PERCORSO Nd
Patrico - I Trocchi - Pizzo Corno - Fosso Formicaro - Belvedere - Ampugnano

FELICE


Lunghezza: ~11.5 Km
Altitudine max: ~1130 m s.l.m.
(disl. tot. discesa ~810m)
Tempo percorrenza indicativo:  ~1h 10'
Difficoltà: Medio-Difficile (indice 6)


gps

DATA: Ottobre 2008 

 

Percorso che rappresenta la via più facile e diretta per collegare la piccola località montana di Patrico, nello spoletino, alla zona di Ferentillo, nella bassa Valnerina, con un itinerario molto diretto da nord a sud, pressoché totalmente su sterrate e per oltre un quarto rappresentato da un lungo sentiero, mai troppo complicato, che ne caratterizza la parte centrale. Assolutamente imperdibile quindi per gli amanti dei single track, anche per chi non eccelle nel tecnico, visto che i passaggi più complicati, sono rarissimi e quasi tutti concentrati in pochi metri. Anche il fastidio causato dalla vegetazione, nella fattispecie rovi, che invadono con i rami più sporgenti la sede da percorrere, costituiscono un prezzo minimo da mettere in conto, visto che, al momento, solo in 2 o 3 punti questi costringono a rallentare per superarli indenni.

