PERCORSO Di (Collegamento tra D1 ed E1)
Prati di Stroncone - M.te Macchialunga - Crocemicciola

QUAQUARAQUA'


Lunghezza: ~11.8 Km
Altitudine max: ~1160 m s.l.m.
(disl. tot. salite ~310m)
Tempo percorrenza indicativo:  ~1h 20'
Difficoltà: Difficilissimo (indice 9)


gps

DATA: Ottobre 2005 

 

La difficoltà di riduce a 6 tralasciando l'ascesa al Macchialunga, che peraltro sarebbe da considerare fuori livello.

Meta principale dell'itinerario attuale è il monte Macchialunga, o quantomeno la cima che oramai per convenzione popolare è identificata come tale, tra le zone più elevate nel territorio del comune di Stroncone.
Mentre infatti sulle gran parte delle cartine è possibile individuare il suddetto monte, coperto di vegetazione (il che rende anche più plausibile il nome), trovandone l'indicazione dell'elevazione in 1105 metri, come giustamente riporta anche la "bibbia" IGM, la cima raggiunta dal percorso, quasi un km in linea d'aria più a est della prima, è a quota 1160 ed è completamente brulla e anche per questo facilmente identificabile in lontananza, soprattutto da Terni.
Proibitiva salita, che assegna il massimo grado di difficoltà, all'itinerario e poi una lunga discesa che ci porterà a confluire sulla sterrata che collega Finocchieto a Coppe di Stroncone, con un divertente e poco conosciuto single track nel bosco, verso la parte finale, dove però va prestata un minimo di attenzione per non perdere la traccia.

