Percorso che rappresenta la via più facile e diretta per
collegare la piccola località montana di Patrico, nello spoletino,
alla zona di Ferentillo, nella bassa Valnerina, con un itinerario molto
diretto da nord a sud, pressoché totalmente su sterrate e per oltre un
quarto rappresentato da un lungo sentiero, mai troppo complicato, che
ne caratterizza la parte centrale. Assolutamente imperdibile quindi
per gli amanti dei single track, anche per chi non eccelle nel
tecnico, visto che i passaggi più complicati, sono rarissimi e quasi
tutti concentrati in pochi metri. Anche il fastidio causato dalla
vegetazione, nella fattispecie rovi, che invadono con i rami più
sporgenti la sede da percorrere, costituiscono un prezzo minimo da
mettere in conto, visto che, al momento, solo in 2 o 3 punti questi
costringono a rallentare per superarli indenni.
Risalendo lungo il viottolo che dalla parte inferiore ovest di
Patrico, tramite la vecchia via dei patricani, attraversa serpeggiando
al suo interno la piccola località, nel punto in cui questo si
trasforma da cementata in asfaltata, si stacca sulla destra una
sterrata, che prendiamo come punto di riferimento per l'attuale
percorso [rif. Percorso N4 - Km. 23.6].
Si va in leggera discesa verso la chiesa sottostante
(FOTO),
che raggiungiamo fatti appena un centinaio di metri; qui la sterrata
si divide e scartato il ramo più ampio che scende sulla destra,
seguiamo quello di sinistra, appena più stretto e irregolare, che dopo
essere sceso alcune decine di metri, compie un gomito destrorso
prendendo a salire e allontanandosi da Patrico
(FOTO) in direzione sud.
Manteniamo la via a salire, fino a scollinare in questo primo tratto,
inserendoci su un'altra carrareccia migliore, da seguire verso sinistra
e che manteniamo per 150 metri, quando in corrispondenza di una
piccola immagine confluisce su un'altra sterrata da seguire ancora
verso sinistra. Nemmeno 100 metri e di nuovo ci inseriamo su
un'ulteriore carrareccia da prendere ora nel ramo di destra,
pianeggiante per un breve tratto, in discesa per un altro altrettanto
breve e che prenderà poi a salire. Dopo alcune centinaia di metri la
via si divide in due tracce minori, delle quali seguiremo quella di
sinistra, che, sempre in salita, ci porterà in località I Trocchi,
dove un paio di fontanili ci permetteranno, se c'è acqua, di farne
rifornimento (dist. ~2.2 Km - alt. ~1090 m.).
Qui la via piega a destra, tornando a farsi evidente e penetrando in
un tratto boschivo, superato il quale la carrareccia pare scomparire;
cerchiamo di individuare la debole traccia sull'erba che gira più a
destra e che corre lungo il margine sinistro della lunga striscia
prativa, fino al termine di questa, dove si piega a sinistra, seguendo
la traccia di carrareccia che torna a farsi evidente e che ci porta a
superare il lieve rilievo, al cui apice, la via piega a destra,
continuando a salire, mentre noi andiamo in direzione opposta, su una
debole traccia sull'erba, che corre ora parallela alla striscia prativa
sottostante, ma in direzione opposta a quella fatta precedentemente,
compiendo in pratica una lunga U (che volendo si poteva bypassare
tagliando la costa precedentemente). La debole traccia terminerà
serpeggiando tra i sassi, punto in cui andrà prestata attenzione
all'individuazione del sentiero, poco evidente nei primi metri, che
scarta sulla destra, facendosi ben marcato appena più avanti, con
qualche passaggio un po' ostico per qualche metro da fare tra rocce
affioranti dal suolo. Fatti un centinaio di metri (km 3.2), si
divide in tre diverse alternative, dove scartiamo quella più di
sinistra che sale e delle due a scendere seguiamo quella più a destra,
che si dividerà ancora dopo 70 metri, quando di nuovo opteremo per la
destra, che da qui si può considerare sconnessa, per il fondo
irregolare, visto che oltretutto scende ripida per un breve tratto,
fin quasi all'impluvio, correndo appena sulla sinistra orografica del
sottostante fosso. Ad una nuova biforcazione, ancora seguiamo il ramo
di destra, che poi prende a salire, facendosi ora più agevole,
continuando a salire anche alla successiva biforcazione, dove
ignoreremo quindi la traccia che scende a destra, così come faremo di
