INFO UTILI
VADEMECUM SUI PERCORSI
(Considerazioni e note sui percorsi che potrete
trovare...)
CHI SONO
(Io e il mio
modo di interpretare il mondo della MTB...)
PREMESSA
È mia intenzione ampliare continuamente la sezione percorsi, aggiungendone di tanto in tanto di nuovi. Questo quasi esclusivamente nella stagione calda, visto che nel periodo invernale… vado in letargo!
I
percorsi sono stati divisi in due gruppi, secondo una composizione del tutto
personale. C'è da premettere che non esiste il percorso cosiddetto "classico",
ovvero ogni percorso, dal momento che esistono tutte una serie di diramazioni
possibili, è possibile inventarselo di volta in volta e sempre diverso.
Mi sono però permesso di preconfezionare delle combinazioni di più tratti che
vanno a formare dei circuiti che hanno origine e termine a Terni, raggruppandoli
in una prima sezione denominata appunto "PERCORSI COMPLETI
(circuiti)", mentre esiste poi una seconda sezione, che è e che sarà sempre più ampia, denominata
"PERCORSI PARZIALI (varianti, collegamenti, ecc.)" che raccoglie
appunto tutti i vari tratti di percorsi che permettono di modificare quelli del
primo gruppo, opportunamente combinati e di creare decine di combinazioni possibili, in base al tempo a
disposizione, alla lunghezza che si vuole coprire, al grado di difficoltà, ecc.
Tutti in ogni caso sono completi di descrizione, cartina e profilo altimetrico e
la maggior parte sono corredati da traccia gps. in formato gpx e trk.
E' possibile tra l'altro ordinare l'intero elenco dei percorsi anche in base
alla lunghezza o all'altitudine, oltre che per sigla, ovvero per zona. Una
ulteriore possibilità di scelta è data dalla pagina "mappa di selezione
dei percorsi", dalla quale è possibile scegliere il percorso in base allo
schema di disposizione e collegamento di questi.
Un'idea ancora più precisa del criterio di nomenclatura dei vari percorsi lo si
può cogliere consultando lo schema
di riferimento geografico dei percorsi.
Certo l'area da me "coperta" non è molto vasta, ma è quella interessata dal mio raggio di azione. Ci sarebbe l'auto e il suo partabici, però è troppo bello scendere dalla bici ed infilarsi sotto una doccia, mentre sopporto a fatica l'idea di dover mettersi alla guida dell'auto grondante di sudore per tornare a casa. Certo da qualche anno questi posti cominciano a starmi stretti e la voglia di spaziare oltre, alla ricerca del nuovo, sta facendo un po' ampliare gli orizzonti...
Potrete notare poi, soprattutto chi è pratico della zona, che a volte gli itinerari scelti per i vari percorsi non sono dettati dalla logica, scegliendo il più breve o il più diretto, quanto piuttosto da altre considerazioni, forse puramente personali. Magari solo perché a me… quella strada piace. Oppure più spesso c'è l'intenzione di evitare, per quanto possibile, le zone più trafficate dai mezzi a motore, così come c'è la propensione a scegliere percorsi per quanto più possibile su strade sterrate, più consone al mezzo da noi scelto (così si ottiene anche l'obiettivo precedentemente esposto). Noterete infatti che nessuno dei percorsi da me indicati sarà interamente su strada asfaltata; non considero certo criticabile l'andare il MTB sempre e solo su strada asfaltata, però lascio a qualche "cugino stradista" l'eventuale compito di rilevare e pubblicare questo tipo di percorsi ;-)
DATI SUI PERCORSI
Oramai
mi sono attrezzato (come descritto precedentemente) e dal
momento che non ho più i problemi del passato durante la recensione di un
percorso, quando mi dovevo fermare continuamente per prendere appunti, posso
permettermi di farlo con tutta la cura e l'attenzione possibili. Credo
quindi di aver descritto con sufficiente precisione i vari percorsi,
tralasciando solo quelle strade palesemente secondarie che non dovrebbero
suscitare dubbi su quale sia la strada principale da mantenere.
