PERCORSO T2

PRECETTO-COLLEOLIVO-ACQUA del TROCCO-VAL PAGANA-VALLE CAMPOFOGLIO-M.te di CIVITELLA-CIVITELLA-COLLEPONTE-PRECETTO

MENO MILLE


Lunghezza: ~41.0 Km
Altitudine max: ~1565 m s.l.m.
(disl. tot. salite ~1760m)
Tempo percorrenza indicativo:  ~4h 00'
Difficoltà: Difficile (indice 8)


gps

DATA: Agosto 2009 

Impegnativo anello, che richiede ottime doti di scalatori, per superare un paio di aspre rampe, nei chilometri finali a ridosso della cima del Civitella, anzi, per la precisione lungo la costa del monte dell'Eremita. Dopo una prima porzione di riscaldamento, salendo per alcuni chilometri su asfalto, fino alla piccola frazione di Colleolivo, seguirà un primo assaggio di salita più dura, fino alla fonte di Acqua del Trocco, dopodiché tratto rilassante, andando a scavalcare un crinale di Croce dei Fetti e inserendosi nella Val Pagana. Si intercetta poi la strada asfaltata che sale da Monte San Vito, che tornando sterrata ci porta a risalire parte della Valle di Campofoglio; da qui seguirà il tratto più duro, dovendo superare i 350 metri di dislivello in poco più di 2 chilometri. Dopo aver scavalcato la vetta del Civitella segue una lunga discesa tutt'altro che rilassante, con oltre 1000 metri di dislivello negativo da farsi tutti di un fiato su un fondo in gran parte ciottoloso-friabile. Ma il Civitella è un'altra ambita preda che ogni biker dovrebbe conquistare almeno una volta...
 

