La difficoltà di
riduce a 6 tralasciando l'ascesa al Macchialunga, che peraltro
sarebbe da considerare fuori livello. |
Meta principale dell'itinerario
attuale è il monte Macchialunga, o quantomeno la cima che oramai per
convenzione popolare è identificata come tale, tra le zone più
elevate
nel territorio del comune di Stroncone.
Mentre infatti sulle gran parte delle cartine è possibile individuare
il suddetto monte, coperto di vegetazione (il che rende anche più
plausibile il nome), trovandone l'indicazione dell'elevazione in 1105
metri, come giustamente riporta anche la "bibbia" IGM, la
cima raggiunta dal percorso, quasi un km in linea d'aria più a est della
prima, è a quota 1160 ed è completamente brulla e anche per questo facilmente
identificabile in lontananza, soprattutto da Terni.
Proibitiva salita, che assegna il massimo grado di difficoltà,
all'itinerario e poi una lunga discesa che ci porterà a confluire
sulla sterrata che collega Finocchieto a Coppe di Stroncone, con un
divertente e poco conosciuto single track nel bosco, verso la parte finale, dove
però va prestata un minimo di attenzione per non perdere la traccia.
Il punto di riferimento per l'inizio del percorso giace, come
consuetudine, sullo sviluppo di un altro tracciato, in questo caso il D1, al bivio che, provenendo da località Cimitelle, si incontra
oramai prossimi a località i Prati e permette di proseguire
mantenendo il D1 per Moggio, oppure scendere per il ramo di destra
verso il nucleo principale de I Prati, (come da tratto terminale del
percorso Db) [rif. Percorso
D1 - Km. 19]. Per semplicità si da un
ulteriore riferimento come origine, lungo la strada che va ad
attraversare la località montana, nel punto in cui questa si biforca,
tra il piccolo parco giochi e un bar/albergo stagionale, con un ramo
che a sinistra risale la valle dei Piani di Ruschio, mentre a destra
(da percorrere) si risale Valleona; in questo caso ci si trova al km
0.5 dell'attuale percorso.
Percorrendo il ramo che scende dal percorso D1 verso la provinciale
che sale da Stroncone, ci si riallaccerà a questa dopo poche
centinaia di metri, che prenderemo verso sinistra puntando in
direzione del
nucleo principale de I Prati, per poi, dopo ulteriori 150 metri
giungere al bivio (sopra segnalato come riferimento aggiuntivo) tra i
Piani di Ruschio, a sinistra, e Valleona, a destra, optando per
quest'ultima. La strada proseguirà ad essere asfaltata per poche
altre centinaia di metri, per poi trasformarsi in una comoda sterrata,
che andrà pian piano a risalire, sempre più accentuatamente, la
valle che al contempo diverrà sempre più stretta e boschiva. Salendo
prenderà a serpeggiare leggermente tra i grandi alberi, divenendo
anche appena ondulato; al km 2 va ignorata una stradina minore che si
stacca sulla sinistra, così come va fatto anche dopo altri 600 metri,
appena prima di un breve ripido strappo in forte salita su fondo
sassoso. Siamo quindi giunti in località Fontazzano (dist. ~2.8 Km - alt.
~1000 m.), dove la strada si dividerà: la principale scende dritta e porterebbe verso i Prati di Cottanello, mentre noi la
lasceremo per prendere il ramo che si stacca sulla destra e che va
mantenuto, ma solo per un centinaio di metri, dal momento che giunti
ad una ripida e un po' malandata sterrata che sale verso destra la
risaliremo.Fatti centro metri più duri si proseguirà seguendone lo
sviluppo, che tra leggeri saliscendi ci porterà in poche centinaia di
metri al suo termine, dove, ignorata un'altra brutta mulattiera che
scende da sinistra, si prosegue su un tormentato sentiero, a tratti
roccioso, che prosegue a tagliare la costa del monte a quota costante.
Coperti i 200 metri del sentiero giungiamo ad una piccola radura (dist.
