PERCORSO Dn
Variante percorso D2

PER CONVENTI


Lunghezza: ~8 Km
Altitudine max: ~760 m s.l.m.
(disl. tot. discese ~580m)
Tempo percorrenza indicativo:  ~45'
Difficoltà: Difficile (indice 8)


gps

DATA: Dicembre 2007 

 

Un nuovo percorso che nella prima parte compie un arzigogolato andamento, ma non difficile come percorribilità, con l'intento non di portare da un punto ad un altro, ma di sfruttare ancora di più la fitta rete di sentieri, mulattiere e carrareccie della zona sopra Miranda. La seconda parte invece, dopo aver abbandonata la zona più montana, vede il percorso andare a toccare i due conventi abbandonati, di San Benedetto in Fundis e San Simeone, situati nel territorio del comune di Stroncone, sfruttando l'antico sentiero, ormai molto ostico, che li univa, che si snoda lungo il versante nord del monte Rotondo. Finale con conclusione alle porte di Colle di Stroncone.

Inizio del percorso attuale, lungo la sterrata che sale da Miranda a Cimitelle, in località Prato Prete, dove la via compie un gomito attorno ad una recinzione; qui si staccano due altre alternative: una minore sulla sinistra e una, contraddistinta da un cartello stradale di strada con diritto di precedenza, che prosegue dritta, con una sbarra dopo alcuni metri, via che rappresenta l'inizio del percorso attuale [rif. Percorso D1 - Km. 10.7].
Superata la sbarra e appena dopo una casupola, la via piegherebbe a destra impennandosi notevolmente; noi invece proseguiamo praticamente dritti, sul sentiero che lì si origina, pianeggiante per pochi metri, poi prende a salire. Al termine della breve ascesa c'è una una porzione di pochi metri da superare a piedi per rocce, poi segue un bel tratto di traccia da seguire in tutta tranquillità, a parte qualche altra roccia isolata da scavalcare. Ai 600 metri confluiamo su una carrareccia sconnessa da seguire in discesa, verso sinistra; appena dopo si biforca e seguiamo il ramo di destra, giungendo in breve ad una recinzione (confluendo su tratto in comune con percorso Dm), che costeggiamo prendendo ancora a destra. Al termine della recinzione troveremo un quadrivio, dove seguiamo la traccia di sinistra, che subito si sdoppia; qui seguiamo la destra a scendere. Ignorando una traccia minore che si dirama sulla sinistra, lasceremo invece la via principale che piega verso sinistra salendo, al km 1.2, optando invece per una traccia minore che si stacca a destra scendendo un po'. Il sentiero è appena un po' disturbato dalla vegetazione per pochi metri e un po' irregolare e con uno sviluppo di 200 metri  ci porterà ad inserirci su una sterrata da seguire verso sinistra, via con fondo ancora un po' irregolare, ma agevole. Scorriamo quindi lungo il valloncello di Acqua del Carpino, finchè, seguendo sempre la sterrata, piegheremo a destra per immetterci nella via principale di collegamento tra Cimitelle e Miranda (dist. ~1.6 Km - alt. ~700 m.). Risaliamo la sterrata per 600 metri, punto in cui troveremo la diramazione fra 5 diversi rami di sterrate (inclusa quella da cui proveniamo); prendendo in esame le due principali, pressappoco di fronte a noi, scartata quella di sinistra che scende direttamente per il convento di San Benedetto, optiamo per quella appena più a destra che prosegue pressochè pianeggiante (qui, se si volesse saltare il successivo quasi anello, si può prendere invece direttamente sulla via appena più a sinistra prima menzionata, cosa che permette di accorciare e semplificare il percorso attuale). Manteniamo la facile sterrata ancora per 600 metri, quando alla biforcazione seguiamo la via di sinistra, fino a giungere ad una successiva radura (dist. ~3.3 Km - alt. ~730 m.) dove la via principale sale verso destra, una minore prosegue dritta a scendere, ma noi pieghiamo a sinistra salendo ed imboccando la mulattiera che si inoltra fra la vegetazione. Questa sale in maniera anche rilevante, ma termina presto in una breve e ripida discesa (occhio a non prendere troppa velocità per via del cancello) in fondo alla quale c'è un cancello, che ci obbligherà a seguire il ramo di sentiero che prosegue verso destra. Manteniamo questo per tutto il suo divertente sviluppo fra gli alberi, fino a scendere nel letto di un fosso che si attraversa verso sinistra , per risalire sulla sponda opposta (con un po' di abilità tutto in sella) dove piegando a destra si vedrà ben evidente una mulattiera che prosegue nel castagneto e in 200 metri ci riporta sulla sterrata prima menzionata, per S. Benedetto, verso destra in discesa. Seguiamo la facile sterrata costantemente in discesa, un