PERCORSO Ce
Variante al percorso C2
(Forc.S.Giovanni - C. il Colle - Vallecupa - Valleludra - Tripozzo)

L'ACROBATA


Lunghezza: ~14 Km
Altitudine max: ~865 m s.l.m.
(disl. tot. salite ~460m)
Tempo percorrenza indicativo:  ~1h 20'
Difficoltà: Difficile (indice 8)


gps

DATA: Giugno 2005 

Variante al percorso C2 che ne accorcia notevolmente il chilometraggio (eliminandone tutta la parte più in quota), anche se ne aumenta il gradiente tecnico, con un'insidiosa discesa dopo i primi chilometri, che, a seconda dello stato in cui la si trova (dovuto alle condizioni meteo o passaggio di mezzi che possono peggiorarla o anche "riassestarla"), può risultare più o meno complicata, anche se in ogni caso non sarà mai una passeggiata; l'indice di difficoltà 8 è riferito alla condizione più severa in cui la si può trovare.
Giunti sulla provinciale Arrone-Polino si risale a Tripozzo, zigzagando tra uliveti e riallacciandosi al percorso base appena prima che questo picchi verso Precetto.

Alla radura che s'incontra lungo l'ampia sterrata che sale dalla Forca d'Arrone, appena a ridosso del cucuzzolo del Colle Valentino [rif. Percorso C2 - Km. 19.3], anzichè lasciare questa per scendere verso Buonacquisto, o salire di fronte scalando il colle su ripida carrareccia, proseguiamo la principale che piega leggermente verso sinistra proseguendo in lieve ascesa.
Superato il primo e più lungo tratto a salire, il percorso si farà in seguito altimetricamente più ondulato, con un doppio passaggio sotto i cavi dell'alta tensione, per poi superare ignorandola una carrareccia minore che scende da destra e oltrepassando subito di seguito anche un segnale di divieto di transito (rivolto ai veicoli a motore). Lungo la discesa andremo a passare vicino ad un fontanile (appena qualche metro più a monte del nostro percorso, che passa invece poi di fianco ad un'opera in cemento di captazione delle acque) dove potremo fare rifornimento di fresca acqua (dist. ~2.0 Km - alt. ~850 m.). Appena ripreso brevemente a salire faremo un terzo passaggio sotto i cavi della stessa linea elettrica, per poi riprendere a scendere lungo un tratto ombreggiato, con le fronde degli alberi che ci fanno da volta. Alcuni metri in salita ci porteranno ad una radura in corrispondenza di una forcella (dist. ~3.1 Km - alt. ~840 m.), con il tracciato costituito dalla sterrata che prosegue salendo sulla sinistra, mentre noi proseguiamo dritti infilando una scomoda e scoscesa, almeno nei primissimi metri,  mulattiera che ha lì origine (fare attenzione dopo pochi metri ad una possibile recinzione in filo spinato che potrebbe sbarrarci il passo, facilmente superabile infilandosi sotto, senza necessità di essere sganciata); la via principale di sinistra rappresenta comunque un'alternativa più facile e solo di qualche decina di metri più lunga per raggiungere la zona di C. il Colle.
Dopo i primi metri più difficoltosi tecnicamente, segue un tratto più agevole, ma a causa della sede che restringendosi diventa in pratica un sentiero, ci sarà qualche fronda del sottobosco ad invadere un po' il tracciato, con gli ultimissimi metri di questo tratto di discesa, appena più impervi, mentre nel punto dove la vegetazione si allenta scoprendo una radura, con un abbeveratoio sulla destra, il percorso si biforca: qui opteremo per la via di sinistra che prende a salire tagliando la costa, scartando quindi quella che prosegue a scendere. Tratto che tutto sommato può considerarsi agevole, anche se di tanto in tanto qualche sasso o radice sporgente può dare qualche problema di percorribilità. Al termine del tratto in salita giungeremo a C. il Colle, dove  supereremo in rapida successione due ruderi alla nostra destra, un po' nascosti dalla vegetazione (dist. ~4.1 Km - alt. ~780 m.), per poi confluire su un'ampia carrareccia (in pratica la sterrata lasciata un chilometro prima), che scende ripida da sinistra e che prenderemo a scendere verso destra. Questo è un tratto abbastanza tecnico, nonchè mutevole nel tempo, per il terriccio e il ciottolame che a seguito di forti piogge va a formare profondi solchi non facili da superare, tanto che qualche tratto può essere più assimilabile ad un fosso che ad una strada, salvo trovare il tutto più compattato a seguito di passaggio di mezzi cingolati.
