Questo breve tratto, prevalentemente di campagna per i tre quarti, permette di ottenere più che una variante del percorso G1, un piccolo circuito subito fuori della città, appena collinare, alla portata di tutti o quasi (chi non si spaventa a passare per campi…) e certamente in assenza di traffico; l’indice di difficoltà 3
(* mediamente) è più per il tipo fondo, che, più che sconnesso definirei irregolare nel tratto iniziale
e più ancora centrale “campestre”, che non per la leggera salita finale. Questo è definito
"mediamente"
(quindi variabile) perché varia a seconda del periodo dell’anno e delle eventuali condizioni meteo del periodo in cui si va a percorrerlo; si può andare infatti da un indice anche 2 nel caso di tempo secco e quindi fondo duro ed erba bassa o assente, a un indice
leggermente più severo nella seconda metà della primavera, specie giugno, quando l’erba cresciuta e molto alta potrebbe creare qualche apprensione a chi non è
abituato o in caso di passaggi recenti di mezzi agricoli che
potrebbero deformarne un po' la sede. Questa eventuale parte
più critica comunque è limitata a soli 250 metri (dal Km 2.800). Sconsiglio infine la percorrenza in caso di piogge recenti perché il percorso potrebbe essere molto fangoso,
quindi difficilmente praticabile.
Si lascia il percorso G1 [rif. Percorso
G1 - Km. 5.0] all'altezza delle industrie laterizi Tacconi, appena dopo essere saliti sul cavalcavia che scavalca sia la ferrovia che il raccordo autostradale Terni-Orte, (rif. ) prendendo, proprio in cima a questo, la strada a
destra (se si percorre il percorso G1 nel senso in cui è descritto); in pratica ci si ritroverà a percorrere una strada inizialmente asfaltata, poi subito sterrata, appunto tra ferrovia, a sinistra, e raccordo a destra, proprio a ridosso di questa. Si lascerà una casa sulla destra
e dopo questa si supererà, ignorandola, anche una strada che sulla
destra in salita andrà a scavalcare il raccordo.
Questa a destra può essere una valida alternativa al tratto successivo descritto, che, anche se allunga leggermente il percorso e lo movimenta un po’ salendo leggermente, può essere considerata più salubre dato che si discosta leggermente di più dal raccordo e quindi dal suo traffico, spesso molto sostenuto. Più avanti prendendo a sinistra una strada che scende dalla costa che si va percorrendo e dopo aver di nuovo scavalcato il raccordo, ci si reimmetterà sul percorso originario.
Se invece si prendesse a destra ci si reimmeterebbe sempre sul tratto
finale del percorso G1 in loc. Valleantica.
A questo punto inizia il tratto
leggermente sconnesso
per via del fondo irregolare; si costeggiano dei campi coltivati sulla
sinistra, mentre dalla destra si sentiranno provenire i rumori del
traffico del raccordo, che dopo pochi metri invece si costeggerà da
vicino. Si andrà a percorrere per quasi un chilometro i margini dei
campi coltivati a ridosso del raccordo su una sorta di lungo tratturo dritto,
tranne nel finale dove avremo ripetute pieghe a 90°, prima per
aggirare una stazione di servizi e poi ancora a
sinistra e poi subito dopo a destra per via del nuovo cavalcavia
che ci troveremo di fronte.
Questo, che ci troveremo a scendere da
destra, rappresenta il percorso alternativo dove termineremo se si
scegliesse l'alternativa precedentemente descritta.
Noi proseguiremo dritti, in pianura, ora lontani dal raccordo,
immettendoci su una strada sempre sterrata, ma più ampia e comoda dove
manterremo la direzione di provenienza (dist. ~2.3 Km - alt. ~110 m)
per poi immetterci ancora su un'altra sterrata che prenderemo
verso destra.
Questa nuova strada verso sinistra
riporterebbe invece sulla Marattese, dopo aver costeggiato il muro di
cinta di una fabbrica e successivamente un agriturismo.
Si passerà sotto il raccordo autostradale subito dopo il quale
la strada curva a destra salendo leggermente, mentre noi proseguiremo
dritti su un nuovo tratturo di 350 metri, pianeggiante a margine di un
campo, tratto usato esclusivamente da mezzi agricoli e che potrebbe
essere difficile individuare nel caso di erba alta che la nasconde e
che potrebbe celarne la presenza per chi non ne conoscesse
l'esistenza; eventualmente anzichè praticare l'ostica via invasa dalla
vegetazione si può sfruttare il margine del campo, poco più sulla
destra della via originaria.
Questo brevissimo tratto più "campestre"
potrebbe anche essere completamente bypassato facendo la suddetta curva verso destra
e salendo verso una casa, alla quale si dovrebbe girare intorno verso
sinistra, attraversandone l'aia e ridiscendendo, andando a
ricongiungersi più avanti con il percorso originario. Segnalo però
che, a parte un segnale di proprietà privata appena prima della casa,
l'aspetto più "pericoloso" potrebbe essere rappresentato
dai cani che, a detta dei proprietari stessi, in loro assenza a volte
sono sciolti.
Percorso quindi questo breve tratto più "selvaggio"
(eventualmente), con gli ultimi metri solitamente più livellati, ci si immetterà in una
comoda strada sterrata agevole, da prendere
verso sinistra (il ramo di destra è quello proveniente dalla casa
appena prima descritta). Oramai il peggio è passato, in tutti i
sensi: la strada è unica, ampia e comoda pur sempre sterrata, nonché
piacevole con il bel paesaggio delle campagne circostanti. Questa
terminerà nei pressi di loc. Ponte Caldaro (dist.
~4.4 Km - alt. ~120 m) sfociando al km. 13+600 della strada Statale 3
TER che andrà presa nel senso di provenienza, salendo quindi in
direzione San Gemini. Ci aspetta quindi l'ultimo tratto su strada
asfaltata, non troppo trafficata, con una salita abbordabile che ci
porterà in loc. Quadrelletto, dove termina questo percorso, sulla
parte finale del percorso G1 [rif. Percorso
G1 - Km.38.8].
Nota: In blu sono segnalati i tratti
alternativi e/o opzionali non descritti però dalla grafica (pianta e
altimetria).
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