Fare attenzione infine a descrizioni che potrebbero anche essere soggette a variazioni nel tempo, tipo strade descritte
come sterrate e magari successivamente asfaltate (purtroppo sempre più
frequentemente), o riferimenti da me indicati, tipo
alberi, vecchie costruzioni, cartelli che potrebbero essere stati nel tempo tolti (o come spesso capita per i cartelli, abbattuti dal solito ignorante incivile...),
così come vie e sentieri che a causa dell'incuria, della mancata manutenzione
oppure per violenti fenomeni atmosferici, potrebbero essere divenuti
impraticabili.
Può essere d'aiuto tra l'altro la data che ho introdotto su ogni scheda: in
pratica più la data è recente, più è possibile che descrizione e grafica sia
corrispondente alla realtà; con più probabilità di aver subito qualche
modifica, invece, quelli più datati.
Lo
sviluppo dovrebbe essere abbastanza preciso, avendo prestato una certa cura nel
settare il mio contachilometri, anche perché in molti casi le distanze sono
usate come riferimento. Tenere in ogni caso presente che malgrado questo i
rilievi da me effettuati, possono risentire del diverso sviluppo di un giro
della ruota a seconda della pressione di gonfiaggio, impostata in base al tipo
di percorso (considerate che possono verificarsi variazioni nell'ordine del
2-3%, ovvero su un percorso di 50 Km, "errori" di oltre 1 Km).
Diciamo
che le distanze sono state prese… con una pressione media.
I
rilievi, eseguiti interamente da me con un altimetro da polso (un CASIO Protrek), dovrebbero essere
abbastanza attendibili, avendo tenuto conto anche dell'influenza delle eventuali
diverse temperature che influiscono sulle letture.
Non dovrebbero esserci errori
superiori a ±10÷15 metri.
Per gli interessati ad usare uno strumento simile, suggerisco altresì di non
portarlo al polso, dal momento che oltre a risentire della nostra temperatura
corporea (e ad esempio al termine di dure salite la nostra temperatura si alza),
tendono a risentire molto (impazziscono letteralmente) delle abbondanti sudate,
se anche una piccolissima goccia di sudore, dovesse andare a contatto
internamente con il sensore. Personalmente lo allaccio alla piega (il cosiddetto
manubrio), avendo cura di frapporre in mezzo una spessa fascetta di quelle per
asciugare il sudore della fronte, che oltre a fare da spessore, attenua le
notevoli vibrazioni e lo isola dal metallo, che sotto il sole potrebbe scaldarsi
notevolmente influenzando le letture.
Il
tempo impiegato per i vari percorsi è puramente indicativo, utile
prevalentemente per confrontare i vari percorsi, anche perché, andando quasi
sempre da solo, non ho grandi termini di paragone su quelle che sono le andature
medie normali. A volte, anche se le mie capacità non sono certo eccelse, ho
l'impressione di metterci un po' troppo "impeto" (forse sarà sempre
il poco tempo a disposizione...) e questo trova
conferma anche a seguito di confronti fatti con percorsi su altri siti a parità
circa di altitudini-lunghezze. In
base a ciò ho leggermente arrotondato per eccesso i vari tempi, sperando che
siano un po' più aderenti alla realtà; tenerne opportunamente conto…
Segnalo infine che i tempi di percorrenza sono netti, non tengono conto cioè di eventuali soste
per riposarsi, rifornimenti d'acqua, consultazione cartine, ecc.
Questa
è una classificazione puramente soggettiva, in quanto non essendo uno
specialista del settore, non saprei giudicare in modo assoluto se un percorso può
essere difficile oppure meno, anche perché dipende dal termine di paragone;
quando definisco difficile un certo percorso mi capita di ricordare quelle
immagini su internet o in televisione di bikers che vanno su certi percorsi che io potrei solo
scalare o scendere a piedi…
Per una rappresentazione il più possibile semplice ed immediata è stato assegnato anche a questa un valore numerico
da 0 a 9, dove 0 sta per difficoltà nulla e 9 difficoltà estrema, cercando, il
più possibile, di perseguire una scala per così dire matematica calcolata:
Partendo dal presupposto che se io potrei rappresentare il ciclista medio, ho cercato di
tener conto nelle mie valutazioni sul grado di difficoltà, prevalentemente
l'aspetto tecnico, più che la fatica derivante dalla lunghezza o dalle salite, dato che
l'influenza che può avere quest'ultima è facilmente interpretabile essendo un
valore numerico assoluto, sempre indicato, così come la difficoltà dovuta al
profilo altimetrico.