Il punto di riferimento per l'inizio del percorso giace, come consuetudine, sullo sviluppo di un altro tracciato, in questo caso il D1, al bivio che, provenendo da località Cimitelle, si incontra oramai prossimi a località i Prati e permette di proseguire mantenendo il D1 per Moggio, oppure scendere per il ramo di destra verso il nucleo principale de I Prati, (come da tratto terminale del percorso Db) [rif. Percorso D1 - Km. 19]. Per semplicità si da un ulteriore riferimento come origine, lungo la strada che va ad attraversare la località montana, nel punto in cui questa si biforca, tra il piccolo parco giochi e un bar/albergo stagionale, con un ramo che a sinistra risale la valle dei Piani di Ruschio, mentre a destra (da percorrere) si risale Valleona; in questo caso ci si trova al km 0.5 dell'attuale percorso.
Percorrendo il ramo che scende dal percorso D1 verso la provinciale che sale da Stroncone, ci si riallaccerà a questa dopo poche centinaia di metri, che prenderemo verso sinistra puntando in direzione del nucleo principale de I Prati, per poi, dopo ulteriori 150 metri giungere al bivio (sopra segnalato come riferimento aggiuntivo) tra i Piani di Ruschio, a sinistra, e Valleona, a destra, optando per quest'ultima. La strada proseguirà ad essere asfaltata per poche altre centinaia di metri, per poi trasformarsi in una comoda sterrata, che andrà pian piano a risalire, sempre più accentuatamente, la valle che al contempo diverrà sempre più stretta e boschiva. Salendo prenderà a serpeggiare leggermente tra i grandi alberi, divenendo anche appena ondulato; al km 2 va ignorata una stradina minore che si stacca sulla sinistra, così come va fatto anche dopo altri 600 metri, appena prima di un breve ripido strappo in forte salita su fondo sassoso. Siamo quindi giunti in località Fontazzano (dist. ~2.8 Km - alt. ~1000 m.), dove la strada si dividerà: la principale scende dritta e porterebbe verso i Prati di Cottanello, mentre noi la lasceremo per prendere il ramo che si stacca sulla destra e che va mantenuto, ma solo per un centinaio di metri, dal momento che giunti ad una ripida e un po' malandata sterrata che sale verso destra la risaliremo.Fatti centro metri più duri si proseguirà seguendone lo sviluppo, che tra leggeri saliscendi ci porterà in poche centinaia di metri al suo termine, dove, ignorata un'altra brutta mulattiera che scende da sinistra, si prosegue su un tormentato sentiero, a tratti roccioso, che prosegue a tagliare la costa del monte a quota costante. Coperti i 200 metri del sentiero giungiamo ad una piccola radura (dist. ~3.3 Km - alt. ~1020 m.) dove c'è il punto di separazione per la cima del monte Macchialunga: chi non si vuole cimentare, non deve far altro che proseguire dritto, tagliando dal percorso i quasi 1700 metri di ascesa/discesa; chi invece vuole giungere fino in cima, mettendo in preventivo qualche centinaio di metri da farsi spingendo la bici al fianco, deve solo seguire la ripida e malridotta sterrata che sale verso sinistra. Essa è in gran parte con fondo friabile e/o sassoso, cosa che come detto ci costringerà più volte a scendere nella prima metà di ascesa (salvo che non verrà in futuro riassestata e compattata, come era fino a qualche anno fa, rendendola più abbordabile); dopo circa 300 metri, se stanchi di spingere la bici, venendo a mancare la vegetazione sulla destra, c'è la possibilità di tagliare per prati, ovvero vincere la pendenza addolcendola, zigzagando sulla costa prativa, anche se ciò naturalmente allunga il percorso. Quasi al termine della salita più dura vedremo scomparire la traccia; proseguiamo mantenendo la direzione sul prato, per giungere a ridosso di un vecchio e malandato acero che domina la gobba erbosa su cui ci troviamo. Lasciandoci questo sulla sinistra ridiscendiamo la gobba per pochi metri, seguendo l'esile traccia di un sentiero che attraversa il piccolo boschetto sottostante (si scende per una percorrenza di appena 30/40metri), finchè dentro la conchetta si risalirà di fronte la costa ripida e disseminata di grossi sassi, puntando all'angolo inferiore di una recinzione sopra di noi, costeggiandone poi il lato destro, fino a superarne di 10/20 metri il cancello d'ingresso, dove, finalmente, in una zona con minore presenza di sassi, potremo prima piegare verso destra puntando verso la sommità più prossima a noi, che non sarà ancora la cima massima, che potremo invece scorgere dopo pochi metri di ascesa , correggendo la direzione verso sinistra (un rottame metallico farà da riferimento). Raggiunto il rottame, che pare sia di un vecchio aereo da guerra, su cui è stata affissa anche una targa commemorativa, ci troveremo alla massima quota del percorso (dist. ~4.1 Km - alt. ~1160 m.), cima est e più elevata del monte Macchialunga, ufficialmente identificato nella cima ovest a quota 1105 metri, distante dalla prima quasi un chilometro in linea d'aria; il panorama è superbo e vale la faticaccia! A 360° potremo spaziare al sottostante paese di Stroncone, all'intera conca ternana e ai monti Martani, poi volgendo lo sguardo in senso orario alle piccole frazioni montane delle Cimitelle e de I Prati, lasciati poco prima, e dietro essi montagne a perdita d'occhio, l'ultima porzione montuosa del comune di Stroncone confinante con quello di Rieti, il Terminillo in lontananza, fino a completare il giro con il Cosce, il San Pancrazio e la più immediata cima ovest del monte Macchialunga, con il suo crinale boschivo (FOTO).