seguito, restando quindi sempre sul sentiero principale. La via
prosegue agevole, se si eccettua qualche ramo di rovi un po' invasivo,
che può richiedere uno stop cautelativo per non forare e non
graffiarsi, così come un altro stop sarà richiesto nel superamento del
cancello di una recinzione in filo spinato (dist. ~4.0 Km - alt. ~1100
m.). Proseguendo la traccia passa in mezzo ad alti cespugli di ginepri,
per poi scendere ; appena sotto si dividerà, ma noi proseguiamo a
scendere sulla traccia più marcata di destra, che un centinaio di
metri più avanti riprende a salire; qui (km. 4.3) c'è la possibilità di scendere
(magari a piedi) sulla destra per fare rifornimento alla sottostante
fonte Pisciarelle (più affidabile delle fonti di loc. I Trocchi). Proseguiamo
sempre sulla traccia principale, che sale ancora, andando ad
attraversare una radura che tagliamo a metà, andando a ritrovare sul
lato opposto il sentiero che prosegue incassato fra due ali di alti
cespugli per una decina di metri (eventuali problemi possono
sussistere per qualche ramo di rovi più sporgente); più avanti ci
infiliamo in un tratto ombreggiato dalla vegetazione di una lingua di
macchia, andando a superare facilmente il canale di un fosso che
scende ripido dal monte, mentre appena di seguito qualche metro ripido
e roccioso ci appiederà momentaneamente per essere superato, in pochi
secondi. Duecento metri più avanti il sentiero si sdoppia e qui
optiamo per il ramo di sinistra che salendo, andrà a tagliare
trasversalmente la costa e ci porterà in breve a scollinare, giusto di
fronte al Colle Crapiglia (dist. ~5.0 Km - alt. ~1125 m.); qui da
destra sale la traccia ripidissima rappresentata dal percorso
N3, che
prosegue a salire verso sinistra, puntando all'erta finale del monte Fionchi, mentre noi proseguiamo, piegando leggermente a sinistra, per
individuare il sentiero che lì si origina, ben evidente, infilandoci
lungo il canalone in direzione sud-ovest, oramai nel versante che dà
verso la Valnerina. Ha quindi origine una piacevole porzione
costituita da un single track, in gran parte filante, soprattutto
nella parte più alta, intervallato da brevi tratti sconnessi, sempre
comunque superabili in sella, che ci porterà ad attraversare
bellissime zone di bosco, condite da ottimi panorami sulle zone
circostanti. Tra l'altro la via è univoca e si può quindi procedere in
tutta tranquillità per quanto riguarda l'orientamento. La parte finale
riserverà qualche porzione più frequente leggermente più accidentata e
friabile, abbinata magari talvolta a pendenze un po' più accentuate,
andando a terminare sull'ampia carrareccia che scende lungo il vallone
del fosso Formicaro (dist. ~7.2 Km - alt. ~890 m.), riallacciandosi
quindi e proseguendo ora temporaneamente in comune, con il percorso
N3, a scendere.
Scendiamo quindi seguendo la sterrata non difficile, salvo fare
attenzione alle porzioni più friabili, ignorando un'altra sterrata che
si stacca sulla destra a salire, finchè dopo essere passati a margine
di un campo, con un paio di cancelli che a volte sono chiusi (ma
apribili) che lo delimitano, si esce sull'ampia via che sale da
Ferentillo (asfaltata da sinistra) e prosegue verso il valico della
Somma (sterrata verso destra, come proseguimento di N3). Noi ci
limitiamo ad attraversarla, per prendere sul lato opposto un'altra
asfaltata che porterebbe alla sottostante frazione di Belvedere, a che
non raggiungiamo, perchè dopo aver compiuto un accentuato gomito
sinistrorso, vedremo staccarsi sulla destra una coppia di sterrate,
delle quali seguiremo quella di sinistra. Seguiamo la via che scende
per un primo tratto di 400 metri, scartando quindi il ramo che si
stacca sulla sinistra a scendere, mantenendo la direzione e prendendo
poco dopo a salire per un'ultima ascesa di poche centinaia di metri,
abbordabili, a parte una breve rampa appena più faticosa, per poi
concludere con un finale tutto in velocità, dove opteremo sempre per
la via principale a scendere, che ci porterà a terminare confluendo
sull'asfaltata che scende da San Mamiliano, a destra, verso Ferentillo,
a sinistra [rif. Percorso C1 - Km. 12.9].
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