po' più ostica in una porzione scalinata compresa tra due bruschi tornanti, dopodichè lasciati sfilare sulla sinistra i ruderi del vecchio convento abbandonato di San Benedetto (FOTO), al compimento della seconda ansa di una leggera doppia curva, lasciamo la sterrata, passando accanto ai resti del fontanile (dist. ~5.3 Km - alt. ~620 m.) e seguendo la traccia che appena sulla destra di questo ci farà risalire un breve tratto su prato, che con alcuni metri sconnessi si infila nel bosco e attraversato il fosso ripiega verso destra, con una biforcazione che ci porta prima a costeggiare lo stesso fosso, poi dopo poche decine di metri, il sentiero si sdoppia ancora e qui seguiamo il ramo di sinistra che sale ripido e appena dopo, anche sconnesso. La via che segue sarà decisamente tormentata da frequenti porzioni sconnesse, oltre che estremamente pendente del primo tratto che ci porta a guadagnare alcune decine di metri in elevazione sul versante nord del Monte Rotondo; poi si alterneranno brevi tratti più scorrevoli a più frequenti sconnessi per sassi e rocce, magari per gli amanti della tecnica estrema anche divertenti, serpeggianti tra gli alberi in forte pendenza. Al km 6.2 attraversiamo una piccola zona con bassa vegetazione, che ci permette di spaziare sulla destra verso la conca ternana, mentre di seguito una delle poche porzioni più scorrevoli ci porta in pochi secondi ad un bivio, dove scartato il ramo di destra, proseguiamo su quello di sinistra, in pratica dritti. Ultimi metri discretamente agevoli, poi seguirà un lungo tratto sconnesso, con fondo molto segnato, soprattutto a causa delle piogge più forti, porzione più adatta ai funamboli delle due ruote o a chi non disdegna di fare un po' di strada a piedi. Il tratto peggiore termina quando si intersecherà la mulattiera che scende da Cimitelle (dist. ~6.8 Km - alt. ~470 m.); ne risaliamo appena qualche metro verso sinistra, solo per reinserirci a destra sulla naturale prosecuzione del nostro sentiero, ora più agevole, a parte una grossa roccia in mezzo al percorso, che ci porta in vista del convento di San Simeone, quando avremo un ultimo bivio, dove seguiamo la traccia principale che piega a destra, per poi terminare con gli ultimi metri più pendenti sull'ampia sterrata a servizio del convento.
Quello che segue non è da meno, come difficoltà, di quanto trovato finora; però c'è la possibilità di portare a termine il percorso molto comodamente, sempre per vie sterrate, seguendo l'ampia strada verso destra per 500 metri, lasciandola quindi per una stretta carrareccia che scende sulla sinistra per il fontanile dei Monaci, che è tornato ad erogare acqua a seguito della recente ristrutturazione, continuando poi a scendere per altri 200 metri, fino al punto terminale del presente percorso. Altrimenti...seguiamo l'ampia sterrata verso sinistra, in direzione del convento, per una decina di metri (ma nessuno ci vieta di fare una capatina al convento, con il gruppo de "I ricostruttori" che solitamente sono ben felici di mostrarvi il loro prezioso lavoro di recupero (FOTO)), imboccando poi a destra una nuova traccia contraddistinta da alcuni gradini, che scende verso il sottostante uliveto. Questa dopo poche decine di metri compie una S verso destra e costeggiando l'uliveto punta pianeggiante verso il bosco, entrandovi e riprendendo a scendere con un difficile tratto a gradini, che ci conduce fino in fondo al sottostante fosso in secca, da seguire nel suo letto verso destra, per 30-40metri, finchè si scorgerà la traccia da seguire che si inerpica sulla sponda sinistra, da risalire a piedi per i primi ripidissimi metri. Si risale in sella seguendo l'esile traccia di sentiero, che piegando sempre più a destra ci porterà ad uscire dal bosco, con una biforcazione dove opteremo per la destra (ma anche la sinistra è una valida alternativa appena un po' più sconnessa e tecnica), con l'alternativa che vedremo confluire da sinistra dopo 150 metri circa. Non resta che mantenere la via principale che continuerà a scendere, attraversando il fosso, confluendo poi su una carrareccia dove manteniamo la direzione a scendere, ignorando le diramazioni laterali, fino a concludersi con la confluenza sulla via che da sinistra, cementata, scende da località Schioppo Morto [rif. Percorso D2 - Km. 17.8]; poco più avanti c'è località Santa Eugenia che fa tutt'uno con Colle di Stroncone.

Nota: In blu sono segnalati i tratti alternativi e/o opzionali non descritti però dalla grafica (pianta e altimetria).

 



 

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