Impegnativo anello, che richiede ottime doti di scalatori, per
superare un paio di aspre rampe, nei chilometri finali a ridosso della
cima del Civitella, anzi, per la precisione lungo la costa del monte
dell'Eremita. Dopo una prima porzione di riscaldamento, salendo per
alcuni chilometri su asfalto, fino alla piccola frazione di Colleolivo,
seguirà un primo assaggio di salita più dura, fino alla fonte di Acqua
del Trocco, dopodiché tratto rilassante, andando a scavalcare un
crinale di Croce dei Fetti e inserendosi nella Val Pagana. Si
intercetta poi la strada asfaltata che sale da Monte San Vito, che
tornando sterrata ci porta a risalire parte della Valle di Campofoglio;
da qui seguirà il tratto più duro, dovendo superare i 350 metri di
dislivello in poco più di 2 chilometri. Dopo aver scavalcato la vetta
del Civitella segue una lunga discesa tutt'altro che rilassante, con
oltre 1000 metri di dislivello negativo da farsi tutti di un fiato su
un fondo in gran parte ciottoloso-friabile. Ma il Civitella è un'altra
ambita preda che ogni biker dovrebbe conquistare almeno una volta...
Partenza da Precetto, che praticamente rappresenta una propaggine
di Ferentillo che si estende sulla sinistra orografica del
fiume Nera e della statale Valnerina; il riferimento per la partenza è
dato nel piccolo parcheggio del borgo, dove c'è anche una fontana, al
di là del ponte che scavalca il Fosso del Castellone, punto di
passaggio del percorso Cb (al km 15.0).
Partiti da qui, andremo subito a oltrepassare il ponte sul fosso e
dall'altra parte ci immettiamo sulla provinciale 74
Ferentillo-Castellonalto, da seguire verso destra a salire. Superiamo
presto la parete rocciosa di arrampicata sportiva e appena dopo una
suggestiva grossa roccia tagliata per il passaggio della strada,
raggiungendo Monterivoso in circa un chilometro. Ci manteniamo sulla
provinciale fino a raggiungere il bivio per Colleolivo, sulla
sinistra, indicazione che seguiremo, risalendo la contorta asfaltata
che in poco più di 2 chilometri e mezzo ci farà raggiungere la piccola
frazione, appena prima della quale c'è una biforcazione dove va tenuto
il ramo di sinistra che sale all'interno del borgo. Giunti alla
minuscola piazzetta, dove c'è anche una fontana, seguiamo la
prosecuzione naturale della via, che piega a
sinistra, divenendo da qui sterrata, ciottolosa, ma in buono stato,
che si inerpica (bel colpo d'occhio verso Castellonalto) verso una
sovrastante selletta (dist. ~5.7 Km - alt. ~730 m.), dove, scartata
una secondaria che si dirama verso destra, proseguiremo sulla via
maestra. Manteniamo l'ampia carrareccia che ci porta in quota,
tralasciando le secondarie che si staccano da questa verso sinistra,
per scendere sul fondo della Valnerina, come in corrispondenza del km
7.2. a cui segue uno strappo più intenso. Il fondo, come si evince
dalla grafica si può considerare agevole, anche se brevi tratti sono
un po' sconnessi, nel periodo piovoso per solchi provocati dalle
piogge più intense e in estate da una certa friabilità. Proseguendo a
salire, il lato di valle si scopre dalla vegetazione mostrandoci un bel
panorama sulla media Valnerina e sul suo sviluppo settentrionale,
mentre ancora oltre giungeremo a loc. Acqua Micciola, dove troveremo
sul margine destro della carrareccia degli abbeveratoi e più di un
sentiero che scende dalla costa di destra, provenienti essenzialmente
dal monte Berretta. Un ultimo (quasi) sforzo ci permetterà di
raggiungere poi la sovrastante fonte di Acqua del Trocco, col suo bel
fontanile a cascata dove potremo rifornirci di fresa acqua sorgiva,
dopodiché la via ci presenterà un'ultima rampa, per ora, costituita da
una stretta S; giunti al culmine di questa asperità, ottimo punto
panoramico, la via si divide: un ramo più marcato prosegue a salire