~3.3 Km - alt. ~1020 m.) dove c'è il punto di separazione per la cima
del monte Macchialunga: chi non si vuole cimentare, non deve far altro
che proseguire dritto, tagliando dal percorso i quasi 1700 metri di
ascesa/discesa; chi invece vuole giungere fino in cima, mettendo in
preventivo qualche centinaio di metri da farsi spingendo la bici al
fianco, deve solo seguire la ripida e malridotta sterrata che sale
verso sinistra. Essa è in gran parte con fondo friabile e/o sassoso,
cosa che come detto ci costringerà più volte a scendere nella prima
metà di ascesa (salvo che non verrà in futuro riassestata e
compattata, come era fino a qualche anno fa, rendendola più
abbordabile); dopo circa 300 metri, se stanchi di spingere la bici,
venendo a mancare la vegetazione sulla destra, c'è la possibilità di
tagliare per prati, ovvero vincere la pendenza addolcendola,
zigzagando sulla costa prativa, anche se ciò naturalmente allunga il
percorso. Quasi al termine della salita più dura vedremo scomparire
la traccia; proseguiamo mantenendo la direzione sul prato, per giungere
a ridosso di un vecchio e malandato acero che domina la gobba erbosa
su cui ci troviamo. Lasciandoci questo sulla sinistra ridiscendiamo la
gobba per pochi metri, seguendo l'esile traccia di un sentiero che
attraversa il piccolo boschetto sottostante (si scende per una
percorrenza di appena 30/40metri), finchè dentro la conchetta si
risalirà di fronte la costa ripida e disseminata di grossi sassi,
puntando all'angolo inferiore di una recinzione sopra di noi, costeggiandone
poi il lato destro, fino a superarne di 10/20 metri il cancello
d'ingresso, dove, finalmente, in una zona con minore presenza di sassi,
potremo prima piegare verso destra puntando verso la sommità
più prossima a noi, che non sarà ancora la cima massima, che potremo invece scorgere dopo
pochi metri di ascesa , correggendo la direzione verso sinistra (un rottame
metallico farà da riferimento).
Raggiunto il rottame, che pare sia di un vecchio aereo da guerra, su
cui è stata affissa anche una targa commemorativa, ci troveremo alla
massima quota del percorso (dist. ~4.1 Km - alt. ~1160 m.), cima est e
più elevata del monte Macchialunga, ufficialmente identificato nella
cima ovest a quota 1105 metri, distante dalla prima quasi un
chilometro in linea d'aria; il panorama è superbo e vale la
faticaccia! A 360° potremo spaziare al sottostante paese di
Stroncone, all'intera conca ternana e ai monti Martani, poi volgendo
lo sguardo in senso orario alle piccole frazioni montane delle
Cimitelle e de I Prati, lasciati poco prima, e dietro essi montagne a
perdita d'occhio, l'ultima porzione montuosa del comune di Stroncone
confinante con quello di Rieti, il Terminillo in lontananza, fino a
completare il giro con il Cosce, il San Pancrazio e la più immediata
cima ovest del monte Macchialunga, con il suo crinale boschivo (FOTO).
Tralasciando altre vie alternative per scendere verso località
Crocemicciola, decisamente impervie e ostiche, possiamo saltare quindi
tutta la descrizione della via di ritorno, che andrà a ricalcare
quella fatta per l'andata, facendo ora attenzione alla discesa nei
punti più critici. Tornati alla radura che costituiva il punto di
separazione, pieghiamo ora verso sinistra, imboccando l'agevole
carrareccia che da lì si origina (scavalcando l'eventuale recinzione
in filo spinato), anche se un po' sassosa nei primi metri. La seguiamo
mantenendola nel suo sviluppo maestro, andando quindi a superare un
altra recinzione dopo un breve tratto, per poi proseguire su filante
e facile sterrata, appena ondulata, immersa nel bosco, al termine del
quale la strada si farà appena più complicata, scendendo tutto
sommato ancora agevole, anche se un po' ripida e sassosa; lungo questo
tratto, la vedremo anche sdoppiarsi, per ricongiungersi però poche
decine di metri più avanti (la grafica fa riferimento alla via di
destra, più breve e accidentata). Un'ultima porzione sconnessa che
costeggia la recinzione di una villa (si proprio una villa sperduta nel pieno
della montagna!) ci porta a superare un ultima recinzione, passata la
quale pieghiamo a destra, passando davanti al cancello d'ingresso
dell'abitazione, per poi completare il tratto di sterrata con le
ultime centinaia di metri a scendere sulla provinciale che da
Stroncone sale a I Prati, in corrispondenza di una pozza d'acqua (dist.
