PERCORSO Cg
Collegamento percorsi C2-D1
(Labro)

LA VECCHIA MINIERA


Lunghezza: ~23.7 Km
Altitudine max: ~780 m s.l.m.
(disl. tot. salite ~720m)
Tempo percorrenza indicativo:  ~1h 45'
Difficoltà: Media (indice 5)


gps

DATA: Ottobre 2007 

Itinerario di collegamento che dai monti a ridosso di Polino (Buonacquisto), attraversando un lembo di piana reatina, ci porta verso quelli di Stroncone (Moggio).
Caratterizzato nella prima parte da una lunga discesa interamente su sterrato, mediamente tecnica in qualche tratto, una porzione pressochè pianeggiante lungo la stretta valle del Fosso di Leonessa, in mezzo la risalita fino al paese di Labro, breve ma intensa, ridiscendendo poi per attraversare la piana reatina con una continua alternanza di asfalto e sterrato, per portarsi alla scalata dei monti di Stroncone, intermente su asfalto.


Da Buonacquisto si può proseguire a salire, su via ex sterrata, dall'estate 2007 interamente asfaltata, verso la parte montana più elevata del comune di Polino; in loc. S.Venanzio, appena superate le ultime case della frazione c'è un bivio, dove dritti si sale appunto verso il tcomune di Polino, mentre a destra, c'è una piccola asfaltata che oltre ad essere a servizio del cimitero locale, gli passa a fianco sulla sinistra scendendo appena, proseguendo poi in leggera salita sul crinale del poggio, via da seguire per dare inizio al percorso attuale [rif. Percorso C2 - Km. 21.4].
Ben presto, dopo una breve asperità, la via diviene sterrata; superiamo alcune case e appena dopo l'ultima, la strada che scende decisa, si biforca. Qui optiamo per la via di sinistra, più interessante secondo me per il passaggio accanto alla sede della vecchia miniera di lignite, anche se pure quella di destra si ricollega più avanti al percorso; tra l'altro, seguendo quella di sinistra, troveremo un paio di cancelli, che io ho trovato sempre aperti, ma non si sa mai: nella peggiore delle ipotesi sapete che esiste un'alternativa. Ai 900 metri avremo un bivio, dove manteniamo la carrareccia di sinistra che compie poco dopo un brusco gomito destrorso a salire e 100 metri più avanti ci porta a passare a ridosso dei vecchie edifici a servizio della vecchia miniera. Poco più avanti, dove da destra confluiscono due diverse vie, una delle quali è l'alternativa prima descritta, la strada piega a sinistra, prendendo da qui a scendere per un lungo tratto, che con un ultima porzione sconnessa, ci porta ad attraversare una radura, dove teniamo la destra e proseguiamo a scendere, nella boscaglia, accompagnati da un filo spinato sul margine destro della strada. Una nuovo breve tratto sconnesso ci porta di nuovo su un'altra radura (dist.~2.5 Km – alt.~630 m.), dove la via da seguire pare scomparire, mentre guardando sulla destra la possiamo scorgere appena sotto di noi; basta quindi compiere uno stretto gomito a 180° a destra per inserirsi in questa riprendendo a scendere.
Segue una nuova porzione dissestata, ma un po' più abbordabile dei precedenti, poi alcune centinaia di metri più facili e filanti fino a giungere ad un accentuato gomito destrorso, in corrispondenza del quale si stacca una carrareccia che ci porterebbe più direttamente a fondo valle, però sconsigliata, perchè decisamente sconnessa e impervia nel tratto conclusivo. Proseguiamo quindi a scendere (tranne una brevissima salitella più sotto) sul ramo maestro, ignorando le successive vie che confluiscono da destra, una delle quali scende direttamente da Buonacquisto, finchè la discesa si addolcisce giunti oramai a fondo valle, con la via che si innesta su un'altra sterrata (dist.~4.7 Km – alt.~400 m.) da seguire verso sinistra, a risalire la valle solcata dal fosso di Leonessa (a destra, ad appena 200 metri c'è l'opportunità di fare rifornimento d'acqua ad un ottima fonte e appena dopo si uscirebbe sulla SS79, oramai prossimi al lago di Piediluco). Non resta che risalire per alcuni chilometri la valle, in direzione est, per un chilometro ancora su sterrata, mentre proseguiremo poi su asfalto, mantenendo la direzione, finchè la strada compie una gomito di 90° a destra (qui c'era l'arrivo della teleferica per il trasporto della lignite), portandosi in breve sull'altro lato della valle; qui giunti, anzichè fare i 90° a sinistra per proseguire sulla via asfaltata, scorgiamo a pochi metri appena sulla destra, l'imbocco di una mulattiera da seguire, che si inerpica all'interno del bosco (dist.