verso l'Aspra in direzione est, come da percorso
T3, mentre noi proseguiamo dritti (nord)
su carrareccia meno marcata, ma ben evidente. Questa ci permetterà di
riposarci, godendo di ottimi scorci panoramici verso il sottostante
fondovalle e il maestoso monte Solenne, presenza che ci accompagnerà
per diversi dei successivi chilometri, da gustare in varie
angolazioni, mentre di fronte potremo scorgere il paese di Monte San
Vito, sovrastato dall'imponente mole del monte Civitella, che ci
aspetta; questa tratta sarà un po' sassosa per una prima porzione, più
battuta e filante per una seconda, tutto sommato divertente pur nella
sua semplicità, con una porzione anche boschiva. La carrareccia andrà
ad aggirare un pozzo, Pozzo del Comune (dist. ~12.6 Km - alt. ~1100
m.) punto che ci segnalerà la fine del tratto riposante, visto che
nemmeno 200 metri dopo la via si inserirà su altra carrareccia che
scende ripida la costa del monte; a sinistra si scende direttamente a
Terria, (ancora come da percorso T3) mentre noi seguiamo la destra che salirà discretamente nei
primi metri, ma poi si addolcirà, fino a scollinare 800 metri più
avanti, scendendo per una prima porzione leggermente sconnessa e, a
seguito di un brusco gomito sinistrorso, inoltrarsi nella macchia, su
via comunque sempre ampia, con fondo in terra, che si può trovare
quindi un po' viscido, data la discreta pendenza, in caso di periodi
piovosi. Questa via ha termine una volta raggiunto l'impluvio della
Val Pagana, con l'inserimento nell'ampia sterrata che la solca, da
seguire verso sinistra a scendere. La valle diverrà presto più stretta
e suggestiva, trasformanosi una vera e propria gola, con l'esile letto del
fosso sulla sinistra; si può quindi immaginare come, in caso di forti
piogge, tutta la stretta gola costituisca un fosso! La via riprenderà
poi a salire, con una breve rampa che ci farà uscire dallo stretto
canalone, risalendo sulla destra orografica di questo, andandoci a
collegare dopo circa un chilometro all'asfaltata che sale da Monte San
Vito, da seguire verso destra, ancora a salire. Poco più di mezzo
chilometro su asfalto, poi il fondo tornerà sterrato, risalendo la
parte boschiva di Valle Campofoglio, valle che più sopra poi si
aprirà, giungendo ad un'ottima fonte (dist. ~20.1 Km - alt. ~1175 m.)
con zona pic-nic con tavoli, alcuni con tanto di gazebo! Proseguendo
lasciamo la strada che prosegue a risalire Valle Campofoglio,
prendendo invece la carrareccia di sinistra che dopo pochi metri
pianeggianti, si dividerà; qui opteremo per la sinistra, (l'altra è
solitamente sbarrata da un cancello in filo spinato) via che prenderà a salire per un
primo tratto severo, un po'accidentata per 200 metri circa. Seguirà
poi quasi un chilometro più abbordabile, fino a giungere ad una selletta, dove la via piega a destra; qui potremo già scorgere,
guardando la costa del monte (dell'Eremita), il ripido multi-track che
affronteremo da lì a poco. Ancora pochi metri discretamente
pedalabili, poi la pendenza di farà decisamente accentuata, con l'alto
rischio di rimanere appiedati, eventualità comunque circoscritta a
100÷200 metri (poi dipende dalle proprie capacità..), incanalandosi
sulla striatura di sentieri affiancati che poi si riuniranno, con la
traccia che ci porterà ad aggirare in senso antiorario una propaggine
del monte, affacciandosi sempre più verso la valle di Gavelli
(FOTO), per
poi finalmente spianare temporaneamente, permettendoci di riprendere
fiato e ammirare l'imponente mole del massiccio del Coscerno , che
cinge la valle sul versante opposto. La via ci porterà a superare un
cancello, dopo il quale si scende un po', prima di affrontare l'erta
finale del Civitella, dritto di fronte a noi, seguendo la traccia
discretamente evidente, con a margine una recinzione in filo spinato.
