PERCORSO Ax
Poggio Chicchirichì - L'eremita - La Madonnuccia - Parking Carsule - Portaria
L'EREMITA 2 - LA VENDETTA


Lunghezza: ~6.0 Km
Altitudine max: ~940 m s.l.m.
(disl. tot. discese ~550m)
Tempo percorrenza indicativo:  ~35'
Difficoltà: Medio-difficile (indice 6)

 


gps

DATA: Maggio 2011 

 

Dai 950 metri di Poggio Chicchirichì, ai 450 di Portaria, in circa 6km di divertimento. Probabilmente la via più diretta per scendere dalla zona dell'eremo di Cesi al parcheggio di Carsule, tratto in cui si concentra la discesa principale e più tecnica, di 2 km di sviluppo e quasi interamente su sentiero, altamente tecnico solo in un paio di brevi passaggi dopo il convento, porzione che tra l'altro si sovrappone all'altro percorso Aw, mentre tutto il resto alterna tratti più scorrevole, ad altri mediamente complicati, per fondo abbastanza sassoso, nella parte alta e molto sinuoso nel finale fino al parcheggio. Prima di questo c'è altro bel sentiero quasi essenzialmente in discesa che porta all'eremo mentre il finale, che condce a Portaria, è caratterizzato da una via ondulata, che include anche una severa rampa un po' accidentata, comunque breve, alternativa alla sottostante sterrata più classica.