Finalmente al km 5 ci inseriamo su una sterrata più agevole da prendere verso sinistra, anche se ancora c'è da prestare un po' di attenzione ai primi metri abbastanza sdrucciolevoli; non resta ora che proseguire per lo sviluppo principale di questa via, ora molto scorrevole, ignorando le secondarie che si inseriscono a questa o che vi si diramano (in particolare va ignorata una sterrata di pari importanza che si stacca verso sinistra), superando più sotto un paio di brevi tratti cementati, al termine dei quali ci ritroveremo su fondo asfaltato, in località Vallecupa, piccola frazione di Arrone, fino ad uscire sulla  provinciale 17 Arrone-Polino (dist. ~7.95 Km - alt. ~300 m.). Qui guardando verso destra, potremo scorgere ad un centinaio di metri, il cartello che segnala l'origine della strada asfaltata per Tripozzo, ma che noi (sempre se riteniamo la cosa consona ai nostri desideri di sterrato), non seguiremo, in quanto prenderemo la SP17 verso sinistra e ne percorreremo 850 metri, ovvero fin dove questa compie una leggera curva verso destra, in corrispondenza di una grossa pianta di noci sul margine sinistro della stessa, dove imboccheremo una stretta asfaltata che in controsenso rispetto al nostro di arrivo, sale ripida sulla destra, tra le poche case di località Valleludra. Al termine del breve tratto asfaltato, invertiamo la direzione verso sinistra per seguire un breve tratto cementato, che poi lascerà presto il posto allo sterrato. Questa si inserirà in breve nel pieno di un gomito di un'altra sterrata, che seguiremo verso destra, andando a salire la ripida costa coltivata ad ulivo. Tramite un tornante aggireremo più a monte un vecchio casolare adibito a rimessa agricola, mentre dopo circa 300 metri avremo un bivio, dove non compiremo il tornante verso destra, ma proseguiremo dritti nel ramo di sinistra, andando ad oltrepassare un alto cancello solitamente aperto (altrimenti va aggirato). Appena di seguito avremo una nuova biforcazione, dove optiamo per il ramo di destra a salire, che seguita nello sviluppo principale ci porterà a superare un paio di tratti con fondo in cemento, fino ad uscire (dopo aver superato un altro alto cancello, se chiuso da bypassare sulla sinistra) sull'asfaltata prima vista a fondovalle, che rappresenta la via di accesso "ufficiale" a Tripozzo. Presa questa verso sinistra giungeremo in un km al piccolo borgo, oramai quasi completamente recuperato, dove superate le prime case e le due sterrate che si diramano ai due margini della nostra via, punteremo verso la piccola chiesa della località (dist. ~12.3 Km - alt. ~585 m.).
Giunti all'altezza della chiesetta e tornati oramai su sterrato, ci infileremo nella stretta via a sinistra di questa, lasciandoci presto alle spalle le poche case della frazione e proseguendo su tratto pianeggiante, con in lontananza il monte Solenne, che si staglia di fronte a noi e più a sinistra il Fionchi, mentre in basso a fondovalle si può intravedere Ferentillo (FOTO).
Entrati nel bosco non resta ora che superare un tratto ascendente, che ci porterà in breve al ricongiungimento con il percorso C2 che scende dalla zona del Salto del Cieco e  fonte Carpio [rif. Percorso C2 - Km. 41.1].


Nota: In blu sono segnalati i tratti alternativi e/o opzionali non descritti però dalla grafica (pianta e altimetria).



 

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