PERCORSO Dj
Variante percorso D1
(Colle Mancino-Caprareccia)

SEGUENDO SPEEDY


Lunghezza: ~5 Km
Altitudine max: ~910 m s.l.m.
(disl. tot. salite ~50m)
Tempo percorrenza indicativo:  ~30'
Difficoltà: Media (indice 5)

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DATA: Aprile 2006 

Nella porzione di territorio tra Miranda, Moggio e I Prati di Stroncone c'è la possibilità di divertirsi su una fitta rete di sentieri, mulattiere e carrarecce, che aspettano solo di essere scoperte e percorse, formando di volta in volta, a seconda di come li andremo a combinare,  percorsi sempre nuovi e diversi.
In questa occasione tratteremo proprio una variegata sequenza di questi, che sviluppandosi per alcuni chilometri da sud verso nord, ci porta dai 900 metri della comoda sterrata che congiunge Cimitelle a I Prati, a collegarci a quella che a più bassa quota, collega Moggio a Miranda.


Percorrendo la sterrata che ci fa lasciare alle spalle località Cimitelle per avvicinarci a I Prati, giungeremo ad un gomito a 90° verso sinistra di detta via, con una bretellina minore che invece, salendo per due/tre metri ci fa attraversare un prato, bypassando alcune centinaia di metri della sterrata; da questa biforcazione si origina l'attuale itinerario [rif. Percorso D1 - Km. 16.2].
Compiamo il gomito sinistrorso, risalendo in parte l'altura di fronte (Colle Rosso), seguendo la sterrata più ampia e scartando perciò una minore che si dirama a sinistra di questa. Ai 200 metri avremo una biforcazione, con la destra che prende ora a scendere per riportarsi a livello del prato che va ad aggirare (come da percorso D1), mentre noi seguiamo la sinistra che ancora salirà per alcuni metri. Seguiamo la sterrata fino ad arrivare ai 500 metri, dove la lasceremo per seguire una carrareccia minore che lì si origina sul lato destro e si inoltra nella bassa vegetazione. Seguendola nello sviluppo principale ci porterà a superare una piccola radura, che attraversata nel senso di provenienza vedrà la via ricomparire più evidente, ora in discesa, lungo un piccolo valloncello. Man mano che scendiamo la via andrà a restringersi fino a divenire un sentiero, che andrà lasciato (appena superato il chilometro di percorso), dove questo piegherà verso sinistra pianeggiante, a favore di un altro che scendendo la ripida ma brevissima costa sulla destra prosegue appena sotto, costeggiando una rete metallica seminascosta dalla vegetazione.
Questo risalirà leggermente, tagliando trasversalmente la costa dell'altura che ci troveremo di fronte appena sulla destra, su fondo scorrevole, intervallato da qualche sporadico sasso o radice affiorante dal terreno e percorrendo poi a mezza costa il basso versante di un successivo valloncello. Seguendone lo sviluppo principale ci porterà ad uscire all'imbocco di una lunga e bella striscia prativa, che in mancanza di una traccia evidente sull'erba, andremo a percorrere longitudinalmente, per tutta la sua lunghezza, in leggera discesa. Lungo questo tratto attraverseremo anche un piccolo fossetto che la taglia trasversalmente (dist. ~1.7 Km - alt. ~850 m.) finchè, superata poco più avanti una strettoia naturale creata dalla vegetazione che separa un'ultima porzione di prato, superiamo, ignorandola, una ripida e ostica carrareccia sassosa che si origina sulla destra e risale Colle Mancino, per imboccare la sterrata che al termine dei prati rappresenta la naturale prosecuzione, riportandoci nella macchia. Alla successiva radura, dove si diramano più alternative, manteniamo il sentiero più marcato di destra che 250 metri più avanti ci porta ad attraversare il letto in secca di un torrente, che poi, seguendo ancora la traccia di sentiero, affianchiamo sul lato sinistro. Qualche passaggio tra le rocce ci obbligherà a qualche metro a piedi, nel tratto più complicato (relativamente) del percorso, la cui fine sarà segnalata da un grosso lastrone di roccia che declina da sinistra fin sul sentiero. Tornati a percorrere una più comoda carrareccia, la seguiamo per alcune centinaia di metri, quando ad una successiva biforcazione (dist. ~3.6 Km - alt. ~795 m.), manterremo la destra, dando origine così al tratto più pendente, con la sterrata che scende decisa e serpeggiante, nonchè abbastanza deformata nel terreno.
Confluiremo al termine della discesa su un'altra sterrata, da seguire verso sinistra; non resta che mantenerla nel suo sviluppo principale, costantemente in discesa (fatti i primi cento metri di piana), lasciandoci alle spalle La Caprareccia, terminando il tracciato nel punto in cui ci inseriremo, in piena discesa, sulla via che collega Moggio (verso destra) a Miranda (verso sinistra), appena prima di un fontanile 50 metri più sotto [rif. Percorso D1 - Km. 28.2].

Nota: In blu sono segnalati i tratti alternativi e/o opzionali non descritti però dalla grafica (pianta e altimetria).



 

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