PERCORSO Oa
Galisciano - Sambucetole - Colle Lama

SABBIE MOBILI


Lunghezza: ~11.8 Km
Altitudine max: ~590 m s.l.m.
(disl. tot. salite ~240m)
Tempo percorrenza indicativo:  ~50'h
Difficoltà: Medio (indice 5)


gps

DATA: Marzo 2011 

 

Percorso che spezza in due il più lungo anello O1 che si sviluppa sulla dorsale, collegando Collicello ad Amelia, permettendo di scendere invece verso Sambucetole per una veloce e ripida discesa, un po' tecnica nella prima porzione e più scorrevole e lunga nella seconda. Poi via di collegamento con un paio di chilometri asfaltati e oltre 5 su vie essenzialmente sterrate tra le campagne circostanti, con saliscendi contenuti, che ci porteranno verso Montecastrilli, andando a collegarsi all'anello di Montecastrilli G1 nei pressi di Torre Picchio. Sconsigliato nel periodi troppo umidi, dato che una zona campestre sotto Capitone è un acquitrino difficilmente superabile.

Punto di origine di questo percorso è a località Galisciano, ovvero salendo da Collicello per la carrareccia principale e giunti a quota 540 metri circa, dopo aver superato un'ampia area recintata  adibita ad allevamento di fauna selvatica, si stacca sulla destra una secondaria che rappresenta la prosecuzione del percorso ad anello O1; per il percorso attuale occorre continuare invece sul ramo principale di sinistra,  [rif. Percorso O1 - Km. 3.6].
La via sale brevemente per poi spianare, superando presto una piccola radura dove si sdoppia; qui seguiremo la via di sinistra che ora risale. Dopo aver spianato nuovamente ignoriamo una secondaria che si stacca sulla destra, per poi prendere a scendere sdoppiandosi, punto dove noi ignoreremo il ramo di sinistra che porta allo speco, proseguendo per quello di destra che scende ancora. Scendendo scartiamo un altro paio di secondarie che si diramano verso sinistra mantenendo la via principale (porzione molto fangosa nei periodi piovosi) fino a giungere ad una successiva biforcazione con una ulteriore via minore che si stacca sulla sinistra (dist. ~1.1 Km - alt. ~490 m.), ma che stavolta dovremo seguire, lasciando quindi la principale che prosegue dritta. Questa stretta carrareccia scende con una certa pendenza e fondo abbastanza irregolare, anche per rosse affioranti; ignoriamo una mulattiera che si stacca verso destra dopo 150 metri, proseguendo a scendere con la sede che andrà man mano restringendosi per via della vegetazione che si protende verso l'interno, via comunque divertente perchè con andamento abbastanza sinuoso, ripida e mediamente tecnica. Questa termina su una via pianeggiante, che prosegue comoda verso destra, ma che noi dovremo invece seguire nel ramo di sinistra, presentandoci continui saliscendi, assottigliandosi a mulattiera, piegando poi a destra sempre a seguire il profilo della costa del monte con un tratto che poi prende a risalire, abbastanza agevole, salvo brevi passaggi su fondo disagevole per rocce.
La via si trasforma brevemente in sentiero, ora con fondo più regolare, seppur un po' a rischio di praticabilità per via della vegetazione che rischia di occluderlo se cesserà la manutenzione periodica, finchè dopo una rampa finale più severa vedrà tornare la sede più ampia, terminando poi la salita su un'area adibita ad appostamento di caccia, con la carrareccia che ora migliora notevolmente, risalendo ancora un po'. Dopo aver confluito su un'altra carrareccia più importante, da proseguire nel senso di provenienza, fatti altri 200 metri la via si inserirà su un'ulteriore via, che rappresenta nuovamente l'anello O1(dist. ~2.6 Km - alt. ~420 m.), che a sinistra scende verso la Piana della Palombara, come a terminare O1, mentre noi la seguiremo nel suo ramo di destra vale a dire mantenendo la direzione.