Partenza da Precetto, che praticamente rappresenta una propaggine di Ferentillo che si estende sulla sinistra orografica del fiume Nera e della statale Valnerina; il riferimento per la partenza è dato nel piccolo parcheggio del borgo, dove c'è anche una fontana, al di là del ponte che scavalca il Fosso del Castellone, punto di passaggio del percorso Cb (al km 15.0).
Partiti da qui, andremo subito a oltrepassare il ponte sul fosso e dall'altra parte ci immettiamo sulla provinciale 74 Ferentillo-Castellonalto, da seguire verso destra a salire. Superiamo presto la parete rocciosa di arrampicata sportiva e appena dopo una suggestiva grossa roccia tagliata per il passaggio della strada, raggiungendo Monterivoso in circa un chilometro. Ci manteniamo sulla provinciale fino a raggiungere il bivio per Colleolivo, sulla sinistra, indicazione che seguiremo, risalendo la contorta asfaltata che in poco più di 2 chilometri e mezzo ci farà raggiungere la piccola frazione, appena prima della quale c'è una biforcazione dove va tenuto il ramo di sinistra che sale all'interno del borgo. Giunti alla minuscola piazzetta, dove c'è anche una fontana, seguiamo la prosecuzione naturale della via, che piega a sinistra, divenendo da qui sterrata, ciottolosa, ma in buono stato, che si inerpica (bel colpo d'occhio verso Castellonalto) verso una sovrastante selletta (dist. ~5.7 Km - alt. ~730 m.), dove, scartata una secondaria che si dirama verso destra, proseguiremo sulla via maestra. Manteniamo l'ampia carrareccia che ci porta in quota, tralasciando le secondarie che si staccano da questa verso sinistra, per scendere sul fondo della Valnerina, come in corrispondenza del km 7.2. a cui segue uno strappo più intenso. Il fondo, come si evince dalla grafica si può considerare agevole, anche se brevi tratti sono un po' sconnessi, nel periodo piovoso per solchi provocati dalle piogge più intense e in estate da una certa friabilità. Proseguendo a salire, il lato di valle si scopre dalla vegetazione mostrandoci un bel panorama sulla media Valnerina e sul suo sviluppo settentrionale, mentre ancora oltre giungeremo a loc. Acqua Micciola, dove troveremo sul margine destro della carrareccia degli abbeveratoi e più di un sentiero che scende dalla costa di destra, provenienti essenzialmente dal monte Berretta. Un ultimo (quasi) sforzo ci permetterà di raggiungere poi la sovrastante fonte di Acqua del Trocco, col suo bel fontanile a cascata dove potremo rifornirci di fresa acqua sorgiva, dopodiché la via ci presenterà un'ultima rampa, per ora, costituita da una stretta S; giunti al culmine di questa asperità, ottimo punto panoramico, la via si divide: un ramo più marcato prosegue a salire verso l'Aspra in direzione est, come da percorso T3, mentre noi proseguiamo dritti (nord) su carrareccia meno marcata, ma ben evidente. Questa ci permetterà di riposarci, godendo di ottimi scorci panoramici verso il sottostante fondovalle e il maestoso monte Solenne, presenza che ci accompagnerà per diversi dei successivi chilometri, da gustare in varie angolazioni, mentre di fronte potremo scorgere il paese di Monte San Vito, sovrastato dall'imponente mole del monte Civitella, che ci aspetta; questa tratta sarà un po' sassosa per una prima porzione, più battuta e filante per una seconda, tutto sommato divertente pur nella sua semplicità, con una porzione anche boschiva. La carrareccia andrà ad aggirare un pozzo, Pozzo del Comune (dist. ~12.6 Km - alt. ~1100 m.) punto che ci segnalerà la fine del tratto riposante, visto che nemmeno 200 metri dopo la via si inserirà su altra carrareccia che scende ripida la costa del monte; a sinistra si scende direttamente a Terria, (ancora come da percorso T3) mentre noi seguiamo la destra che salirà discretamente nei primi metri, ma poi si addolcirà, fino a scollinare 800 metri più avanti, scendendo per una prima porzione leggermente sconnessa e, a seguito di un brusco gomito sinistrorso, inoltrarsi nella macchia, su via comunque sempre ampia, con fondo in terra, che si può trovare quindi un po' viscido, data la discreta pendenza, in caso di periodi piovosi. Questa via ha termine una volta raggiunto l'impluvio della Val Pagana, con l'inserimento nell'ampia sterrata che la solca, da seguire verso sinistra a scendere. La valle diverrà presto più stretta e suggestiva, trasformanosi una vera e propria gola, con l'esile letto del fosso sulla sinistra; si può quindi immaginare come, in caso di forti piogge, tutta la stretta gola costituisca un fosso! La via riprenderà poi a salire, con una breve rampa che ci farà uscire dallo stretto canalone, risalendo sulla destra orografica di questo, andandoci a collegare dopo circa un chilometro all'asfaltata che sale da Monte San Vito, da seguire verso destra, ancora a salire. Poco più di mezzo chilometro su asfalto, poi il fondo tornerà sterrato, risalendo la parte boschiva di Valle Campofoglio, valle che più sopra poi si aprirà, giungendo ad un'ottima fonte (dist. ~20.1 Km - alt. ~1175 m.) con zona pic-nic con tavoli, alcuni con tanto di gazebo! Proseguendo lasciamo la strada che prosegue a risalire Valle Campofoglio, prendendo invece la carrareccia di sinistra che dopo pochi metri pianeggianti, si dividerà; qui opteremo per la sinistra, (l'altra è solitamente sbarrata da un cancello in filo spinato) via che prenderà a salire per un primo tratto severo, un po'accidentata per 200 metri circa. Seguirà poi quasi un chilometro più abbordabile, fino a giungere ad una selletta, dove la via piega a destra; qui potremo già scorgere, guardando la costa del monte (dell'Eremita), il ripido multi-track che affronteremo da lì a poco. Ancora pochi metri discretamente pedalabili, poi la pendenza di farà decisamente accentuata, con l'alto rischio di rimanere appiedati, eventualità comunque circoscritta a 100÷200 metri (poi dipende dalle proprie capacità..), incanalandosi sulla striatura di sentieri affiancati che poi si riuniranno, con la traccia che ci porterà ad aggirare in senso antiorario una propaggine del monte, affacciandosi sempre più verso la valle di Gavelli (FOTO), per poi finalmente spianare temporaneamente, permettendoci di