Variante al percorso C2 che ne
accorcia notevolmente il chilometraggio (eliminandone tutta la parte
più in quota), anche se ne aumenta il
gradiente tecnico, con un'insidiosa discesa dopo i primi chilometri,
che, a seconda dello stato in cui la si trova (dovuto alle condizioni
meteo o passaggio di mezzi che possono peggiorarla o anche
"riassestarla"), può risultare più o meno complicata,
anche se in ogni caso non sarà mai una passeggiata; l'indice di
difficoltà 8 è riferito alla condizione più severa in cui la si
può trovare.
Giunti sulla provinciale Arrone-Polino si risale a Tripozzo,
zigzagando tra uliveti e riallacciandosi al percorso base appena prima
che questo picchi verso Precetto.
Alla radura che s'incontra lungo l'ampia sterrata che sale dalla
Forca d'Arrone, appena a ridosso del cucuzzolo del Colle Valentino [rif.
Percorso C2 - Km. 19.3], anzichè lasciare questa per scendere
verso Buonacquisto, o salire di fronte scalando il colle su ripida
carrareccia, proseguiamo la principale che piega leggermente verso
sinistra proseguendo in lieve ascesa.
Superato il primo e più lungo tratto a salire, il percorso si farà
in seguito altimetricamente più ondulato, con un doppio passaggio
sotto i cavi dell'alta tensione, per poi superare ignorandola una
carrareccia minore che scende da destra e oltrepassando subito di seguito anche un
segnale di divieto di transito (rivolto ai veicoli a motore). Lungo la discesa andremo a passare vicino ad un fontanile
(appena qualche metro più a monte del nostro percorso, che passa
invece poi di fianco ad un'opera in cemento di captazione delle acque)
dove potremo fare rifornimento di fresca acqua (dist. ~2.0 Km - alt. ~850
m.). Appena ripreso brevemente a salire faremo un terzo passaggio
sotto i cavi della stessa linea elettrica, per poi riprendere a
scendere lungo un tratto ombreggiato, con le fronde degli alberi che
ci fanno da volta. Alcuni metri in salita ci porteranno ad una radura
in corrispondenza di una forcella (dist. ~3.1 Km - alt. ~840 m.), con
il tracciato costituito dalla sterrata che prosegue salendo sulla
sinistra, mentre noi proseguiamo dritti infilando una scomoda e
scoscesa, almeno nei primissimi metri, mulattiera che ha lì
origine (fare attenzione dopo pochi metri ad una possibile recinzione in filo spinato
che potrebbe sbarrarci il passo, facilmente superabile infilandosi
sotto, senza necessità di essere sganciata); la
via principale di sinistra rappresenta comunque un'alternativa più
facile e solo di qualche decina di metri più lunga per raggiungere la
zona di C. il Colle.
Dopo i primi metri più difficoltosi tecnicamente, segue un tratto
più agevole, ma a causa della sede che restringendosi diventa in
pratica un sentiero, ci sarà qualche fronda del sottobosco ad
invadere un po' il tracciato, con gli ultimissimi metri di questo
tratto di discesa, appena più impervi, mentre nel punto dove la
vegetazione si allenta scoprendo una radura, con un abbeveratoio sulla
destra, il percorso si biforca: qui opteremo per la via di sinistra
che prende a salire tagliando la costa, scartando quindi quella che
prosegue a scendere. Tratto che tutto sommato può considerarsi
agevole, anche se di tanto in tanto qualche sasso o radice sporgente
può dare qualche problema di percorribilità. Al termine del tratto
in salita giungeremo a C. il Colle, dove supereremo in rapida
successione due ruderi alla nostra destra, un po' nascosti dalla
vegetazione (dist. ~4.1 Km - alt. ~780 m.), per poi confluire su
un'ampia carrareccia (in pratica la sterrata lasciata un chilometro
prima), che scende ripida da sinistra e che prenderemo a scendere
verso destra. Questo è un tratto abbastanza tecnico, nonchè mutevole
nel tempo, per il terriccio e il ciottolame che a seguito di forti
piogge va a formare profondi solchi non facili da superare, tanto che
qualche tratto può essere più assimilabile ad un fosso che ad una
strada, salvo trovare il tutto più compattato a seguito di passaggio
di mezzi cingolati.
