PERCORSO O1

COLLICELLO-GALISCIANO-MONTEPIGLIO-RIO GRANDE-VALLILERCO-PALOMBARA

GIRO BAGNATO GIRO FORTUNATO


Lunghezza: ~21.7 Km
Altitudine max: ~560 m s.l.m.
(disl. tot. salite ~650m)
Tempo percorrenza indicativo:  ~1h 45'
Difficoltà: Media (indice 5)


gps

DATA: Aprile 2010 

Un anello imperniato sulla dorsale narnese-amerina, essenzialmente nel settore amerino, di sviluppo contenuto, ma che si può arricchire in loco provando le varie alternative che si incontreranno lungo il percorso; in primis, volendo, si può salire fino all'abitato di Amelia tramite il percorso pedonale che sale dal Rio Grande. In generale difficoltà molto contenute, sia di ordine tecnico, con pochi tratti leggermente dissestati, sia per quanto riguarda l'impegno fisico, dato che le salite più severe (relativamente) saranno di sviluppo abbastanza contenuto. Intermezzo molto piacevole e rilassante con il passaggio nel parco fluviale che sorge sulle sponde del Rio Grande; qui, se ci troveremo a passare in un periodo di piogge recenti, potremo godere anche dello spettacolo offerto dalla diga medievale della Para, anche se per contro, non mancheranno un bel po' di pozzanghere nelle porzioni in quota.