Diciamo quindi che principalmente questa valutazione è espressa su una cosiddetta unità specifica, come fosse a parità di lunghezza. Così può tranquillamente capitare che un percorso brevissimo sia classificato difficile, mentre uno dieci volte più lungo, medio, anche se certo la stanchezza dovuta alla lunghezza può farsi altrettanto sentire.
Concludo
dicendo che in ogni caso anche quelli classificati facili presuppongono un
minimo di preparazione e di esperienza specifica con la mountain bike.
Appendice:
Ho sempre il dilemma: un percorso che nella sua interezza fosse quasi piatto, ma
proponesse anche solo in un unico punto uno strappo, anche breve (poche
centinaia di metri), ma ripidissimo (salita al 20%), come dovrebbe essere
classificato? Facile? Difficile? Io ho optato per assegnare al percorso non una
media, ma appunto la valutazione (anche se soggettiva) al suo tratto più
difficile, anche perché effettivamente è questo che rappresenterà il limite,
per il percorso e quindi per il biker che lo percorrerà.
Quindi non ci si lasci troppo spaventare da percorsi "difficili":
quasi sempre è descritto quale è il tratto più difficile di un percorso e
quanto questo è lungo, pertanto, soprattutto in caso di sua brevità, potrebbe
non convenire rinunciare ad un intero itinerario, a causa di un tratto ostico,
oltre le proprie possibilità, che nessuno vieta di superare a piedi, con la bici al
fianco o in spalla!
In ogni caso, per la corretta valutazione del livello di difficoltà, meglio sempre
controllare accuratamente anche il profilo altimetrico :-)
CLASSIFICAZIONE
FONDI STRADALI:
Ho
cercato con questo di dare un'idea su ciò che si potrebbe incontrare lungo i
vari percorsi, al fine di permettere una scelta migliore in base alle proprie
capacità o alle voglie del momento.
Anche questa classificazione può essere soggettiva, in quanto se è facile indicare una strada asfaltata o un single-track, non è altrettanto facile distinguere o meglio disquisire su una strada sterrata facile o difficile (in particolare qual è il confine tra le due?).
Diciamo quindi che ho voluto indicare come agevoli quelle strade facilmente percorribili
"linearmente", ovvero che avendo un uniforme fondo liscio e compatto,
permettono un'avanzata agevole (a prescindere dalla ripidezza, che si evince
invece dal profilo altimetrico); dissestate
quelle che invece, sia in salita che in discesa, non permettono una velocità
sostenuta e obbligano a serpeggiare tra sassi e asperità varie.
Segnalo infine che nei casi in cui i tratti di strada in buono stato si alternino con una certa frequenza e a breve distanza con altri dissestati, tanto da rendere complicata e confusa la rappresentazione grafica, ho optato per rappresentare tutto come peggiore. Questo perché ovviamente mentre chi ha le capacità per affrontare il peggio non avrà problemi a percorrere i tratti più semplici, viceversa chi ha capacità limitate non vorrei si trovasse nei guai imbattendosi in tratti che lo potrebbero mettere in seria difficoltà.
Concludo con un'avvertenza (già riportata precedentemente): tanto più la data
del percorso è recente, più è alta la possibilità che ci sia corrispondenza
tra il tipo di fondo in grafica e quello reale, mentre, con il trascorrere dei
mesi o degli anni, il rischio che un tracciato possa subire modifiche (tipo
eventi atmosferici pesanti o asfaltature di sterrate, che pare vadano sempre
più di moda) è più elevato.
CONSIDERAZIONI FINALI E RESPONSABILITA':
Inutile raccomandare prudenza o richiamare il codice
N.O.R.B.A (National Off Road Bicycle
Association) che raccoglie le norme di comportamento morali e di educazione dato
che
spero che chi ama questo mondo, legato così tanto alla fatica (e vorrei anche
all'umiltà, senza invece troppo "rumore" ed enfasi),
abbia insito il rispetto per gli altri, per le cose, per gli
animali, per la natura in genere.
Mi spiace profondamente quando tutta la categoria è colpevolizzata per poche
pecore nere che lasciano segni del loro passaggio, ad esempio con la loro scia
di scarti di confezioni di barrette energetiche o integratori, oppure, peggio
ancora, sentire da parte di proprietari di appezzamenti boschivi che gli
organizzatori di gare gli hanno tagliato piante, per allestire meglio il
percorso di gara!
