A volte capita che scrivo un breve resoconto dell'uscita appena fatta, perchè invogliato dalla recente piacevole esperienza, o come promemoria, oppure per lasciarne un minimo ricordo. Metto anche queste, qui... 04/01/2014 Prima uscita dell'anno, in compagnia dell'amico Alessandro, in giro per i monti Sabini, a sporcarci un bel po'. Il giro prevedeva infatti il finale per un sentiero denominato la Finlandia, così chiamato (almeno mi è stato detto) perchè lo si trova con fondo umido pure in piema estate; figuriamoci dopo le rcenti giornate piovose! E come dice un conoscente " la ruota sguillea a tutto andare..." :-) 11/01/2014 Prima uscita del 2014 nel pinerolese. Approfittando della quota di innevamento che pareva essersi alzata a sufficienza, ho voluto riaffacciarmi nell'orografica destra della Val Chisone, dove si raggiungono facilmente quoe attorno ai 1600 metri, come la tappa prefissata del Col Laz ara.Pura illusione (come temevo): ai 1400 ho invertito la marcia, dato che la neve superava abbondantemente i 10cm di spessore e avrebbe costituito un problema poi nella fase di discesa, specie nel versante nord, dove c'erano accumoli anche maggiori. Però poi una bella sorpresa; rassegnato a dover scendere per la stessa via automobilistica fatta a salire (asfaltata) ho invece scoperto un simpatico e divertente sentiero (anche molto impegnativo e sopra le righe in qualche tratto), che mi ha riportato a San Germano Chisone, per boschi, per Ribetti e la Costa Pra Lumier. 03/05/2014 La volta scorsa su un versante della Val Pellice, lprecedentemente verso il Crò, stavolta per la valle del Grandubbione, tutte le volte a quota 1300/1350 metri c’era l’impossibilità di salire oltre per la consistente presenza di neve. Cavolo, qui la stagione ciclistica vera (quella dove ti è concesso di salire ovunque vuoi) mi sa che non supera i 6 mesi! 17/05/2014 Finalmente la neve sta sloggiando lasciando libere le quote a ridosso dei 2000 metri e posso attuare un tour/esperimento che avevo da tempo nel mirino, il cui clou era il collegamento del colle della Vaccera, con il Colle Lazzarà, passando sotto al Gran Truc. Esperimento però fallito, per aver seguito il parere, poi rivelatosi errato, di un escursionista trekking, di seguire un possibile sentiero più in quota per raggiungere il Lazzarà, anziché seguire la mia traccia gps che avevo ipotizzato; certo, con il senno di poi… Il tempo perso per tornare indietro ha consigliato a quel punto il ritorno a casa in orario ragionevole, seguendo il percorso di andata- Sarà per un’altra volta! 24/05/2014 Il buon senso consiglierebbe di rimandare ancora l’esperimento di collegare il colle Vaccera al Lazzarà, dal momento che fino a ieri una mezza influenza mi ha abbastanza debilitato, ma la smania è tanta… Questa volta esperimento riuscito, anche se con una fatica immane; una forma tutt’altro che ottimale, tratti micidiali di spingismo, un meteo poco favorevole, dato che dai 1200 metri sono stato letteralmente con la testa fra le nuvole con visibilità che spesso non superava i 20 metri (fortuna il gps a guidarmi!) e una lingua di neve di 20 metri (su 56km) che mi ha fatto dannare per superarla. Ma tutto è bene ciò che finisce bene! 07/06/2014 Finalmente primo raid "fuori porta" della stagione (ovvero mi prendo il lusso di utilizzare l'auto per spostarmi di base, per un tour relativamente lontano, per cui valga la pena. E il primo (scegliendo quello più a bassa quota, in modo che la neve residua non possa costituire un problema) è stato sulle pendici nel monte Orsiera. Veramente, dal momento che non mi metto a fare una trasferta simile in auto solo per 24 km e 1200 metri di dislivello (questo era il chilometraggio che l'anello principale richiedeva) ci ho attaccato davanti un altro anello più piccolo, che ha portato il chilometraggio a 44 km e l'altimetria oltre i 1900 metri totali. Seppur la maggior parte si sia svolta su asfalto, il giro è stato molto bello, caratterizzato da uno spettacolare orrido lungo la prima discesa e un fantascico single-track finale, costellata da magnifiche cascatelle! 