riprendere fiato e ammirare l'imponente mole del massiccio del Coscerno , che cinge la valle sul versante opposto. La via ci porterà a superare un cancello, dopo il quale si scende un po', prima di affrontare l'erta finale del Civitella, dritto di fronte a noi, seguendo la traccia discretamente evidente, con a margine una recinzione in filo spinato. Superata trasversalmente la successiva sella, la via riprende a salire, per l'ultima ascesa, continuando a seguire ancora per un po' la traccia che aggira la vetta sulla sinistra, per poi lasciarla, a nostro piacere (prima naturalmente di giungere all'altezza della sommità), per abbordare la cima lungo la cosa prativa, zigzagando a proprio piacere per superare i pochi metri di dislivello che ci separano dalla vetta. Inutile dire che le fatiche saranno appagate da un ottimo panorama a 360°: dal vicino Coscerno, al Solenne. all'Aspra, ai Sibillini e buona parte della Valnerina, inclusa la piana tra Spoleto e Foligno, (FOTO). Si riprenderà quindi la marcia verso nord, scendendo lungo il fianco del monte, mirando a riallacciarci alla traccia prima abbandonata, che, una volta intercettata, seguiremo nel suo sviluppo discensivo verso il paese di Civitella; questa in un tratto tende a scomparire, ma la si vedrà ricomparire evidente pochi metri più avanti. Giunti di fronte ad una recinzione, la aggiriamo sulla sinistra, proseguendo a scendere, ma risalendo subito appena qualche metro, per superare la bassa costa che ci troveremo sulla destra, sulla cui sommità torna ad essere ben evidente la via che riprende a scendere, facendosi presto molto pendente e con fondo ciottoloso non compattato, indicato cautelativamente in grafica tutto come sconnesso, cosa che caratterizzerà alcuni dei successivi chilometri, con alternanza di porzioni più scoscese e friabili, ad altre più compattate e abbordabili. La via ci porterà all’altezza di un doppio fontanile (dist. ~25.4 Km - alt. ~1345 m.), dove, una volta fatta l’eventuale scorta d’acqua, occorre in pratica invertire la direzione, seguendo l’esile carrareccia, che almeno temporaneamente presenta qualche difficoltà di percorribilità in meno. Proseguendo a scendere, supereremo un paio di altre fonti d’acqua, entrambi a qualche decine di metri sulla sinistra della traccia univoca, che non muta nel suo aspetto, sia di estrema pendenza che di fondo ciottoloso, almeno fino a giungere nella porzione boschiva, dove tratti con pendenze più contenute ci permetteranno di far riprendere fiato alle nostre mani, che avranno il loro bel da fare a stringere con forza i freni, soprattutto in caso di modelli meccanici. Mantenendo sempre la via principale, senza possibilità di errori, giungeremo oramai in vista del paese di Civitella; dopo una S scoscesa segue un tratto che costeggia un uliveto, mentre da destra si innesta un’altra sterrata, manterremo la direzione, risalendo leggermente, scorgendo più in basso, sull’altro versante della valle, il paese di San Valentino, per poi scollinare e ritrovarsi appena più avanti su asfalto, alle porte di Civitella. Proseguiamo lasciandosi il paese alle spalle, restando sull’asfaltata appena 200 metri, abbandonandola a favore di una nuova carrareccia che si stacca sulla destra, del tipo sulla falsa riga di quanto conosciuto fino a pochi minuti prima, in quanto a fondo ciottoloso e pendenza, tant’è che se si è stanchi di questo andamento si può optare di proseguire su asfalto. Questa si sdoppia dopo pochi metri, per ricongiungersi appena di seguito, da mantenere poi fino al suo epilogo sull’asfaltata, che seguiremo verso sinistra a scendere. Restiamo sull’asfaltata appena 150 metri e di nuovo imbocchiamo una nuova sterrata sulla destra, con fondo più agevole e vegetazione che costituisce una bassa volta, tratto comunque limitato a poco più di 200 metri, visto che andrà ad intersecare di nuovo l’asfaltata, che praticamente va quasi solo attraversata, dato che dopo 30 metri sulla sinistra, imboccheremo la definitiva sterrata che scesa un po’, piega a sinistra, costituendo da qui la facile via che solca il fondo della Valnerina sulla sinistra orografica del Nera (dist. ~31.8 Km - alt. ~290 m.). Ignoriamo qualsiasi secondaria che si dirama sia a destra che a sinistra, come la coppia di ampie vie al km 33.5, superate le quali passiamo accanto al poligono di tiro, continuando sulla via, con i cartelli giallo/blu delle vie di Roma e Francigena che di tanto intanto si incontreranno lungo il cammino. Proseguendo attraverseremo un’asfaltata al km 34.6, riprendendo subito la sterrata sull’altro lato, mentre quasi un chilometro e mezzo dopo, giunti a loc. Colleponte, la via diviene asfaltata, inserendosi subito su un’altra asfaltata da seguire verso destra per pochi metri, perché poi, senza quindi attraversare il ponte sul Nera, piega a sinistra, attraversando il piazzale (a margine di questo c’è una fontanella), per poi risalire per alcune decine di metri, lasciandola a favore di un’altra asfaltata pianeggiante (dist. ~36.4 Km - alt. ~265 m.), contraddistinta nuovamente dai cartelli giallo/blu, che, poi diverrà sterrata, risalendo per alcuni metri un po' ripidi, fino al bivio per il paese abbandonato di Umbriano; qui, a meno che non si voglia seguire la ripida via per quest’ultima località, seguendo il ramo di sinistra (come da percorso Ta), opteremo per la via di destra che prosegue pressoché pianeggiante e facile, superando subito una fonte sulla sinistra.
Non resta che mantenere il facile sviluppo di questa bella carrareccia, quasi interamente in ombra, con leggeri sali-scendi, che ci riporterà a Precetto; alle porte del paese la via tornerà asfaltata e ignorato il ponte di destra che ci porterebbe sulla statale Valnerina, manteniamo la direzione, fino a terminare sulla provinciale 74 che ha costituito la prima parte del percorso. La seguiamo verso sinistra in leggera salita, fino ad intercettare il ponte che sulla destra ci riporta al parcheggio di origine percorso.


Nota: In blu sono segnalati i tratti alternativi e/o opzionali non descritti però dalla grafica (pianta e altimetria).



 

 
 

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