu sono segnalati i tratti alternativi e/o opzionali non descritti però dalla grafica (pianta e altimetria).



 

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