14/06/2014 Oggi il meteo prometteva acqua in abbondanza, così mi sono confezionato un giro di ripiego, in gran parte su asfalto per non cacciarmi nei guai. Invece partenza con sole pieno, che pareva non cedere al maltempo, tanto che mi sono inventato un finale che ha permesso di ottenere davvero un bel tour, con salita da Pramollo verso ilcolle della Vaccera e discesa sul versante opposto, verso Pra del Torno, ma prima... risalita verso il rifugio Sap, per un ultima discesa per me inedita su sentiero (bella!) che porta diretti verso Pra del Torno. 05/07/2014 Anche oggi giro di ripiego, non per l'acqua prevista, ma per quella che era scesa nell'intera giornata di ieri. Così onde evitare di infognarsi in sentieri boschivi, sicuramente fangosi e inzupparsi di acqua ad ogni fronda di alberi sfiorata, sono salito sul Lazzarà, andando a sperimentare una discesa su sentiero che evitasse l'asfalto verso la Val Germanasca (Chiotti), confidando che arrivando lì in zona nella tarda mattinaata, un poì il sole avesse asciugato. Effettivamente non era ancora asciutto, ma il sentiero individuato permette la sua percorrenza senza troppi patemi anche in condizioni bagnate; senz'altro promosso! 27/07/2014 Nuovo raid fuori porta a quote elevate (ne ho messi in programma 4 per questo 2014, spero che questa estate balorda, così piovosa mi permetta di farli tutti, prima che la neve le seppellisca nuovamente per 6 mesi!). Questa volta è toccato ad un giro abbastanza classico qui in zona, in Val Pellice, denominato giro dei tre rifugi, dal momento che si vanno a toccare proprio tre rifugi, in sequenza: il Barbara, il Barant (quota massima a 2360 metri) e infine, scendendo il rifugio Jervis. Giro da 6 per la tipologia di percorso (sterrate e asfaltate, con sentieri pressochè nulli) e da quasi 10 paesagisticamente (al momento secondo solo al tour fatto al lago dei sette colori). 06/09/2014 Finalmente a settembre ci è scappata un'altra giornata favorevole (sereno con visibilità ottima) per mettere in pista un nuovo tour ad alte quote. Avevo preventivato l'Assietta come terzo, ma essendo stato sconsigliato da un amico biker, che lo vede meglio nel periodo luglio-agosto, quando tutti i sabati il percorso è chiuso al traffico motorizzato, altrimenti molto fastidioso, ho ripiegato sul giro della Conca Cialancia + 13 laghi; e che ripiego! Semplicemente spettacolare con tutti quei laghetti uno più bello dell'altro (ma non 13). Con l'occasione ho toccato la quota più alta mai raggiunta per me in bici: 2683 metri al passo della Cialancia; anche se la si raggiunge con una mezz'ora a spinta vale senz'altro la fatica! 01/11/2014 Avevo programmato il solito lento declino alla mia stagione ciclistica, con l'autunno e spingerà a ridurre le quote. Ma viste le splendide giornate di questo periodo, terse e piene di colori spettacolari, come si può resistere? Così per due sabati consecutivi ho fatto base a Torre Pellice (in auto) e sono salito una volta su un versante della Val Pellice, per il tour (estenuante!) del Chiot del Cavallo e una volta sul versante opposto per l'ascesa al rifugio Valanza e Rucas, prima che la neve seppellisca il tutto sotto il suo manto bianco, per poi restituirli tra 6 mesi... 20/12/201un paio di uscite4 Dopo le prime avvisaglie, dove la neve già a metà novembre si eraq impossessata delle quote attorno ai 1500 metri (con un paio di uscite un po' problematiche su neve ghiacciata, in zona Valle Angrogna), si è poi un po' ritirata, permettendomi il libero accesso a quote attorno ai 1700 metri, perfettamente sgombre, come nella zona del Colle Lazzarà, dove ho potuto continuare a fare esperimenti, come quello odierno, provando un buon sentiero che passando epr Albarea porta all'imbocco della Val Germanasca.