Tralasciando altre vie alternative per scendere verso località Crocemicciola, decisamente impervie e ostiche, possiamo saltare quindi tutta la descrizione della via di ritorno, che andrà a ricalcare quella fatta per l'andata, facendo ora attenzione alla discesa nei punti più critici. Tornati alla radura che costituiva il punto di separazione, pieghiamo ora verso sinistra, imboccando l'agevole carrareccia che da lì si origina (scavalcando l'eventuale recinzione in filo spinato), anche se un po' sassosa nei primi metri. La seguiamo mantenendola nel suo sviluppo maestro, andando quindi a superare un altra recinzione dopo un breve tratto, per poi proseguire su filante e facile sterrata, appena ondulata, immersa nel bosco, al termine del quale la strada si farà appena più complicata, scendendo tutto sommato ancora agevole, anche se un po' ripida e sassosa; lungo questo tratto, la vedremo anche sdoppiarsi, per ricongiungersi però poche decine di metri più avanti (la grafica fa riferimento alla via di destra, più breve e accidentata). Un'ultima porzione sconnessa che costeggia la recinzione di una villa (si proprio una villa sperduta nel pieno della montagna!) ci porta a superare un ultima recinzione, passata la quale pieghiamo a destra, passando davanti al cancello d'ingresso dell'abitazione, per poi completare il tratto di sterrata con le ultime centinaia di metri a scendere sulla provinciale che da Stroncone sale a I Prati, in corrispondenza di una pozza d'acqua (dist. ~7.6 Km - alt. ~815 m.). Presa questa verso sinistra bruceremo in pochi minuti la veloce porzione di asfalto per poi giungere dopo un chilometro e mezzo a località Crocemicciola, costituita da poche costruzioni, oramai per lo più vecchie ed abbandonate e adibite a rimesse agricole e per il bestiame, con un'unica casa abitata, l'ultima sulla sinistra, bianca, in corrispondenza della quale lasceremo la provinciale al km 5.4 di questa, a favore della sterrata che oltre a dare accesso all'abitazione, sdoppiandosi gli gira intorno sulla sinistra, via che noi seguiremo. Se invece si volesse raggiungere il sottostante paese di Stroncone, lo si può fare anche tramite il sentiero Francescano che scorre poche centinaia di metri più sotto e facilmente raggiungibile in meno di un chilometro di percorso, mantenendo la provinciale per altri duecento metri scarsi, quando al sopraggiungere di un ampia curva verso destra, va lasciata imboccando sulla destra una traccia di sentiero che ci porta a scendere nel sottostante prato che va attraversato, mantenendone la sinistra, per vedere ricomparire la traccia, dissestata per alcune decine di metri, che diverrà poi una comoda ed ampia sterrata nella pineta che scende riallacciandosi al sentiero francescano proprio in corrispondenza della cappelletta della Madonna del Tresto (al km 4.8 dei percorsi De e Dg) (FOTO).
Superata la casa, proseguiamo a salire seguendo la via principale (dopo 150 metri dall'inizio della sterrata si stacca un sottile sentiero leggermente digradante che entra nel bosco; altra via alternativa, di 300 metri più breve, che ritroveremo più avanti...) finchè dopo alcune centinaia di metri, oramai giunti sull'altura, questa si sdoppia in due carrareccie meno marcate, perchè proseguono sull'erba, ma facilmente identificabili (quella di destra si scinde poi in un paio di ulteriori alternative: una più breve e facile che esce su un tornante della provinciale appena lasciata e un'altra, più lunga e complicata che decisamente ripida scende verso Coppe); seguiamo quella di sinistra, che sale ancora per 200 metri, fino a scollinare in corrispondenza di una quercia più grande delle altre (dist. ~9.8 Km - alt. ~765 m.), che lasciata sulla sinistra va aggirata appena in parte, prendendo a scendere su ampia traccia ora molto ripida e abbastanza evidente. Questa terminerà in breve, su una traccia di sentiero ben visibile (il sentiero poco sopra menzionato come alternativa) da seguire verso destra, che ci porterà a superare subito un appostamento di caccia e subito appresso un grosso termine di pietra; dopo questo seguono poche decine di metri leggermente sconnessi, per riprendere poi, infilandoci in un tratto di macchia decisamente più fitta, nuovamente agevole. Qui c'è da cominciare a prestare un po' di attenzione alla traccia, che comunque pur se poco visibile a terra, è facilmente identificabile come spazio tra la vegetazione, dove si andrà a percorrere un divertente single-track in slalom tra gli alberi; ancora più attenzione va prestata al km 10.4, un tratto che può sembrare un po' ingarbugliato, dove il sentiero rimane leggermente nascosto dal sottobosco: questo ricompare più evidente appena qualche metro più avanti, dove prende a piegare verso destra (basta una piccola avanscoperta a piedi per verifica). Segue un nuovo tratto che, pur se contrassegnato in grafica come agevole, per via del terreno piatto e scorrevole, va percorso prestando attenzione (soprattutto se bagnato) alla forte pendenza e alla presa a terra che potrebbe essere non ottimale, a causa dello strato di fogliame. Un'ultima porzione dove qualche leggera fronda di vegetazione, facilmente scansabile, ci farà compagnia da vicino e usciremo su una sterrata pressoché pianeggiante, da prendere verso destra (dist. ~10.6 Km - alt. ~605 m.). Fatti 200 metri ci inseriamo su un'altra sterrata, appena più complicata a causa del fondo un po' sassoso e della decisa pendenza nel suo ramo verso sinistra, la direzione da seguire. Altri 200 metri e superata un lievissima altura si piega verso destra scendendo ancora su ripido; occhio alla sbarra in fondo, facilmente superabile da sopra o sotto. Nuovo tratto agevole, anche se un po' scalinato e andiamo a confluire sull'ennesima altra sterrata, da seguire nel ramo di destra, un po' disagevole per una breve porzione, finchè termineremo il percorso inserendoci sull'ampia carrareccia, almeno in questo tratto, che congiunge Finocchieto a Coppe di Stroncone [rif. Percorso E1 - Km. 46.5], appena superato casale Balduino (circa 400 metri verso sinistra); Coppe è invece a quasi un chilometro e mezzo verso destra. 

Nota: In blu sono segnalati i tratti alternativi e/o opzionali non descritti però dalla grafica (pianta e altimetria).



 

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