~7.6 Km - alt. ~815 m.). Presa questa verso sinistra bruceremo in
pochi minuti la veloce porzione di asfalto per poi giungere dopo
un chilometro e mezzo a località Crocemicciola, costituita da poche
costruzioni, oramai per lo più vecchie ed abbandonate e adibite a rimesse
agricole e per il bestiame, con un'unica casa
abitata, l'ultima sulla sinistra, bianca, in corrispondenza della quale lasceremo la
provinciale al km 5.4 di questa, a favore della sterrata che oltre a dare
accesso all'abitazione, sdoppiandosi gli gira intorno sulla sinistra,
via che noi seguiremo. Se
invece si volesse raggiungere il sottostante paese di Stroncone, lo si
può fare anche tramite il sentiero Francescano che scorre poche
centinaia di metri più sotto e facilmente raggiungibile in meno di un
chilometro di percorso, mantenendo la provinciale per altri duecento
metri scarsi, quando al sopraggiungere di un ampia curva verso destra,
va lasciata imboccando sulla destra una traccia di sentiero che ci
porta a scendere nel sottostante prato che va attraversato,
mantenendone la sinistra, per vedere ricomparire la traccia,
dissestata per alcune decine di metri, che diverrà poi una comoda ed
ampia sterrata nella pineta che scende riallacciandosi al sentiero
francescano proprio in corrispondenza della cappelletta della Madonna
del Tresto (al km 4.8 dei percorsi De
e Dg) (FOTO).
Superata la casa, proseguiamo a salire seguendo la via principale (dopo
150 metri dall'inizio della sterrata si stacca un sottile sentiero
leggermente digradante che entra nel bosco; altra via alternativa, di 300 metri più breve, che
ritroveremo più avanti...) finchè dopo alcune centinaia di metri,
oramai giunti sull'altura, questa
si sdoppia in due carrareccie meno marcate, perchè proseguono sull'erba, ma
facilmente identificabili (quella
di destra si scinde poi in un paio di ulteriori alternative: una più
breve e facile che esce su un tornante della provinciale appena
lasciata e un'altra, più lunga e complicata che decisamente ripida
scende verso Coppe); seguiamo quella di sinistra, che sale
ancora per 200 metri, fino a scollinare in
corrispondenza di una quercia più grande delle altre (dist. ~9.8 Km - alt.
~765 m.), che lasciata sulla sinistra va aggirata appena in parte,
prendendo a scendere su ampia traccia ora molto ripida e abbastanza
evidente. Questa terminerà in breve, su una traccia di sentiero ben
visibile (il sentiero poco sopra menzionato come alternativa) da
seguire verso destra, che ci porterà a superare subito un
appostamento di caccia e subito appresso un grosso termine di pietra;
dopo questo seguono poche decine di metri leggermente sconnessi, per
riprendere poi, infilandoci in un tratto di macchia decisamente più
fitta, nuovamente agevole. Qui c'è da cominciare a prestare un po' di
attenzione alla traccia, che comunque pur se poco visibile a terra, è
facilmente identificabile come spazio tra la vegetazione, dove si
andrà a percorrere un divertente single-track in slalom tra gli
alberi; ancora più attenzione va prestata al km 10.4, un tratto che
può sembrare un po' ingarbugliato, dove il sentiero rimane
leggermente nascosto dal sottobosco: questo ricompare più evidente
appena qualche metro più avanti, dove prende a piegare verso destra
(basta una piccola avanscoperta a piedi per verifica).
Segue un nuovo tratto che, pur se contrassegnato in grafica come
agevole, per via del terreno piatto e scorrevole, va percorso
prestando attenzione (soprattutto se bagnato) alla forte pendenza e
alla presa a terra che potrebbe essere non ottimale, a causa dello
strato di fogliame. Un'ultima porzione dove qualche leggera fronda di
vegetazione,
facilmente scansabile, ci farà compagnia da vicino e usciremo su una
sterrata pressoché pianeggiante, da prendere verso destra (dist. ~10.6 Km - alt.
~605 m.). Fatti 200 metri ci inseriamo su un'altra sterrata, appena
più complicata a causa del fondo un po' sassoso e della decisa
pendenza nel suo ramo verso sinistra, la direzione da seguire. Altri
200 metri e superata un lievissima altura si piega verso destra
scendendo ancora su ripido; occhio alla sbarra in fondo, facilmente
superabile da sopra o sotto. Nuovo tratto agevole, anche se un po'
scalinato e andiamo a confluire sull'ennesima altra sterrata, da
seguire nel ramo di destra, un po' disagevole per una breve porzione,
finchè termineremo il percorso inserendoci sull'ampia
carrareccia, almeno in questo tratto, che congiunge Finocchieto a
Coppe di Stroncone [rif. Percorso E1 - Km. 46.5],
appena superato casale Balduino (circa 400 metri verso sinistra);
Coppe è invece a quasi un chilometro e mezzo verso destra.
Nota: In blu sono segnalati i
tratti alternativi e/o opzionali non descritti però
dalla grafica (pianta e altimetria).
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