Diamo origine al percorso nel gomito a 90° che s'incontra lungo la carrareccia che solca la zona prativa tra le due alture di Poggio Chicchirichì e I Prati, via che si stacca dalla conosciuta sterrata che da Cesi sale verso le pendici del monte Torre Maggiore e porta verso la zona della Romita di Cesi e l'area archeologica di Carsule [rif. Percorso A2 - Km. 18.6].
Nel caso si stia percorrendo la suddetta carrareccia in direzione nord-ovest, anzichè compiere il gomito destrorso che punta poi verso il traliccio elettrico, occorre invece proseguire dritti, verso la successiva altura di Poggio Chicchirichì, su carrareccia che prenderà quasi subito a salire, facendosi presto abbastanza dura. Dopo aver scollinato, la via punta verso una costruzione recintata, interrompendosi sul cancello d'ingresso di questa; aggiriamo la recinzione verso sinistra su una debole traccia a ridosso di essa, sulla quale potremo scorgere anche le targhette metalliche segnavia dei martani trekking. Dopo alcune decine di metri, la traccia si discosta leggermente dalla recinzione, che però resta sempre a vista, scendendo ora su sentiero leggermente sconnesso; seguiamo sempre la traccia principale, che torna a ridosso della recinzione, penetrando poco dopo nel bosco e divenendo al contempo sconnessa per rocce e sassi. Percorso un altro centinaio di metri troveremo di fronte un mucchio di pietre, con la via che piega a sinistra, tornando agevole e più ampia, che però subito lasciamo nel suo sviluppo principale discensivo, a favore di un sentiero che si origina sulla destra, risalendo un po' per alcune decine di metri, per poi prendere definitivamente a scendere, con fondo inizialmente ripido e accidentato per qualche asperità roccia (dist. ~1.1 Km - alt. ~860 m.). Non resta ora che seguire la divertente traccia, con continui cambi di direzione, non troppo complicata e adatta un po' a tutti i palati, potendo regolare la velocità in base alle proprie capacità, con traccia abbastanza evidente sul terreno e alternanza di tratti un po' tecnici ad altri filanti. Si giungerà quindi in vista dell'eremo di Cesi, con la traccia che si biforca; entrambe scendono sulla sottostante sterrata che sale dal parcheggio di Carsule, ma noi seguiamo quella di destra, contrassegnata dai segni bianco-rossi trekking, che in breve ci porta di fronte all'antico complesso monastico (FOTO), seguendo ora la via verso sinistra, in leggera discesa, via che si sovrappone ora al percorso Av, lasciandoci l'eremo alle spalle. Ben presto la via torna a farsi accidentata, prima leggermente, per sassi, poi presentandoci un primo passaggio decisamente ostico, in forte pendenza tra grosse rocce; appena superato questo tratto più complicato scartiamo subito una traccia minore che si dirama a sinistra pianeggiante, proseguendo sempre a scendere su double track, continuando poi su traccia univoca, con fondo che migliora sensibilmente per un po', anche se ci sarà una nuova breve porzione rocciosa da superare, oltre la quale segue un tratto di sentiero filante. Restiamo su questo fino a La Madonnuccia, dove vedremo un'altra traccia staccarsi sulla destra (dist. ~2.25 Km - alt. ~650 m.), che seguiremo, subito pendente e un po' sassosa, via univoca e mediamente tecnica, con tratti rocciosi, facile da seguire. Dopo 400 metri superiamo una radura a destra, caratterizzata da vegetazione rasata, tipica di un appostamento di caccia, con la via che piega a sinistra, facendosi poi più facile per il fondo agevole, che si amplia a mulattiera nella parte finale, dove torna anche un po' sassosa, prima di immettersi su un'altra mulattiera che sale dalla zona di Poggio Azzuano e che seguiremo verso destra a salire. Questa si assottiglierà facendosi anche un po' scalinata, sdoppiandosi poco più avanti, dove terremo la traccia bassa, più evidente, che pochi metri oltre diverrà con fondo un po' sconnesso, andando a superare una porzione di boscaglia più rada. Il sentiero sfocerà sull'ampia sterrata che sale dal parcheggio di Carsule verso la Romita di Cesi, prima superata, via che seguiremo nel tratto ascendente per pochi metri, dato che al successivo tornante destrorso, anziché compiere questo, proseguiremo dritti, su piccola carrareccia che torna nella boscaglia, piegando ben presto a destra in leggera salita nel suo sviluppo principale, mentre noi andremo in direzione opposta, senza seguire una vera e propria traccia per alcuni metri, traccia che vedremo però subito ricomparire dopo pochi metri, con una doppia possibilità; scartata quella di destra che sale verso un appostamento di caccia, proseguiremo per quella di sinistra, che si fa largo tra cespugli di ginestre e un po' ostica per fondo sconnesso. Superati alcuni metri un po' difficoltosi in discesa su una grossa roccia, la traccia è rappresentata ora da un'esile sentiero che scende presentandoci continui e repentini cambi di direzione, che rendono queste poche centinaia di metri molto divertenti. Il sentiero termina su una carrareccia, dalla quale solitamente ci separa una recinzione in filo spinato (dist. ~3.8 Km - alt. ~470 m.), superato il quale non resta che percorrere il tratto discensivo di questa nuova via, che ci condurrà sulla provinciale che collega Cesi a Portaria, proprio in corrispondenza dell'origine dell'ampia sterrata che da lì sale alla Romita di Cesi. Seguiamo l'asfaltata verso destra, se vogliamo completare il percorso fino a Portaria, per poco più di 300 metri, quando dopo aver fatto una piega sinistrorsa, la lasceremo a favore di una via imbrecciata che scende per qualche metro sulla destra, per subito risalire dividendosi; manteniamo il ramo di sinistra che corre pianeggiante passando accanto ad un paio di case e che ci porta in breve ad un quadrivio. Qui imbocchiamo l'asfaltata di fronte, che sale divenendo presto cementata e che subito lasciamo per seguire il sentiero che si dirama sulla sinistra, in lieve salita, in alcuni periodi dell'anno con erba molto alta. Questo dopo 400 metri si immette su una carrareccia da seguire verso sinistra in discesa, via che si andrà assottigliando e che lasciamo dopo un centinaio di metri su una piega sinistrorsa, a favore del sentiero che si origina sulla destra (dist. ~5.1 Km - alt. ~420 m.), sentiero che si amplia scollinando dopo poco più di un centinaio di metri, per poi proseguire come mulattiera a scendere, per poi tornare a risalire prima facile, poi in maniera abbastanza severa soprattutto per il fondo accidentato. Si tratterà dell'ultima breve fatica, infatti con l'inserimento su una piccola carrareccia da proseguire nel senso d'imbocco e ignorando una minore che si stacca a destra pochi metri dopo, prendiamo a scendere, seguendo la via maestra per il successivo tratto con andamento un po' ondulato, puntando verso Portaria che scorgiamo di fronte. Una porzione finale ci porta a confluire su un'altra sterrata da seguire verso destra, via che in 200 metri termina sull'asfaltata che sale a Portaria, oramai alle porte del paese [rif. Percorso A1 - Km. 15.4].

 



 

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