Risalendo lungo il viottolo che dalla parte inferiore ovest di Patrico, tramite la vecchia via dei patricani, attraversa serpeggiando al suo interno la piccola località, nel punto in cui questo si trasforma da cementata in asfaltata, si stacca sulla destra una sterrata, che prendiamo come punto di riferimento per l'attuale percorso [rif. Percorso N4 - Km. 23.6].
Si va in leggera discesa verso la chiesa sottostante (FOTO), che raggiungiamo fatti appena un centinaio di metri; qui la sterrata si divide e scartato il ramo più ampio che scende sulla destra, seguiamo quello di sinistra, appena più stretto e irregolare, che dopo essere sceso alcune decine di metri, compie un gomito destrorso prendendo a salire e allontanandosi da Patrico (FOTO) in direzione sud. Manteniamo la via a salire, fino a scollinare in questo primo tratto, inserendoci su un'altra carrareccia migliore, da seguire verso sinistra e che manteniamo per 150 metri, quando in corrispondenza di una piccola immagine confluisce su un'altra sterrata da seguire ancora verso sinistra. Nemmeno 100 metri e di nuovo ci inseriamo su un'ulteriore carrareccia da prendere ora nel ramo di destra, pianeggiante per un breve tratto, in discesa per un altro altrettanto breve e che prenderà poi a salire. Dopo alcune centinaia di metri la via si divide in due tracce minori, delle quali seguiremo quella di sinistra, che, sempre in salita, ci porterà in località I Trocchi, dove un paio di fontanili ci permetteranno, se c'è acqua, di farne rifornimento (dist. ~2.2 Km - alt. ~1090 m.).
Qui la via piega a destra, tornando a farsi evidente e penetrando in un tratto boschivo, superato il quale la carrareccia pare scomparire; cerchiamo di individuare la debole traccia sull'erba che gira più a destra e che corre lungo il margine sinistro della lunga striscia prativa, fino al termine di questa, dove si piega a sinistra, seguendo la traccia di carrareccia che torna a farsi evidente e che ci porta a superare il lieve rilievo, al cui apice, la via piega a destra, continuando a salire, mentre noi andiamo in direzione opposta, su una debole traccia sull'erba, che corre ora parallela alla striscia prativa sottostante, ma in direzione opposta a quella fatta precedentemente, compiendo in pratica una lunga U (che volendo si poteva bypassare tagliando la costa precedentemente). La debole traccia terminerà serpeggiando tra i sassi, punto in cui andrà prestata attenzione all'individuazione del sentiero, poco evidente nei primi metri, che scarta sulla destra, facendosi ben marcato appena più avanti, con qualche passaggio un po' ostico per qualche metro da fare tra rocce affioranti dal suolo.  Fatti un centinaio di metri (km 3.2), si divide in tre diverse alternative, dove scartiamo quella più di sinistra che sale e delle due a scendere seguiamo quella più a destra, che si dividerà ancora dopo 70 metri, quando di nuovo opteremo per la destra, che da qui si può considerare sconnessa, per il fondo irregolare, visto che oltretutto scende ripida per un breve tratto, fin quasi all'impluvio, correndo appena sulla sinistra orografica del sottostante fosso. Ad una nuova biforcazione, ancora seguiamo il ramo di destra, che poi prende a salire, facendosi ora più agevole, continuando a salire anche alla successiva biforcazione, dove ignoreremo quindi la traccia che scende a destra, così come faremo di seguito, restando quindi sempre sul sentiero principale. La via prosegue agevole, se si eccettua qualche ramo di rovi un po' invasivo, che può richiedere uno stop cautelativo per non forare e non graffiarsi, così come un altro stop sarà richiesto nel superamento del cancello di una recinzione in filo spinato (dist. ~4.0 Km - alt. ~1100 m.). Proseguendo la traccia passa in mezzo ad alti cespugli di ginepri, per poi scendere ; appena sotto si dividerà, ma noi proseguiamo a scendere sulla traccia più marcata di destra, che un centinaio di metri più avanti riprende a salire; qui (km. 4.3) c'è la possibilità di scendere (magari a piedi) sulla destra per fare rifornimento alla sottostante fonte Pisciarelle (più affidabile delle fonti di loc. I Trocchi). Proseguiamo sempre sulla traccia principale, che sale ancora, andando ad attraversare una radura che tagliamo a metà, andando a ritrovare sul lato opposto il sentiero che prosegue incassato fra due ali di alti cespugli per una decina di metri (eventuali problemi possono sussistere per qualche ramo di rovi più sporgente); più avanti ci infiliamo in un tratto ombreggiato dalla vegetazione di una lingua di macchia, andando a superare facilmente il canale di un fosso che scende ripido dal monte, mentre appena di seguito qualche metro ripido e roccioso ci appiederà momentaneamente per essere superato, in pochi secondi. Duecento metri più avanti il sentiero si sdoppia e qui optiamo per il ramo di sinistra che salendo, andrà a tagliare trasversalmente la costa e ci porterà in breve a scollinare, giusto di fronte al Colle Crapiglia (dist. ~5.0 Km - alt. ~1125 m.); qui da destra sale la traccia ripidissima rappresentata dal percorso N3, che prosegue a salire verso sinistra, puntando all'erta finale del monte Fionchi, mentre noi proseguiamo, piegando leggermente a sinistra, per individuare il sentiero che lì si origina, ben evidente, infilandoci lungo il canalone in direzione sud-ovest, oramai nel versante che dà verso la Valnerina. Ha quindi origine una piacevole porzione costituita da un single track, in gran parte filante, soprattutto nella parte più alta, intervallato da brevi tratti sconnessi, sempre comunque superabili in sella, che ci porterà ad attraversare bellissime zone di bosco, condite da ottimi panorami sulle zone circostanti. Tra l'altro la via è univoca e si può quindi procedere in tutta tranquillità per quanto riguarda l'orientamento. La parte finale riserverà qualche porzione più frequente leggermente più accidentata e friabile, abbinata magari talvolta a pendenze un po' più accentuate, andando a terminare sull'ampia carrareccia che scende lungo il vallone del fosso Formicaro (dist. ~7.2 Km - alt. ~890 m.), riallacciandosi quindi e proseguendo ora temporaneamente in comune, con il percorso N3, a scendere.
Scendiamo quindi seguendo la sterrata non difficile, salvo fare attenzione alle porzioni più friabili, ignorando un'altra sterrata che si stacca sulla destra a salire, finchè dopo essere passati a margine di un campo, con un paio di cancelli che a volte sono chiusi (ma apribili) che lo delimitano, si esce sull'ampia via che sale da Ferentillo (asfaltata da sinistra) e prosegue verso il valico della Somma (sterrata verso destra, come proseguimento di N3). Noi ci limitiamo ad attraversarla, per prendere sul lato opposto un'altra asfaltata che porterebbe alla sottostante frazione di Belvedere, a che non raggiungiamo, perchè dopo aver compiuto un accentuato gomito sinistrorso, vedremo staccarsi sulla destra una coppia di sterrate, delle quali seguiremo quella di sinistra. Seguiamo la via che scende per un primo tratto di 400 metri, scartando quindi il ramo che si stacca sulla sinistra a scendere, mantenendo la direzione e prendendo poco dopo a salire per un'ultima ascesa di poche centinaia di metri, abbordabili, a parte una breve rampa appena più faticosa, per poi concludere con un finale tutto in velocità, dove opteremo sempre per la via principale a scendere, che ci porterà a terminare confluendo sull'asfaltata che scende da San Mamiliano, a destra, verso Ferentillo, a sinistra [rif. Percorso C1 - Km. 12.9].

 



 

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