Io, specificatamente a
quanto può essere sfruttato in questo sito, posso solo consigliare, soprattutto
per i percorsi più "fuori mano", l'uso di un altimetro, che aiuta
sicuramente a capire se si è nel punto giusto descritto, così come di una
bussola, sia per l'orientamento generale, sia per sfruttare qualche indicazione
inerente che posso aver riportato in qualche descrizione. Il tutto può essere
concentrato in un orologio da polso.
Inoltre:i percorsi pubblicati spaziano un arco temporale che oramai supera i 20 anni; ciò significa che una buona parte di questi può nel tempo aver mutato pesantemente le condizioni e quindi la percorribilità (solitamente in peggio). I fenomeni meteo estremi degli ultimi anni non fanno che peggiorare la situazione, tanto che da un mese all'altro un percorso può risultare disastrato e quindi impercorribile. Tenete conto di ciò nell'affrontare un percorso, soprattutto se tra quelli meno conosciuti.
Infine: malgrado
l'attenzione scrupolosa adoperata nell'effettuare descrizioni, rilievi
altimetrici e di distanze, il sottoscritto non si assume alcuna responsabilità
per eventuali interpretazioni errate, imprecisioni ed errori che eventualmente
dovessero verificarsi, ne per danni derivanti direttamente o indirettamente a cose e/o persone.
HELP
ME!
Per
quanto mi son dato da fare per cercare e reperire il materiale migliore per la
realizzazione di questo sito, non sono riuscito a trovare cartine migliori di
quella che ho usato e che troverete pubblicata, in pratica una cartina
dell'Umbria in scala 1:170.000.
Se
qualcuno perciò avesse qualcosa di meglio, mi farebbe cosa veramente gradita se
mi segnalasse dove è possibile reperirla o al limite averla in prestito per
brevissimo tempo (il tempo di scannerizzarla).
Per
qualcosa di meglio intendo cartine abbastanza recenti in scala almeno 1:100.000
o max 1:120.000. Per intenderci non I.G.M. non tanto per la scala molto spinta
(ma a questo si potrebbe ovviare), quanto per la loro vetustà, visto che sono
di oltre mezzo secolo fa e riportano pertanto, soprattutto in montagna, strade
oramai scomparse, mentre non ne riportano altre fatte anche venti o trenta anni
fa.
Sono poi sicuramente benvenute, segnalazioni di percorsi, soprattutto se poco
conosciuti. Anche se tali segnalazioni non le avete mai verificate, ma le sapete
per sentito dire; fatemele cortesemente pervenire, poi provvederò io alla
verifica.
Grazie anticipatamente!
CHI
SONO
(IL BIKERNAUTA)
È intuibile che sono di Terni, abito nella estrema periferia nord (non amo la
città, tanto meno le zone centrali di queste), ho 53 anni, sposato e papà di due
ex bambini(oramai ragazzi), mi occupo di ingegneria meccanica
Non sono certo un professionista del settore, ma amo più definirmi… un biker della domenica. Il lavoro e la famiglia (ma è una mia scelta essendo molto legato a questa) non mi permettono di dedicarmi troppo a questa mia passione, appunto mediamente una o due volte alla settimana.
Questa
passione, unita a quella per il computer fa nascere questo sito.
Una terza passione, sono i quiz logico-matematici
(che talvolta mi capita di abbinare in contemporanea alle uscite in bici, quando
il relax mentale è massimo...).
Quel
che più mi piace andando in mountain bike, oltre al contatto stretto con la
natura, è lo scoprire nuovi tracciati, collegandoli fra loro e formandone una rete sempre più
vasta, che mi permette poi di cambiare ogni volta itinerario; credo che nei
tanti anni di bici, non ho mai percorso due volte lo stesso percorso.
Mi sono permesso di adottare un termine, più o meno inventato, che mi ha affibbiato un mio
amico, che però forse
è quello che più rende l'idea: il
bikernauta.
Certo, non tutta questa rete potrà finire sul sito,
però di tanto in tanto avrò il piacere di metterne a disposizione qualcun altro, sperando possano
esservi d'aiuto.