Dopo 200 metri la via si sdoppia e ne seguiamo il ramo di destra in leggera discesa, superando dopo poche centinaia di metri una piccola capanna sulla sinistra, sdoppiandosi poi nuovamente e qui manterremo la sinistra, finchè dopo un altro centinaio di metri lasceremo la via principale e definitivamente l'anello O1 (dist. ~3.3 Km - alt. ~430 m.), dove questo si va ad infilare in un tratto di macchia più fitta, a favore della carrareccia che si stacca sulla sinistra, scendendo. Dopo 150 metri scartiamo una secondaria fatta per disboscamento che si stacca sulla destra, scendendo ora più accentuatamente, con altra carrareccia da ignorare che confluisce alcune centinaia di metri più sotto, proseguendo a scendere abbastanza agevolmente, con pochi tratti di fondo un po' irregolare, terminando la ripida discesa, appena dopo aver visto collegarsi da sinistra un'altra ripida carrareccia, andando quindi a compiere il guado del Fosso Grande, proseguendo oltre su ampia sterrata, dapprima pianeggiante, che va a fiancheggiare il campo sportivo di Sambucetole, per poi salire lievemente. La via attraverserà una strada asfaltata (dist. ~4.5 Km - alt. ~310 m.), oltre la quale anche la nostra via si farà asfaltata, risalendo una piccola altura popolata da palazzine della zona periferica di Sambucetole,via asfaltata che poi piegherà verso destra, mentre noi proseguiremo a salire su breve porzione sterrata, che si inserirà in breve sulla provinciale SP38, che seguiremo verso destra. Questa sarà ancora in leggera ascesa per circa 500 metri, poi prosegue in lieve discesa, cosa che ci permetterà di superarla in poco tempo (è l'unica porzione di percorso che può presentarci un po' di traffico), giungendo all'innesto con la provinciale SP9, che collega Montecastrilli, verso sinistra, a Amelia, verso destra, che seguiremo verso sinistra, per poche decine di metri, in quanto la lasceremo subito a favore di una piccola carrareccia che si origina sulla destra che corre a margine di un tratto di boscaglia, a confine di un appezzamento coltivato. Da segnalare che una porzione di questa via è a forte rischio di praticabilità per quanto è fangosa e stretta tra la vegetazione della boscaglia, che non da possibilità di bypassarla a lato; tutto ciò naturalmente è valido nei periodi di stagione per così dire umida e a seguito di periodi piovosi. In alternativa si può prendere in esame la successiva via che si stacca sempre a destra della SP9, appena poche decine di metri oltre, che scorre poi parallela alla via descritta, passando a fianco di un casolare abbandonato divenendo poi un tratturo che solca i terreni circostanti (via però non testata).
Via pianeggiante che ci proporrà quindi i primi 6/700 metri circa con fondo agevole e battuto a cui seguiranno poi i 200 metri a rischio "palude", con i profondi solchi fatti dai mezzi agricoli che si riempiono quando piove e finchè la temperatura non la prosciuga, con qualche decimetro di acqua che si acconca per tutta l'ampiezza della via, rendendo estremamente difficoltosa l'avanzata; per fortuna il tutto, eventualmente, sarà circoscritto a 200 metri, poi il fondo torna a farsi praticabile, andandosi ad inserire su un'ampia via imbrecciata (nel ramo di sinistra di questa si dovrebbe provenire nel caso si fosse optato per il tratturo alternativo) che seguiremo verso destra, in leggera ascesa (dist. ~7.8 Km - alt. ~310 m.). Dopo alcune centinaia di metri questa termina su una cementata, che a destra salirebbe verso Capitone, mentre noi ne seguiamo il tratto discensivo di sinistra, tornando serrata dopo un centinaio di metri. Poco oltre riprende a salire, tornando cementata; lungo questa porzione ignoreremo una sterrata che si stacca a destra, continuando su cementata, finchè tornerà definitivamente sterrata, divenendo una via univoca che corre per alcuni chilometri su un crinale collinare che attraversano le campagne circostanti, fatta eccezione, poco oltre Colle Lama, per l'attraversamento di un piccolo tratto boschivo di poche centinaia di metri, quasi al termine di questa, termine che avverrà in prossimità di loc. Torre Picchio, appena sotto un grosso allevamento di maiali, innestandosi sull'anello G1, per Montecastrilli, a sinistra o Sangemini, a destra  [rif. Percorso G1 - Km. 19.4].

Nota: In blu sono segnalati i tratti alternativi e/o opzionali non descritti però dalla grafica (pianta e altimetria).  



 

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