Superata trasversalmente la successiva sella, la via riprende a salire, per l'ultima
ascesa, continuando a seguire ancora per un po' la traccia che aggira
la vetta sulla sinistra, per poi lasciarla, a nostro piacere (prima
naturalmente di giungere all'altezza della sommità), per abbordare la
cima lungo la cosa prativa, zigzagando a proprio piacere per superare
i pochi metri di dislivello che ci separano dalla vetta. Inutile dire
che le fatiche saranno appagate da un ottimo panorama a 360°: dal
vicino Coscerno, al Solenne. all'Aspra, ai Sibillini e buona parte
della Valnerina, inclusa la piana tra Spoleto e Foligno,
(FOTO). Si riprenderà
quindi la marcia verso nord, scendendo lungo il fianco del monte,
mirando a riallacciarci alla traccia prima abbandonata, che, una volta
intercettata, seguiremo nel suo sviluppo discensivo verso il paese di Civitella; questa in un tratto tende a scomparire, ma la si vedrà
ricomparire evidente pochi metri più avanti. Giunti di fronte ad una
recinzione, la aggiriamo sulla sinistra, proseguendo a scendere, ma
risalendo subito appena qualche metro, per superare la bassa costa che
ci troveremo sulla destra, sulla cui sommità torna ad essere ben
evidente la via che riprende a scendere, facendosi presto molto
pendente e con fondo ciottoloso non compattato, indicato
cautelativamente in grafica tutto come sconnesso, cosa che caratterizzerà
alcuni dei successivi chilometri, con alternanza di porzioni più
scoscese e friabili, ad altre più compattate e abbordabili. La via ci
porterà all’altezza di un doppio fontanile (dist. ~25.4
Km - alt. ~1345 m.), dove, una volta
fatta l’eventuale scorta d’acqua, occorre in pratica invertire la
direzione, seguendo l’esile carrareccia, che almeno temporaneamente
presenta qualche difficoltà di percorribilità in meno. Proseguendo a
scendere, supereremo un paio di altre fonti d’acqua, entrambi a
qualche decine di metri sulla sinistra della traccia univoca, che non
muta nel suo aspetto, sia di estrema pendenza che di fondo ciottoloso,
almeno fino a giungere nella porzione boschiva, dove tratti con
pendenze più contenute ci permetteranno di far riprendere fiato alle
nostre mani, che avranno il loro bel da fare a stringere con forza i
freni, soprattutto in caso di modelli meccanici. Mantenendo sempre la
via principale, senza possibilità di errori, giungeremo oramai in
vista del paese di Civitella; dopo una S scoscesa segue un tratto che
costeggia un uliveto, mentre da destra si innesta un’altra sterrata,
manterremo la direzione, risalendo leggermente, scorgendo più in basso,
sull’altro versante della valle, il paese di San Valentino, per poi
scollinare e ritrovarsi appena più avanti su asfalto, alle porte di Civitella. Proseguiamo lasciandosi il paese alle spalle, restando
sull’asfaltata appena 200 metri, abbandonandola a favore di una nuova
carrareccia che si stacca sulla destra, del tipo sulla falsa riga di quanto
conosciuto fino a pochi minuti prima, in quanto a fondo ciottoloso e
pendenza, tant’è che se si è stanchi di
questo andamento si può optare di proseguire su asfalto. Questa si
sdoppia dopo pochi metri, per ricongiungersi appena di seguito, da
mantenere poi fino al suo epilogo sull’asfaltata, che seguiremo verso
sinistra a scendere. Restiamo sull’asfaltata appena 150 metri e di
nuovo imbocchiamo una nuova sterrata sulla destra, con fondo più
agevole e vegetazione che costituisce una bassa volta, tratto comunque
limitato a poco più di 200 metri, visto che andrà ad intersecare di
nuovo l’asfaltata, che praticamente va quasi solo attraversata, dato
che dopo 30 metri sulla sinistra, imboccheremo la definitiva sterrata
che scesa un po’, piega a sinistra, costituendo da qui la facile via
che solca il fondo della Valnerina sulla sinistra orografica del Nera
(dist. ~31.8 Km - alt. ~290 m.). Ignoriamo qualsiasi secondaria che si dirama sia a destra che a
sinistra, come la coppia di ampie vie al km 33.5, superate le quali
passiamo accanto al poligono di tiro, continuando sulla via, con i
cartelli giallo/blu delle vie di Roma e Francigena che di tanto
intanto si incontreranno lungo il cammino. Proseguendo attraverseremo
un’asfaltata al km 34.6, riprendendo subito la sterrata sull’altro lato,
mentre quasi un chilometro e mezzo dopo, giunti a loc. Colleponte, la
via diviene asfaltata, inserendosi subito su un’altra asfaltata da
seguire verso destra per pochi metri, perché poi, senza quindi
attraversare il ponte sul Nera, piega a sinistra, attraversando il
piazzale (a margine di questo c’è una fontanella), per poi risalire
per alcune decine di metri, lasciandola a favore di un’altra asfaltata
pianeggiante (dist. ~36.4 Km - alt. ~265 m.), contraddistinta nuovamente dai cartelli giallo/blu, che,
poi diverrà sterrata, risalendo per alcuni metri un po' ripidi, fino al bivio per il
paese abbandonato di Umbriano; qui, a meno che non si voglia seguire
la ripida via per quest’ultima località, seguendo il ramo di sinistra
(come da percorso Ta), opteremo per la via di destra che prosegue
pressoché pianeggiante e facile, superando subito una fonte sulla
sinistra.
Non resta che mantenere il facile sviluppo di questa bella
carrareccia, quasi interamente in ombra, con leggeri sali-scendi, che
ci riporterà a Precetto; alle porte del paese la via tornerà asfaltata
e ignorato il ponte di destra che ci porterebbe sulla statale
Valnerina, manteniamo la direzione, fino a terminare sulla provinciale
74 che ha costituito la prima parte del percorso. La seguiamo verso
sinistra in leggera salita, fino ad intercettare il ponte che sulla
destra ci riporta al parcheggio di origine percorso.
Nota: In blu sono segnalati i
tratti alternativi e/o opzionali non descritti però
dalla grafica (pianta e altimetria).
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