Eventualmente…
BUON DIVERTIMENTO!!!
Si,
i mezzi e le capacità sono quelle che sono, però riesco ugualmente a farmi
onore, portando a termine di tanto in tanto qualche percorso che da una certa
soddisfazione. Niente di eccezionale: percorsi che raramente superano i 60 Km,
oppure le quattro ore.
Solitamente compio tutti i percorsi da solo (per la disperazione di mia moglie);
so che sarebbe più prudente andare in compagnia, ma prevalentemente per il
fatto che non pianifico quasi mai le mie uscite, ma le decido anche solo dieci
minuti prima, in base alla disponibilità di tempo, del lavoro e altri
fattori… prendo e parto; e spesso cambiando anche meta all'ultimo momento,
basta che incroci un nuovo sentiero che… mi viene la curiosità di vedere dove
porta.
Poi non è sempre facile trovare chi interpreta l'andare per monti con la
mtb allo stesso modo: molti amano percorrere prevalentemente le strade asfaltate
e si trovano a disagio su quelle sterrate, soprattutto se tecniche, altri
contemplano al massimo zone collinari, altri le uscite in grosse comitive,
magari gruppi sportivi o associazioni, altri ancora nella bici ci vedono spirito
di competizione… Nulla in contrario in tutto ciò, ognuno è libero di
organizzarsi il proprio piacere come meglio crede (sennò che piacere è…),
anzi è così che deve essere, dato che oltretutto la mountain bike è per me
proprio espressione di massima libertà, appunto da vivere nel posto che
è per questo più consono: in mezzo alla natura e al verde. Ecco, quello che a
me proprio piace è il contatto con la natura, la sua pace e il suo silenzio,
quindi prevalentemente la montagna, i boschi, i prati, l'aria pura, scoprire
ogni giorno strade o sentieri nuovi, che portano in posti ancora nuovi, lontano
dal caos, dalle auto, dal chiasso. È bellissimo per me percorrere la strada in
un bosco, dove l'unico rumore sono le
mie ruote in presa sul terreno, oppure individuare la cima di un monte e
arrampicarsi su questo con l'immenso piacere di esserci arrivato, godendo quasi
sempre di panorami unici.
Le
mie soddisfazioni non sono la media sul percorso migliorata, o l'aver superato i
mille chilometri al mese, o il compagno di passeggiata o occasionale staccato in
salita, quanto piuttosto l'aver scoperto un nuovo sentiero, o il poter godere
del panorama che offre la cima dell'ultima montagna conquistata, lo scorcio
nuovo ed inedito su qualche nuova zona, oltre che naturalmente, di fondo, la
pace e l'immersione nella natura più incontaminata (anche se ne è rimasta
poca… sarà per questo che la cerco).
Qualunque
sia la fatica richiesta è tra le cose che più mi da appagamento, mi rilassa e
mi ritempra lo spirito.
1a
- TECNOBIKE
Qui
c'è solo da dire che… c'è poco da dire.
Difficilmente mi si può riconoscere in giro
per monti, perché sono in tutto molto anonimo (o forse mi si
può riconoscere proprio per questo..), a cominciare
dall'abbigliamento: niente tute colorate (e niente sponsor :-) ),
ma quasi sempre un paio di pantaloncini neri e una maglietta bianca (quando fa
caldo anche in canottiera).
Ne modelli di bici da poter nominare visto che la mia non fa
proprio parte delle big, ma è una anonima comune (e pesante) MTB
di fascia economica (oltretutto originale regalo di matrimonio
dei miei due più cari amici). Bici che è rimasta sempre la
stessa, alla quale non ho mai sostituito nemmeno un pezzo (a
parte i componenti consumati da usura e un cerchione distrutto),
compagna di avventure da oltre otto anni, con sorpresa di tutti e
soprattutto mia che non credevo certo potesse "reggere"
così a lungo in certi posti. Chissà, forse un giorno le farò
godere una meritata pensione, prendendomi qualcosa che mi
permetterà una resa migliore, senza comunque poi prendere a
correre dietro al telaio che pesa 100 grammi di meno o all'ultimo
ritrovato tecnico.
La bici per me è un mezzo, non un fine.
2a - GIANT
- TERRAGO - [FOTO]
DICEMBRE 2001: E finalmente...