Finalmente al km 5 ci inseriamo su una sterrata più agevole da
prendere verso sinistra, anche se ancora c'è da prestare un po' di
attenzione ai primi metri abbastanza sdrucciolevoli; non resta ora che
proseguire per lo sviluppo principale di questa via, ora molto
scorrevole, ignorando le secondarie che si inseriscono a questa o che
vi si diramano (in particolare va ignorata una sterrata di pari
importanza che si stacca verso sinistra), superando più sotto un paio di brevi tratti cementati, al
termine dei quali ci ritroveremo su fondo asfaltato, in località
Vallecupa, piccola frazione di Arrone, fino ad uscire sulla
provinciale 17 Arrone-Polino (dist. ~7.95 Km - alt. ~300 m.). Qui
guardando verso destra, potremo scorgere ad un centinaio di metri, il
cartello che segnala l'origine della strada asfaltata per Tripozzo, ma
che noi (sempre se riteniamo la cosa consona ai nostri desideri di
sterrato), non seguiremo, in quanto prenderemo la SP17 verso sinistra
e ne percorreremo 850 metri, ovvero fin dove questa compie una leggera
curva verso destra, in corrispondenza di una grossa pianta di noci sul
margine sinistro della stessa, dove imboccheremo una stretta asfaltata che in
controsenso rispetto al nostro di arrivo, sale ripida sulla destra,
tra le poche case di località Valleludra. Al termine del breve tratto
asfaltato, invertiamo la direzione verso sinistra per seguire un breve
tratto cementato, che poi lascerà presto il posto allo sterrato.
Questa si inserirà in breve nel pieno di un gomito di un'altra
sterrata, che seguiremo verso destra, andando a salire la ripida costa
coltivata ad ulivo. Tramite un tornante aggireremo più a monte un
vecchio casolare adibito a rimessa agricola, mentre dopo circa 300
metri avremo un bivio, dove non compiremo il tornante verso destra, ma
proseguiremo dritti nel ramo di sinistra, andando ad oltrepassare un
alto cancello solitamente aperto (altrimenti va aggirato). Appena di
seguito avremo una nuova biforcazione, dove optiamo per il ramo di
destra a salire, che seguita nello sviluppo principale ci porterà a
superare un paio di tratti con fondo in cemento, fino ad uscire (dopo
aver superato un altro alto cancello, se chiuso da bypassare sulla
sinistra) sull'asfaltata prima vista a fondovalle, che rappresenta la
via di accesso "ufficiale" a Tripozzo. Presa questa verso
sinistra giungeremo in un km al piccolo borgo, oramai quasi completamente
recuperato, dove superate le prime case e le due sterrate che si
diramano ai due margini della nostra via, punteremo verso la piccola
chiesa della località (dist. ~12.3 Km - alt. ~585 m.).
Giunti all'altezza della chiesetta e tornati oramai su sterrato, ci infileremo nella stretta via a
sinistra di questa, lasciandoci presto alle spalle le poche case della
frazione e proseguendo su tratto pianeggiante, con in lontananza il
monte Solenne, che si staglia di fronte a noi e più a sinistra il
Fionchi, mentre in basso a fondovalle si può intravedere Ferentillo (FOTO).
Entrati nel bosco non resta ora che superare un tratto ascendente, che
ci porterà in breve al ricongiungimento con il percorso C2 che scende
dalla zona del Salto del Cieco e fonte Carpio [rif.
Percorso C2 - Km. 41.1].
Nota: In blu sono segnalati i
tratti alternativi e/o opzionali non descritti però
dalla grafica (pianta e altimetria).
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