L'origine del percorso è in località Cerralto, ovvero lungo la strada che da Sambucetole inizia a salire verso Collicello, dove da sinistra si collega una sterrata che rappresenta la chiusura dell'itinerario, mentre a destra un'altra sterrata porta ad alcune case. La nostra prima tappa sarà Collicello, per cui proseguiremo sull'asfaltata che man mano aumenterà di pendenza, fino a superare l'ampia S che anticipa l'ingresso in paese, alle porte del quale, però lasceremo l'asfaltata che lo penetra, a favore di una stradina minore che si stacca ripida sulla sinistra, (strada di Galisciano) con l'indicazione per lo Speco Francescano, che diverrà sterrata dopo pochi metri. Ignoriamo dopo 300 metri un'altra sterrata che si dirama sulla destra, proseguendo dritti e andando a lambire una striscia di terreno poche centinaia di metri più avanti, intersecando la via minore trekking, più sopra, e scartando un'alternativa che si stacca a sinistra appena di seguito. Proseguiamo sempre in ascesa, restando costantemente sulla principale, toccando località Galisciano, dove supereremo alcune case immerse nel bosco, fino a giungere ad una piega sinistra di quella che pare la via maestra (dist. ~3.6 Km - alt. ~540 m.) dove la lasceremo per seguire un'altra carrareccia che si stacca sulla destra (la via principlae di sinistra rappresenta invece l'origine del percorso Oa). Questa ci presenta una prima biforcazione dopo poche decine di metri, dove terremo la destra e un'altra subito di seguito, dove invece opteremo per la sinistra, che dopo un breve tratto ci propone un intenso ma breve strappo in salita, anche se poi si continuerà a progredire con l'ascesa. Si alterneranno quindi tratti con fondo leggermente sconnesso ad altri facili, con vari cambi di pendenza, dove non sarà difficile mantenere la via corretta, scartando tutte le diramazioni secondarie, come una che troveremo sulla sinistra al km 4.5 o un'altra sulla destra 300 metri dopo, in corrispondenza di una piccola radura; qui si piega a sinistra salendo ancora un po', compiendo subito appresso un gomito destrorso, mentre a sinistra si stacca una ulteriore secondaria da ignorare, oramai in prossimità della cima del monte Piglio. Superata una breve porzione con fondo accidentato, passeremo poi accanto ad una zona con vegetazione rasata per la presenza di un appostamento di caccia, punto che segna l'inizio della lunga discesa, dal versante opposto a quello di salita, lasciandoci finalmente alle spalle le eventuali numerose pozzanghere che dovremo guadare se avremo scelto un periodo "bagnato". Discesa caratterizzata dall'alternarsi di tratti con fondo scorrevole ad altri mediamente tecnici, ma comunque superabili senza grandi difficoltà; noi scenderemo costantemente seguendo sempre sulla via principale, ignorando qualsiasi altra via secondaria, inclusa una carrareccia più ampia che si innesta da sinistra, oltre la quale la via scende più decisa. Oramai giunti quasi alla fine della discesa, supereremo un cancello semiabbattuto e subito di seguito ci inseriremo su altra carrareccia da seguire verso sinistra, sempre a scendere (dist. ~6.5 Km - alt. ~420 m.). Ci lasceremo quindi alle spalle il tratto boschivo, proseguendo tra appezzamenti coltivati, seguendo sempre la via principale, che risalirà lievemente, sempre tra terreni coltivati o destinati al pascolo, fino a giungere al km 7.4 ad un quadrivio, dove seguiremo la sinistra, quasi invertendo la direzione. Questa, ancora in leggera ascesa, ci riporta a ridosso della boscaglia dove piegherà a destra scendendo, con una secondaria che sale sulla sinistra, correndo ora, pianeggiante, a margine del bosco. Superiamo un casolare e più avanti, nell'attraversamento di una porzione di boscaglia, se siamo fortunati, potremo anche scorgere qualche scoiattolo, in un tratto discendente che ci porta ad inserirci su altra sterrata ampia, da seguire verso destra, affiancando la via di provenienza per un breve tratto, dato che poi la via piegherà a sinistra, scendendo dopo poche centinaia di metri, decisa. Scendendo supereremo poche decine di metri asfaltati e più sotto, un altro tratto più lungo, di 500 metri, in discesa più ripida, tornando poi su sterrato, che manterremo fino a trovare un'altra sterrata che si stacca sulla sinistra scendendo (dist. ~10.9 Km - alt. ~280 m.). Questa riprenderà subito a salire, abbastanza ripida, anche se presto scollinerà, con un bel colpo d'occhio su Amelia, poco lontana; dopo 300 metri di discesa ci inseriamo su altra carrareccia (strada di Sertari) dove va mantenuta la direzione, che dopo poche centinaia di metri confluisce su un'asfaltata da seguire a scendere (se si sale si bypassa il Rio Grande) per un brevissimo tratto, dato che quando spiana, la abbandoneremo infilando l'ampio spiazzo sterrato di sinistra che funge da parcheggio e imboccando quindi l'ampia via pedonale che fiancheggia il tranquillo corso d'acqua. Tratto di tutto relax nel bello scenario offerto dal parco fluviale del Rio Grande, seguendo la via che corre vicino al corso d'acqua, che piegherà a sinistra in corrispondenza dell'unica ansa di questo, mentre di seguito supereremo il ponte in legno che, tramite un sentiero pedonale, sale fino all'interno della cittadina di Amelia. Un centinaio di metri più avanti troveremo una biforcazione, dove a sinistra sale leggermente ripiegando verso la zona di entrata del parco fluviale; qui si consiglia di continuare fino al termine della via, per quello che sarà un breve ramo "morto" del percorso, al termine del quale potremo usufruire di una fontanella, giungendo al cospetto dell'antica diga medievale della Para e, se siamo fortunati, vederla tracimare acqua (FOTO) (dist. ~13.2 Km - alt. ~260 m.).
Si potrà quindi ripiegare ripercorrendo a ritroso i quasi 250 metri che ci riportano al bivio prima segnalato, scartando sulla traccia, ora a destra, che ci porta sul viottolo, sempre sterrato, che corre praticamente parallelo a quello fatto entrati nella zona del parco; questo salirà lievemente, trasformandosi temporaneamente anche in un dual track, che poi spianerà terminando in prossimità di una casa, dove, aggirata una sbarra sulla sinistra, continuiamo su sterrata, che si concluderà 100 metri dopo sull'asfaltata che seguiremo ora verso destra, in salita. Salendo supereremo una stretta S, un fontanile sulla destra poche centinaia di metri dopo, finchè poco di seguito la via spiana; ancora quasi un chilometro e mezzo di asfalto e dove la via inizia a scendere, in corrispondenza di una croce in ferro, la abbandoneremo a favore di una sterrata che si stacca sulla sinistra, strada di Montepiglio (dist. ~16.4 Km - alt. ~390 m.). Seguiamo la via principale, che subito piega a sinistra, prendendo presto a salire; la via si sdoppia e tenendo la destra superiamo una struttura agrituristica, dove termina momentaneamente l'ascesa; 100 metri più avanti la via piega a sinistra, ma qui seguiremo invece la secondaria che si stacca a destra salendo. Dopo 200 metri la via da seguire s'impenna in una rampa di una certa severità, la più aspra del giro, salendo fino a raggiungere in breve una costruzione in cemento a servizio della rete idrica, dove a sinistra si staccano più vie; della coppia va scartata quella più a sinistra e seguita invece l'altra, che scende lievemente, via che si andrà a restringere come mulattiera, in parte semipianeggiante. Poche centinaia di metri ci portano ad un bivio (dist. ~17.7 Km - alt. ~430 m.), con una via più ampia che sale ripida sulla sinistra, mentre noi scenderemo sulla destra, per un divertente single track, appena un po' impervio per fronde di vegetazione, ma comunque fattibile in sella, leggermente più tecnico nella seconda parte, dove sdoppiandosi opteremo per il ramo di destra, con passaggi di media difficoltà che aggiungono sostanzialmente divertimento, che però si concluderà troppo presto, costeggiando una recinzione e terminando su una carrareccia che subito si biforca, dove seguiremo la via si sinistra, in leggera salita, alla cui origine c'è un cancello. Ignoriamo varie diramazioni sulla sinistra, continuando con andamento essenzialmente in salita, fino ad incontrare un bivio più importante ai 400 metri dall'origine di questa carrareccia, dove seguiamo la sinistra, anche se la destra dovrebbe essere un'alternativa che accorcia appena il percorso, tant'è che dopo poche decine di metri, lasciamo la via che prosegue salendo, scendendo sulla destra e andando a intercettare la via che scende da destra e che seguiamo perciò verso sinistra. Poche centinaia di metri ci portano ad una costruzione (loc. Vallilerco) che ci lasceremo sulla destra seguendo perciò la via che sulla sinistra di questa prende poi a scendere, superando in breve una pozza d'acqua stagionale, oltre la quale la via compie uno stretto gomito destrorso, continuando piacevolmente nel bosco. 250 metri più avanti si innesta da destra un'altra via, da ignorare, proseguendo in direzione nord nel fitto della vegetazione, con fondo fangoso in caso di piogge, (lungo questo tratto sulla destra scende la via per Sambucetole, come da percorso Oa) giungendo quindi ad una  biforcazione (dist. ~19.9 Km - alt. ~425 m.) dove ci terremo sulla via più bassa di destra. Da qui si scende più decisi, per un veloce tratto discensivo, degno finale di questo bel giro. Dopo quasi un chilometro affianchiamo momentaneamente il fosso che solca il Pian della Palombara, disunendosi da questo e risalendo poi brevemente l'ultima asperità della giornata, riprendendo a scendere all'altezza di un casale, piegando poco più avanti a destra, con un finale semipianeggiante che ci riporterà in breve al punto di partenza.


Nota: In blu sono segnalati i tratti alternativi e/o opzionali non descritti però dalla grafica (pianta e altimetria).



 

 
 

www.mbike.it