Evidentemente devo essere stato buono, tant'è
che Babbo Natale quest'anno è passato anche per me: cogliendo al
volo un'occasione economicamente molto vantaggiosa ho preso una
nuova bici. Da quello che ho avuto modo di appurare tramite gli
specialisti è certo più professionale della mia
"vecchia", ma pur sempre alla base di queste, una
cossiddetta "entry level".
Per gli amanti delle marche
e delle sigle:
-TELAIO GIANT Modello "Terrago" AL 6061
-GRUPPO SHIMANO DEORE LX
-FORCELLA SUNTOUR MG80
-FRENI IDRAULICI MAGURA HS11
Bella è bella, speriamo anche che vada! Per me sarebbe già tanto che fosse all'altezza di quella che l'ha preceduta. O chissà, forse ora sono io che dovrei essere all'altezza della bici che ho...
3a - MERIDA -
MATTS SPORT 500 - [FOTO]
OTTOBRE 2006: Mi sto facendo prendere la mano?
Dopo nemmeno 5 anni (contro gli oltre 8 della precedente) ho cambiato
la bici. Un po' a malincuore, perchè mi separo con dispiacere dalle cose con
cui ho condiviso tante avventure. Però ho cercato di convivere più che potevo
con un telaio eccessivamente grande (preso per la smania dell'affare che stavo
concludendo e per l'inesperienza, nonchè la poca "professionalità"
del venditore) da 19.5" considerando che io sono alto 1.76!
Il desiderio di una forcella un po' più seria (contro la suntour che non aveva
nemmeno 50 mm di corsa) ed infine la voglia di affrontare pedalando anche le
salite più toste, cosa un po' più facile con il nuovo gruppo che ha alcuni
rapporti più agevoli... fattostà che dando indietro la Giant in permuta ho
acquistato la nuova bici.
La sorpresa principale è la leggerezza: certo la tecnologia ha fatto passi da
gigante; non sono stato mai un fanatico dei pesi (non so quanto pesava la Giant,
ne quanto pesa l'attuale Merida), però certo la differenza è nettissima, tanto
che devo ancora far l'abitudine a pedalarci con sicurezza, tanta è la preoccupazione
nello stare su un telaio che deve avere uno spessore irrisorio, considerando il
peso. Miracoli dell'hydroforming!
4a - TREK -
FUEL 6 -
[FOTO]
SETTEMBRE 2012: Proviamo la full...
Tocca ad una full suspended, che pare diventata una sorta di moda (uno dei pochi
ad andare in giro ancora sulla front...); effettivamente non per moda, che non
seguo mai (vedi i cambi continui di misura di questo ultimi anni: 29", poi
27.5", ora toccherà al 26 e tre quarti...), quanto per osare un pelino di più su
certi percorsi, essenzialmente discese, provando a fare qualcosa di più in sella
e meno a piedi. Non nego che qualche risultato di vede, anche se non farò mai lo
scavezzacollo su qualsiasi terreno, come vedo spesso fare (con un pizzico
d'invidia). E la possibilità di prendere in considerazione qualche discesa che
prima scartavo...
AGGIORNAMENTI:
PRIMAVERA 2002:
Beh, forse ora non sono più tanto
anonimo... Di tanto in tanto, quando sarò in uscita per la recensione di
qualche percorso, mi si potrà riconoscere proprio perché sembrerò... alquanto
"strano"!
Memore delle fatiche dello scorso anno infatti, quando per recensire un
percorso, soprattutto se molto variegato, mi dovevo fermare continuamente (anche
ogni poche centinaia di metri) a
prendere appunti, da quest'anno mi sono attrezzato. Ho acquistato infatti un
microregistratore ad attivazione vocale ed ho collegato a questo un microfono
che ho integrato nel caschetto da biker. In teoria non dovrei aver più bisogno
di fermarmi, dato che dovrebbe venire registrato tutto ciò che dico; in pratica
sembro proprio un "fenomeno paranormale", così ipertecnologico, con
quel microfono che mi spunta davanti alla bocca: magari sembrerò ai più un
fanatico del telefonino :-)
Per non parlare poi di chi mi sentirà parlare da solo: "All'altezza della
radura prendere a destra.... Chilometro 23.7, altitudine 680..."
Beh, qualche compromesso ci deve pur essere e per me questo è il più pratico!