~7.2 Km – alt.~440 m.). Dopo pochi metri si biforca, manteniamo la sinistra e con tratti che saranno anche molto duri proseguiamo a salire su via univoca, che in poco più di un chilometro ci porta sull'asfaltata di ingresso del grazioso paesino di Labro, inserendoci su questa di fianco alla locale caserma dei Carabinieri. Voltiamo a sinistra (a destra a poche centinaia di metri c'è il nucleo del paese arroccato sul suo colle  (FOTO) ), confluendo subito sulla SP5, praticamente solo da attraversare, perchè tra i due rami dell'asfaltata si origina una carrareccia che sale per un breve tratto parallela al ramo della provinciale che sale verso Morro Reatino, ma poi se ne allontana, piegando a destra e portandoci ad uscire sulla strada comunale di Colle Rucciolo, asfaltata, da seguire verso destra. Manteniamo il viottolo asfaltato per circa 800 metri, che andrà a scendere sempre più deciso, per giungere ad una biforcazione dove seguiamo la breve bretellina di destra che scendendo, in meno di 100 metri, ci collega ad un'altra asfaltata più sotto, da seguire ancora in decisa discesa, verso sinistra (dist.~9.6 Km – alt.~545 m.). Manteniamo la via principale per un chilometro e mezzo, essenzialmente in discesa, quando al termine di una breve salitella, la lasciamo a favore di una asfaltata minore che si stacca verso destra, costeggia il muro di cinta di una casa, passa in mezzo ad alcune altre, divenendo sterrata, per poi scendere attraversando un boschetto e andando ad inserirsi al termine su un'altra asfaltata, che a sua volta sfocia subito sulla  SS79, da seguire verso destra. Manteniamo la statale per 800 metri, quando oramai prossimi a loc. Madonna della Luce, la lasciamo a favore di un'asfaltata minore per località Colle Chiova. La via si inerpica superando un piccolo colle con un boschetto per poi scendere e confluire su un'altra asfaltata, che però appena dopo si trasforma in fondo sterrato, che seguiremo nel ramo principale, ignorando le minori che si staccano a sinistra. Dopo alcune centinaia di metri questa si biforca; andremo a seguire la via di destra che va ad attraversare la lingua di campi adiacenti. Dopo un po' la via si trasforma in asfaltata, comunque sempre da percorrere con piacere, a margine di un bosco; ignorando le sterrate laterali giungiamo ad un bivio, dove optiamo per il ramo di sinistra che ci presenterà una breve asperità, al termine della quale confluiamo nella provinciale da seguire verso sinistra per Colli sul Velino. Percorriamo questa, ancora in salita, per 650 metri, ovvero fino a giungere alla deviazione di destra per loc. Faccenda (dist.~15.8 Km – alt.~425 m.); qui però, anzichè seguire l'asfaltata, che prosegue pianeggiante, ci infiliamo in una piccola carrareccia che scende per alcuni metri, appena sotto questa nuova via asfaltata, per poi, piegando a sinistra,  spianare e proseguire lungo un tratto boschivo, con fondo leggermente accidentato. Dopo quasi 600 metri confluiamo sull'asfaltata da proseguire mantenendo la direzione, che si trasformerà in sterrata e lambendo più avanti le sponde del lago di Ventina, terminerà, con pochi metri di asfalto, sul tracciato della Terni-Rieti, dove pieghiamo a destra, attraversando la ferrovia, giungendo nei pressi di Piè di Moggio (dist.~19.0 Km – alt.~380 m.), sul vecchio tracciato di collegamento dei due capoluoghi di provincia. Prendiamo a destra per 300 metri e giunti al bivio per Moggio, prendiamo a sinistra, iniziando la lunga salita verso questa località, interamente su asfalto. Dopo 2.2 km , nel pieno di un tornante sinistrorso si stacca sulla destra  il sentiero descritto in Da; altrimenti portiamo a termine il percorso salendo filo alla piccola frazione montana, dove giungiamo dopo altri 2 km abbondanti. Superato il nucleo principale del borgo, che ci lasciamo sulla destra, concludiamo il percorso in corrispondenza della mulattiera che si stacca a destra [rif. Percorso D1 - Km. 22.1], dopo la quale, appena più avanti c'è il fontanile. 

Nota: In blu sono segnalati i tratti alternativi e/o opzionali non descritti però dalla grafica (pianta e altimetria).



 

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